In rispettosa, silenziosa attesa
Questo non è un post cinefilo.
Quello che segue dopo la scritta in seppia è l’ultimo postsul blog di Enzo G. Baldoni – Bloghdad – quattro passi tra Iraq e dintorni.
Con questa esperienza Baldoni ha perso la vita. Ucciso dagli iracheni dei quali era un simpatizzante. Forse per ingenuità, forse per una eccessiva dose d’idealismo. Baldoni era un giornalista freelance ma non solo. Collaborava con la Croce Rossa. Traduceva fumetti. Era un creativo. Era una persona come noi. Ed aveva un blog su Splinder. L’ultimo post di un blog. Si muore anche nei blog e, ci direbbe Bazin, si muore ad ogni clik. Ogni clik sul suo blog è una morte.
Un diario on line può terminare così. Tristezza.
Su internet ho trovato, questo post sconcertante (), ed una intervista rilsasciata da lui circa 1 anno fa in cui parlava della sua esperienza di creativo, era anche un pubblicitario, la domanda e la risposta hanno dell’agghiacciante. Magari contribuiscono a darci un quadro più chiaro della verità.
Roberto
Domanda:
Tranquillo anche quando parti per certi posti?
Risposta:
Quando parto, parto. Ma non é che corra rischi, eh? Io sono uno che mette sempre la cintura di sicurezza, obbligo tutti in macchina a metterla, sono una persona attentissima. Io circa due volte al mese vado in autostrada fino in Veneto, per i miei clienti ed in realtà é molto più pericoloso! Il Kurtz della Colombia che citavo prima, mi ha fatto sequestrare dai suoi accoliti. Gli abitanti del villaggio, miei amici, li hanno fermati. A questi guerriglieri allora ho dato un bigliettino con scritto: “Caro comandante Antonio, mi dispiace di non poter accettare il caffé che voleva offrirmi. Però siccome sto intervistando tutti i comandanti di vari posti, potrei intervistare anche lei”. Ma quando sono andato nel suo accampamento non sono andato da solo! Mi sono portato dietro 4 ragazzi armati. Io vado nei posti presentato, preparato, cerco alleanze. Mica vado lì così…se no ti rapiscono! Sei bianco, occidentale… cosa vuoi! Però sei hai gli amici giusti…
Ultimo post del suo blog:
Al momento di partire per l’Iraq, Enzo ci ha lasciato il compito di gestire su Bloghdad gli articoli e le immagini che ci avrebbe mandato da lì. Quando si sono perse le sue tracce ci siamo chiesti cosa fare: conoscendo Enzo, non è stato difficile concludere che lui avrebbe voluto che continuassimo a dare notizie su quello che stava accadendo, e così abbiamo fatto, fino a quando non si è saputo cosa gli era realmente successo.
Adesso si sa che, pur nelle mani dei sequestratori, Enzo sta bene e che si sta facendo il possibile per arrivare ad una conclusione positiva della vicenda. Non c’è quindi più molto da dire: la situazione è a un punto delicato e importante e temiamo che qualunque altra cosa appaia su Bloghdad, nei post o nei commenti, possa risultare dannosa per Enzo.
Per rispetto nei confronti di Enzo stesso e della sua famiglia, riteniamo che la cosa migliore, in questo momento e su queste pagine, sia il silenzio.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato, criticato, sostenuto: i post e i commenti riapriranno solo quando sarà Enzo stesso a farlo.
Speriamo presto.
[redazione Bloghdad]
Grazie a no no no. Avverto un comune sentire. e Grazie anche a fil da ma vie del quale rispetto le idee. Sul film di Moore a presto sul blog.
ciao, grazie per le visite, e goditi il film di moore, tu che puoi…
il tuo post dimostra una sensibilità intensa, ed il rispetto di fronte alla tragedia umana di Baldoni. si vive per degli ideali, è certamente ingiusto morire per le guerre altrui; nel perdere una persona così valida, abbiamo perso un’oppurtunità di avvicinarci ad un’altra cultura con un approccio più umano. la sofferenza che si prova davanti a questa notizia dovrebbe essere provata per qualsiasi essere umano che muore in guerra, Italiano, Iracheno, o di qualsiati altra nazionalità.