Libertà è partecipazione
Cosa c’era dietro l’angolo del cineblogger raduno, svoltosi domenica scorsa a Bologna, nella trattoria "da Vito", in Via Musolesi 9 a Bologna?
Via Paolo Fabbri 43, una canzone ed un luogo declinati al condizionale.
Forse perché non mi piace poi tanto vedere le cose troppo da vicino, è che sono miope e con una retina lacerata…
Eppure, in via Paolo Fabbri 43, ci sono andato per cercare cose da capire.
Sapori di cucine e di pietanze bolognesi.
Le parole parlate, non lette, non scritte, si sono unite, quasi sacralmente, alle patate ed al manzo dello spezzatino, come in una comunione di un nuovo e curioso e moderno, rito laico.
Una volta tanto internet non è stata "cose individuali, fatte da singole persone, che si rivolgono ad altrettanto singole persone, individui (già meglio), tutti, irrimediabilmente, dietro uno schermo".
Banale? Frose si. Ma, forse, e sottolineo forse, no.
Idee, confronto, calore umano, diffidenze latenti, timidezze affioranti, entusiasmi segreti, delusioni deluse, appartenenze, affinità, non saprei dire se elettive.
Ma soprattutto libertà di esserci, di non esserci, di discutere o di non farlo.
Foto? No grazie.
Film, prove, documentazioni, manifesti, proclami?
No! Niente di tutto questo.
Un incontro di blogger è una cosa normale, non è il caso di fare tanto chiasso.
Non è il G8, non è una riunione di lavoro….a Bologna poi.
Non è un meeting o una convention, per l’amor di Dio.
Abbiamo respirato anarchia e bevuto vino della casa, come quello che tinge molte canazoni di Guccini Francesco, probabile assiduo avventore della trattoria "da Vito".
I blogger "affioravano dentro i cerchi del bicchiere".
L’unica cosa che mi viene in mente è il titolo di una vecchia canzone di un mio vecchio e caro amico e compagno di vita…Giorgio Gaber, partito troppo presto, lasciandomi certezze ingombranti per la mia sciagurata coscienza di uomo che vive in questo tempo, eppure, credo, che il senso dei 300 + 300 Km fatti con C. per andare fino a Bologna, si possa racchiudere in:
Libertà è partecipazione.
Grazie ancora a Kekkoz, a tutti quelli con cui ho parlato, ma anche a quelli con cui non ho parlato, perché non erano vicini di tavolo o perché, molto più semplicemente, non erano venuti.
Cosa resta?
Qualche link in più, buone idee per un paio di post, es. sulle difficoltà di vedere buon cinema in posti che non siano Roma, (dico bene Manuele e Chiara?), o, di converso, sulla nobile causa del rigore di certe programmazioni artistiche di alcune sale e non solo a Roma, e l’idea che i blog, come direbbe il mio amico Francesco, sono, effettivamente, infondo, ma molto in fondo, un pretesto.
E allora?
Chi se ne frega, lasciamo pure che sia.
E, come mi piace assai di dire e di scrivere,…
Un saluto, Rob.
Ciao Ele, invece non è vero che non passo a trovarti.
Vediamo un po’…oggi ti linko:)
Un saluto. Rob.
Ma ciaoooooooooooo, come stai? Io abbastanza bene. Vedi? lo sapevo che non saresti più passato a trovarmi…;-) scherzo naturalmente. Bè, ti auguro un buon pomeriggio.
ele
cineblob: Il dibadttito ha senso sui blog :)
OK lo faro’
roberto ok per l’account
fammi mandare una mail a ilcinemasecondome@gmail.com
si, si , si! il dibattito si! con qualche professorone barbuto e barboso che ti annoia e riesce a farti detestare anche il miglior film che tu possa vedere… ;)
ok è importante:)
la prossima volta ci saro’ promesso
I’m agree.
“il dibattito no!”
Non è male come idea, ma senza dibattito:)
la prossima volta facciamo un bel cineforum con tutti i cineblogger :)
Sono d’accordo sull’idea di un’altro raduno.
Secondo me va concepita una festa.
Non sarebbe male pensare alla visione di un film.
Qualcosa di + aggregante.
Nella vita vera organizzo convention tra le altre cose.
Pensiamoci. Magari potremmo aprire una progettazionne collettiva sul blog del cineraduno e affinare il format con le idee di tutti.
Rispondendo alla seconda domanda:
Si ho fatto 600 KM solo per il raduno e sono stato contento di avervi conosciuto.
Davvero.
Un saluto.
Rob.
ma veramente ti sei fatto 600 km solo per il raduno? Sei partito domenica mattina?
il pranzo da Vito mi ha deluso parecchio (mi aspettavo portate più abbondanti…sigh).A parte questo io mi sono goduto (unico tra i forestieri)anche un sabato pomeriggio insieme al kekkoz e forse la formula più adatta ad un raduno è quella dei 2 giorni.Come hai potuto notare in un pranzo con 13 (tredici)persone a tavola è difficile conversare con tutti.Dobbiamo organizzare un altro raduno a roma per i blogger meridionali (lazio,campania,umbria,…).