In che mondo vivo? Non dimenticarsi di ricordare.
Succede che mi capita di pensare ad un film per giorni credendo di avere capito delle cose importanti ed allora, mi dico, sono pronto per scriverne nel blog.
Scena 1.
Roma. Interno giorno. Palestra.
Era sabato scorso e stavo in palestra quando ho scambiato opinioni sul film visto la sera prima che qualcuno in Italia ha deciso di titolare "Se mi lasci ti cancello" chissà perché.
Si sostenevano 2 tesi complementari.
La prima. All we need is love.
Che il film parlasse dell’importanza dell’amore, cioè del bisogno atavico che abbiamo di amare, (cose del tipo "i love and you want me").
La seconda. Don’t forgot me.
Che, viceversa, lo stesso parlasse dell’importanza di non cancellare i nostri ricordi, anche quelli brutti.
E non solo di quelli relativi alle storie d’amore.
Cose orribili potrebbero derivare se l’uomo non avesse più la facoltà di ricordare.
Questo lo penso davvero.
Anche se la frase "ma c’è qualcosa che non scordo" è stata un tormentone generazionale di sofferto e tradito amore, sappiamo che la vita dell’uomo, la sua intera crescita spirituale ed esperenziale, è costellata da ricordi, da sofferenze, da lutti, da gioie che non si possono cancellare.
Non sarebbe giusto farlo e, peraltro, nemmeno possibile.
E se questo non è nella natura dell’uomo, mi chiedo, ci sarà un motivo.
Magari "Eternal sunshine of the spotless mind" (che titolo splendido), è un tentativo di spiegazione.
Non voglio scadere in un’analisi freudiana del film, che pure sarebbe accattivante, ma sicuramente banale.
Penso piuttosto a cose come Auschwitz ed a tutto quello che viviamo dopo l’11 settembre.
Scena 2.
Roma. Interno sera. Pizzeria.
Pizzeria con mio cugino giovane M.
Lui mi parla del suo desiderio di girare un corto.
Di mondi paralleli che non s’incontrano.
Di cose infinite possibili tra il pomodoro e la mozzarella.
E dire che non avevamo bevuto troppo.
Gli dico di un disegno di Escher.
Deng.
Improvvisamente una scena del film di Michel Gondry sceneggiato da Charlie Kaufman (quello di "essere Jhon Malkovich"), ritorna alla mia mente mentre gli sto palrando di come Wim Wenders affronta il tema della fotografia, se la cosa v’interessa cliccate qui.
La scena è quando Joel (un Jim Carrey secondo me straordinario, anche se non al top delle sue potenzialità anche in quel personaggio) cerca di aprire gli occhi convinto che volendo avrebbe potuto svegliarsi.
Escher, mondi paralleli, Joel cerca di svegliarsi.
In che mondo vivo (?) è la domanda che mi frulla nella testa.
Siamo nella realtà adesso?
Qualcuno può, gentilmente, confermarmelo?
O tutto questo è un sogno dal quale, solo se c’impegniamo, riusciamo ad uscire?
Non so se vi è capitato mai di credere di poter fare una cosa e, semplicemente, riuscire a farla, ma solo perché ci avete creduto.
A me è successo per fortuna.
Non molte volte, ma è successo.
E questo non aiuta, certo, a risolvere la questione.
Breve analisi di eventi ed esistenti del film "Eternal sunshine of the spotless mind" titolo italiano "Se mi lasci ti cancello" (?).
Adesso però parliamo del film.
A me è piaciuto molto ed, uscito dalla sala, credevo di essere ancora lì, dato che il cinema aveva una struttura molto simile alla casa sul mare di una delle ultime sequenze.
Nell’analisi degli esistenti ho trovato carenti, a dire il vero, le motivazioni iniziali all’azione di Joel Barish.
Perché è infelice?
Si, d’accordo, ha canecalleto il ricordo di Clmenetine dopo che lei ha fatto altrettanto con lui.
Ma perché ritiene, comunque, di avere una vita squallida?
Si poteva fare di più.
Altro personaggio abbastanza carente è quello di Mary (Kristen Dunst), assolutamente approssimato, poco sappiamo di ciò che la spinge verso lo psichiatra Howard Mierzwiak, ideatore della terapia e che fine farà una volta abbandonato il suo studio. Non vorrei essere spietato, né accativarmi facilmente i favori di Rat, ma credo che una delle sue sequenze migliori sia quella della in cui si spoglia nella casa di Joel …
Stenderei, inoltre, un velo pietoso sui due cancellatori Elian Wood – Patrick e David Cross – Rob, di tali esistenti, infondo molto secondari e funzionali all’impianto narrativo, diremo solo che svolgono, con la sola sufficienza, il ruolo drammaturgico affidatogli.
Analoghe considerazioni svolgerei per Tom Wilkinson – alias dr. Howard Mierzwiak, un personaggio che poteva essere caratterizzato meglio.
Bravissima è invece Kate Winslet nel personaggio di Clementine Kruczynsky, sicuramente quello scritto meglio, in un’interpretazione sicuramente più convincente di quella di Titanic, almeno secondo me.
Perché le attrici inglesi (ma quelle americane) sono tutte così brave secondo voi?
Nell’analisi degli eventi ho trovato straordinarie le sequenze della cancellazione dei ricordi di Joel.
Come ho trovato geniali gli stratagemmi ideati da Clementine per sfuggire alla sua rimozione dalla mente di Joel.
Va aggiunto che, a parte le mie fissazioni, l’impianto narrativo dello screen play è praticamente perfetto. Degno dell’Oscar ricevuto come migliore sceneggiatura originale. Un film che insieme a Sideways ed a Donnie Darko, si posiziona in un filone di cinema made in USA che si pone decisamente come alternativo a quello dei dettami formali di Holliwood, e che, pertanto, lascia ben sperare.
Ritornando alla trama ed al messaggio verso l’alto del film, credo che, infondo, alla fine, dopo una storia d’amore qualcosa resti dentro di noi.
E che non sia importante capire se Joel e Clmentine torneranno insieme, in questo sono d’accordo, per una volta, con C., è importante sapere che non hanno voluto dimenticarsi.
Questo è il nucelo più forte del p.o.c. dei due protagonisti e dell’intero impianto narrativo.
Le scene in riva all’oceano hanno avuto, su di me, un potere catartico assolutamente avulso dal contesto della storia.
Un cinema intelligente, visionario, magari eccessivamente romantico, ma si sa gli americani hanno bisogno di sognare. Oggi più che mai.
Un eccellente link sul film è qui, grazie agli Spietati.
[…] Links Wikipedia – Michel Gondry Wikipedia – Eternal sunshine of the spotless mind Wikipedia – Fritz Lang Wikipedia – Matrix Sito non ufficiale e recensione di Metropolis di Fritz Lang cinemavistodame.com – Eternal sunshine of the spotless mind […]
merci Roberto, je n’avais pas vu.. je trouve l’article magnifique, jamais personne n’avait parlè aussi bien des films de Gondry et avec autant de poésie. En fait j’adore son cinéma et j’adore vos critiques… Grazie per vostra risposta.
@elle Si certo il post è qui.
Lol Michel Gondry est fracese..solo gli attore sono straniere..avete visto anche La science des reves et “rembobinez” J’ai beaucoup aimé l’article.
Marvin,
ho riletto il tuo commento e la tua interpretazione, seppure suggestiva, mi sembra un po’ tirata per i capelli.
Insomma … il titlo evoca al sole brillante nella mente spenta e cos’è se non il ricordo di quacuno che abbiamo amato?
Il titolo di un film è molto importante per comprendere le intenzioni degli autori e se è vero, come è vero, che il film ha vinto l’oscar per lo screen play, il titolo dovrà pure avere qualche attieneza con la storia.
E se ce l’ha, come io penso, ritengo che la stessa sia intimamente legata ai ricordi.
Infondo, per tutto il film, l’esistente principale Joel cerca con tutto se stesso di evitarne la cancellazione.
Basta ho finito.
Rob.
in effetti sul template ho un po’ esagerato.
mamma mia marvin secondo me esdageri però non male come intrpretazione …
la questione è, scrivevo prima di schiacciare il tasto sbagliato, che secondo me il messaggio non è solamente quel che ci hai visto tu, bensì: amatevi e non rompete troppo i coglioni. tu, joel, pensi che mandarina sia una che per insicurezza si scoperebbe il primo che passa, che non legge, che si tinge i capelli perché ha il cervello vuoto? tu, mandarina, pensi che joel ti soffoca con la sua passività depressa, con la sua immobilità? voi, joel e mandarina, una volta saputo vi siete sentiti delle merde, e avete pensato di non conoscere l’altro/a dopo tutto quel tempo buttato via, allora, e che in fondo se non lo/a cononoscevate fino a quel punto ed era solo capace di farvi star male e per niente bene, più, forse era ora di piantarla lì? così, mandarina e joel, avete sofferto come cani malati e negletti pensando che di quell’amore non solo non restava più nulla, ma forse non era esistito mai, perché provato nei confronti di qualcuno che, alla fine ‘era un/a perfetto/a estraneo/a’?
ma anche, mandarina e joel, siete poi dopo un tempo tornati sui vostri passi, senza neanche volerlo, ad annusarvi come cuccioli e a darvi musate non troppo forti, gli occhi imploranti a chiedere ‘non farmi, però, troppo male, stavolta’?
avete capito, o cominciate a capire, che chissenefrega di quello che siete e di quel che pensate l’uno/a dell’altra/o? che potete amarvi lo stesso, e che invece di farvi del male è molto più divertente correre sulla spiaggia e darvi spintoni?
ecco, adesso che rispetto a voi stessi e a voi coppia situata nell’universo composito di coppie che furono, sono, e verranno, avete capito che non è così importante una qualsiasi collocazione, adesso che, appunto, avete raggiunto questa bella consapevolezza che vi rende il cuore etereo e la mente scevra da rovelli come sempre – solare – è, sempre, al di là di voi nubi passeggere, in quella quota altissima che gli esseri umani sperimentano con l’amore, solo, e poco altro, forse, adesso, ragazzi, potete andare, e finalmente, finalmente!, vivere.
(il templae è molto più fruibile, così… l’anarchia era bella ma così secondo me verrà sfruttato di più in tutte le sue parti)
(avvertenza: commento non riletto!!!)
credo di aver visto un altro film.
voglio dire che ci ho letto altre cose.
iniziamo dalle minuzie.
intanto l’aspetto sonoro più impattante è stato, per me, risentire quella canzone dei korgis che ballavamo, stretti stretti, a 14 anni. un mondo di possibilità, molte delle quali andate a puttane. molte altre nemmeno immaginate e servite anni dopo su un piatto d’argento. la vita, sì, in tutta la sua magnitudo. e già.
la seconda è che i cancellatori sono wood e ruffalo, proprio quello di In the Cut, qui non so che gli fosse preso.
la winslet, poi, è inglese. la domanda però è la stessa: perché le attrici inglesi sono così brave? penso a emma thompson e a tante altre regine, di fronte alle quali le americane scompaiono, simpaticamente, con tutte le loro mossettine e i sorrisini e gli ammiccamenti e gli sculettamenti attiragonzi. (ehm)
MA LA QUESTIONE E’
Grazie myfavouritethings :-))
Concordo pienamente con te sull’analisi di questo film e condivido il tuo giudizio: è piaciuto molto anche a me. Complimenti per il post, è davvero bello…
a presto
Rettifica per Rat.
Ma si, hai fatto bene, in bocca al lupo per la nuova casa.
Deleuze in effetti è tosto.
Oltre a cinema – immagine.
Ha scritto anche cinema – tempo.
Noi abbiamo il dovere morale di difendre tutte le voci fuori dal coro. E’ parte del senso stesso di ciò verso cui stiamo orientando da tempo la nostra stessa vita. Darò il mio aiuto a Pizzillo.
Ed alla voce fuori dal coro qualunque essa sia…e qualunque sia il coro ovviamente :-P
Sull’ultima pagina di duellanti di questo mese c’è un concorso ke potrebbe interessarti…anzi potrebbe interessare tutti quelli a cui piace parlare di cinema…ed è anke per una giusta causa: non far morire una voce importante nell’ambito cinematografico e sopratutto “fuori dal coro”…Se sei (o siete) interessati puoi avere altre informazioni semmai lasciando domande nei commenti del tuo blog, nei commenti del mio blog o alla mia casella di posta elettronica: defycub@yahoo.it
Pizzillo
Neanche da me:-)
il secondo raduno dei cinebloggers si farà di sicuro, ma:
– nel 2005
– organizzato da qualcun altro…
:-D
Ema l’attenzione agli utenti è un’atto dovuto:)).
Per quanto riguarda la videointervisa spero di trovare il modo di farvela condividere.
Un saluto.
Rob.
Ah, dimenticavo: evviva, le stelline non ci sono più! ;o) Anch’io sono curiosissima di vedere la videointervista; spero tu riesca trovare il modo. Ciao
Grazie Paco se dovessi averne bisogno ti farò sapere.
IO ho rivisto “L’angelo sterminatore di Bunuel.
Un saluto.
Rob
Ops, ho commentato due volte. :-))
Come ti ho risposto nel mio blog sono sempre qui che vi leggo. ;-)
Film extra?
Ombre Rosse di Ford, La regola del gioco di Renoir, rispolverata di Chaplin, ecc
Ieri sera sono andato a Bologna per vedere La vita che vorrei di Piccioni, dopo ci sarebbe stato un incontro con Lo Cascio, ma i dipendenti della Cineteca hanno scioperato…spero in un recupero nel breve termine.
Sono curiosissimo di vedere l’intervista a Martone, se hai bisogno di dritte posso chiedere consigli a un espertone che conosco. ;-)
Ciao
Paco
Ema Grazie del bel commento.
Sono d’accordo, qualcosa la dobiamo pur dimenticare. Che ne so i mal di denti, una giornata storta, ma gli amori, e no quelli no.
mamagarino benvenuto su cinemavistodame. Certo che non bisogna attacarsi ai ricordi, ma alle volte, ahimé, non sono proprio i ricordi che si attaccano a noi?
Ma lasciamo perdere, che è meglio (come diceva il puffo con gli occhiali).
Paco Paco che piacere 2 tue visite, ma che fine hai fatto?
Che film hai visto extraprogrammazione?
Vengo subito a leggerti:))
Videointerivsta a Mario Martone
Oggi ho montato la video intervista a Mario Martone.
Non ho la più pallida idea di come fare a farvela vedere ma qualcosa escogiterò.
Buonanotte a tutti mi aspettano 3 giorni di traserta: 2 a Napoli ed 1 a Milano.
Un saluto.
Rob.
Ci sto andando davvero pochetto al cinema in questo periodo perchè sto vedendo parecchi film extra-programmazione. :-))
Cmq volevo dirti che ho finalmente scritto qualcosina nel mio blog. ;-)
Ciao Rob
Paco
Ci sto andando davvero pochetto al cinema in questo periodo perchè sto vedendo parecchi film extra-programmazione. :-))
Cmq volevo dirti che ho finalmente scritto qualcosina nel mio blog. ;-)
Ciao Rob
Paco
non bisogna dimenticare, ma nemmeno attaccersi ai ricordi. il passato è comunque passato. serve per il futuro ma non c’è più.
o no?
Bellissimo post. Certe non possono essere dimenticate, ci servono per crescere; altre devono essere dimenticate. Ho letto da qualche parte la tragedia di quell’uomo che non poteva dimenticare nula, anche le cose più insignificanti. Aiuto! E comunque sono d’accordo: all we need is love! :o)
Eh si siamo effettivamente bisognosi di romanticismo.
Grazie a te Kekkox ma un secondo cine blogger raduno?
grazie a dio è eccessivamente romantico. il mio cuore batteva, giuro. bello bello bellissimo.
grandissimo robbe’.
Buona domanda Rat, ci rifletterò su.
anch’io ho trovato che gli attori secondari fossero stranamente sottotono rispetto ai bravissimi winslet/carrey. wood è addirittura inguardabile, dunst, come dici tu, si salva solo perché è figa. a questo punto viene il dubbio che gondry (o kaufman) abbiano scelto volutamente questo tipo di effetto, ma perché?
niente più fastweb perché trasloco in una casa nuova molto più grande che non mi posso permettere e devo tagliare tutte le spese supreflue. buona lettura (deleuze… fiùùùù, mai letto, mi viene male solo a pensarci :-)
Pizzillo la canzone è dei Nivana. Interpetata effettivamente da Tori Amos.
Rat, leggerò di Bilal.
Un saluto.
Rob.
capelli blu e pillole che fanno dimenticare… mi ricorda bilal, su cui ho appena scritto un post.
saluti.
KE titolo ha la canzone di Tori Amos ke si sente in sottofondo??? (se è Tori Aos tra l’altro)…
Pizzillo