blog vs. cinema vs. internet 2.0. (?)
Riflessioni sulle riflessioni per il mio discorso al convegno INEDITA
English version of this post (more or less ;-)? link here
0) Prima della premessa
Quello che è ho scritto in questo post è stato il frutto, frammentato, di riflessioni svolte fisicamente in luoghi diversi, a Genova. Ho cercato di raccogliere le idee per dare un senso a tante cose. In primo luogo a quella di parlare ad un convegno sui blog, quello organizzato da InEdita l’incontro tra blogger ed editoria, che è già una cosa assai particolare. Ma soprattutto per cercare di capire se il titolo che avevo dato al mio discorso avesse effettivamente attinenza rispetto a ciò di cui avrò, forse, intenzione di parlare domani, al convegno. Non so, infatti, se poi materialmente domani riuscirò a dire queste cose, sollecitato da tutta questa esperienza, ma lascio nel mio blog questi appunti perchè, nonostante tutto, aldilà delle mie parole parlate (quelle di domani), queste scritte le trovo abbastanza aderenti a molte delle cose che penso.
1) Premessa
Su internet il cinema è raccontato molto ed in molti modi. Il rischio, pertanto, di creare un contenuto rindodante è quasi un fatto inevitabile.
Se uno scrive un blog poi …
A meno che …
A meno che uno non decida d’avere una linea editoriale precisa.
2) Gli inizi
Quando ho iniziato a scrivere il mio blog, nel maggio del 2004, non avevo ancora un’idea precisa. Ma, paradossalmente è stato proprio il rendermi conto che era necessario avere realmente qualcosa da dire, che mi ha naturalmente indirizzato verso il cinema. D’atra parte erano oltre 15 anni che il cinema a diverso titolo era uno degli oggetti dei miei studi (anche se non l’unico), e, sicuramente, quello prevalente delle mie passioni (se si fa, ovviamente, eccetto per la birra, il vino, soprattutto rosso, e le donne … ma sempre come oggetto di studi ;-)
E’ infondo la passione quella che ci spinge verso livelli progressivi di conoscenza e ciò vale per tutti gli ambiti dello scibile umano.
Ho iniziato con i libri. Tanti, forse troppi. Rapporto tra cinema e psicoanalisi. Ibridazioni tra cinema e romanzo (una sorta di ossessione). Rapporto tra cinema e realtà. Rapporto tra cinema e storia. Manuali di sceneggiatura (assolutamente inutili). E molti altri che volutamente tralascio. Tutti studi teorici che mi hanno spinto verso una prosecuzione. Verso, cioè, conoscenze applicative. E quindi verso corsi di sceneggiatura, a mie spese, verso le tecniche di ripresa, prima ancora che verso quelle di regia, di montaggio lineare e non lineare, abilitato dai nuovi formati digitali.
Dopo questo tipo di percorsi gnostici la prospettiva con cui si affronta l’esperienza della visione cambia, si modifica, si evolve. Quasi radicalmente. Non vorrei citare il principio di indeterminazione di Heisenberg secondo cui il semplice guardare cambia i fatti … ma insomma …
Quello che tento di dire è che il piacere della visione confluisce in tutti questi ambiti amplificando, a dismisura, il gusto e la voglia di saperne sempre di più.
Come sono stati affrontati e risolti i problemi di screen play?
E quelli di trasposizione nel linguaggio audiovisivo?
A tale proposito è certo interessante sapere, in questo contesto, che un film nasce scritto (lo screen play).
Ma che poi prosegue trasformandosi in linguaggio audiovisivo.
Leggendo gli scritti degli sceneggiatori, rimasi folgorato da quello di Luis Buñuel che diceva che il maestro anche un solo giorno prima d’incontrare il produttore lo chiamava, contava le scene ed apponeva di lato dei numeri. Sapete che cosa erano?
Il numero di riprese che gli sarebbero servite per trasporre dal letterario al filmico quella sceneggiatura e, quindi, quanti metri di pellicola doveva chiedere al produttore.
Va aggiunto che la sceneggiatura non a caso riceve premi dedicati, sia che sia originale (cioè concepita per il cinema) sia che sia non originale e cioè quando (cosa per me molto più interessante) lo sceneggiatore si è posto un problema di trasposizione dal letterario al filmico.
3) Cinema vs. Blog
Un blog di cinema deve, sempre secondo me, aiutare a capire il cinema attraverso la lettura dei film. Il film visto al cinema deve diventare un pretesto non solo per godere della proiezione (che voglio dire deve rimanere pur sempre il godimento principale), ma anche per comprendere meglio che il linguaggio audiovisivo si compone di segni e di codici che nei fatti cambiano da nazione a nazione e, forse, da regista a regista ed arrivo a dire da film a film, ma si.
Esistono blogger che archiviano le recensioni in funzione del paese di produzione, mi sembra un dato interessante.
Ma Blog vs. Cinema significa anche, oltre che raccontare qualcosa della propria visione sul cinema, anche restituire al lettore qualcosa di se, qualcosa di molto personale attinente a noi ed alla nostra vita.
A ciò che ci restituisce la nostra unicità e la nostra dimensione d’individuo.
La nostra società è o di massa o individualista, ma sempre in prospettiva anonima.
Il blog recupera qualcosa di vintage nella peggiore delle ipotesi, ma, forse, addirittura qualcosa di scomparso, nella migliore:
l’individuo, con i suoi problemi anche se, fintamente ed abilmente, messi in relazione all’oggetto cinema.
Nel mio post su SIDEWAYS, e nella mia analisi circa la lateralità di eventi ed esistenti, mi è bastato, ad esempio, dire che anche io incedo con il Pinot nero, per dare al lettore qualcosa di me.
4) Dare visibilità all’invisibile
Vorrei usare a questo proposito una metafora a me cara. L’iceberg sommerso.
Come si può agevolmente comprendere dalla figura, la parte sommersa è nettamente superiore a quella emersa.
E’ forse anche per questo che Freud la utilizzò come metafora dell’inconscio.
Ma i motivi che mi spingono ad usarla in questo contesto sono essenzialmente legati a due ragioni diverse, anche se complementari.
La prima.
Un blog che parla di cinema, secondo la mia prospettiva, deve fare emergere del cinema quello che del cinema non si vede assistendo ad una proiezione. In questo il mio impegno è da sempre andato sia verso comprendere io, e, quindi, condividere e restituire ai miei lettori problematiche legate essenzialmente a due ambiti:
-
la sceneggiatura (screen play)
-
le scelte formali inerenti il linguaggio audiovisivo
Sempre con riferimento all’opera cinematografica l’impegno che un blog di cinema dovrebbe avere, ovviamente sempre secondo me, è quello di aiutare ad aumentare la visibilità a film che per tanti motivi non ce l’hanno.
Mi riferisco al cinema indipendente ma non solo, anche a pellicole che hanno avuto storie sfortunate, difficoltà nella distribuzione.
I produttori, ma ancora di più chi ha in mano la distribuzione, e non solo in Italia, non ha coraggio, al contrario vuole vincere sempre. Non è un caso se un attore come Massimo Boldi annunci pubblicamente come un disgusto verso il modo con il quale viene ormai, esclusivamente direi, utilizzato dall’industria italiana.
Il cinema è un mondo complesso che non sempre premia la competenza e la qualità.
Siamo nel solito discorso del box office, ma è chiaro che i blogger devono assumersi la responsabilità, proprio perché liberi, di aiutare a fare emergere tutto questo cinema che potrebbe avere anche dei riscontri di pubblico.
Io nel mio piccolo ho cercato di farlo con film come "Un ora sola ti vorrei" di Alina Marazzi che cito a modo di esempio.
La seconda.
La seconda ragione che mi spinge ad utilizzare questa metafora è relativa al fatto che attraverso la scrittura del blog, un blogger di cinema non affina solo la sua competenza comunicativa, ma innesca l’emersione anche di cose che è la rete a dargli. Grazie al blog ho raggiunto eventi di cinema come "Il mirto d’oro di Poggio Mirteto" che difficilmente avrei conosciuto. Ho conosciuto pellicole che difficilmente avrei visto. Ho avuto modo di confrontarmi, anche fisicamente, con persone molto competenti, che però non hanno ruoli istituzionali nel mondo del cinema.
Non solo.
Esiste anche un qualcosa che emerge da dentro di noi.
Qualcosa che alle volte mi stupisce.
E’ un quid pluris che ha a che fare con le conoscenze che ho sviluppato attraverso i miei studi sul cinema che si trasformano e si plasmano ma soprattutto si applicano nei post.
Applicare le conoscenze ha un legame molto profondo con i processi di apprendimento, e quindi quello che sostengo è che chi scrive un blog di cinema apprende anche lui da se stesso attraverso questa misteriosa quanto improvvisa connessione delle conoscenze che un post sollecita.
5) Internet 2.0.
Non amo, per tante ragioni, parlare diffusamente di quali progetti, più inerenti il cinema come linguaggio audiovisivo e non solo come critica (anche se io non mi considero un critico), il blog sta creando nella mia vita.
Diciamo solo che ci sono, e che non ci sarebbero mai state se io non avessi deciso di scrivere di cinema.
E se tale esercizio non avesse, gradualmente, abilitato un clima di cooperazione con tante persone che mi hanno aiutato e continuano ad aiutarmi ad avvicinarmi, lentamente ma progressivamente, verso il mondo del cinema girato e non di quello scritto.
Che, voglio dire, è un po’ come giocare al calcio invece di partecipare, o peggio assistere, a programmi come "Il processo del lunedì, con tutto il profondo e dovuto rispetto per la trasmissione ed i loro realizzatori.
P.S.
Davvero grazie a tutti. Anche ad Ila, una ragazza diciannovenne di Livorno, che ha realizzato l’header del mio blog.
@FlavioTribuiani esiste un PDF linkato da Inedita sul libro dei post in 10 righe. Gratuito. A me lo hanno regalato a Genova nonostante intendessi pagarlo.
Un caro saluto.
Rob.
Dovresti cominciare a mettere i pdf dei post.
Mica sai se i post in dieci righe sono stati pubblicati tutti?
Ciao, stammi bene.
@albertoterrile lo faccio subito ;-))
Rob.
anche io non sono riuscito a salutarti,poi ho perso placidasignora e pure Marina. Mi scrivi qui contact@albertoterrile.it che debbo comunicarti cose!!!
Ciao
@Miti,
mi scuso ma sono dovuto partire senza riuscire a salutarvi.
Anche a me mancherà un po’ Genova.
Mi porto tante cose.
Il viaggio in aereo è andato benissimo, la tramontana aveva spazzato via le nuvole.
A Roma è tornato il freddo di febbraio, un po’ come ieri a Genova, ma c’è il sole e quando c’è il sole un napoletano è sempre felice.
Un caro saluto.
Rob.
Andato bene il viaggio di ritorno? Mi sembra così strano non vederti più ogni mattina…Grazie di tutto tesoro! Bacio.
@Alderaban … però non sparire con la tua idea di collaborazione sul cinema ;-)
@ruckert si è parlato anche di questo a Genova e di altre cose molto interessanti. Sono comunque d’accordo la percezione di ciascuno è una cosa unica.
Il blog aumenta queste percezioni uniche restituiendoti quelle degli altri ed il gusto degli altri certe volte è più interessante del nostro ;-))
Rob.
Allora per ora sottolineo la frase che mi è piaciuta di più: “raccontare qualcosa della propria visione”. Per me il valore della percezione personale è uno dei valori più importanti nel racconto perché è un unicum. E’ qualcosa che è solo tuo, ma può mutare e arricchirsi con il confronto delle altrui percezioni. In questo il blog è uno strumento UNICO a sua volta perché consente il raffronto tra percezioni. Sono temi questi a me cari che magari già saprai scusa eventualmente la rindondanza.
Attendo reseconto dettagliato di Genova, peccato non esserci stato… ah gli impegni che impegno!
Aspetto anch’io la seconda parte …
ps: meno male che non ho un blog di cinema ;)
@ Fringe adesso c’è.
@ vitreouseyes ti ho scritto da te.
@ minstrel uno dei miei difetti è prendere tutto troppo seriamente ;-))
@ Elsa per ora il mio è solo un blog ;-)
Grazie a tutti. Rob.
io sono a Genova ci sentiamo lunedì un saluto a tutti. Rob.
Hai dimenticato una cosa… chi scrive un Blog di cinema deve reggere il confronto col tuo Blog! E non è poco! :-D
Ciao!
Elsa
Scritto velocemente, quasi di getto. Ma c’è tutta la carica emotiva e la sensibilità colma d’ingegno che sempre ti riconosciamo, Rob.
L’obiettivo finale dei posts non è ancora chiarissimo, ma forse è meglio così: si alimenta la curiosità per la seconda parte! ^__^
Comunque vedo che stai ragiondando per bene per Genova. Se mai può interessare ho concluso e pubblicato l’ultimo microscopio dedicato a Claudio Monteverdi e il suo Combattimento!
Buon lavoro! ^__^
Yours
MAURO
Per ora ben tornato! ^__^
E mò leggo.
Attendendo la Seconda.
Esigo la seconda parte prima che parti per genova….
Fai presto.
Uffa!!!