libere idee circolano gratis, salumi e formaggi no
cultura hacker vs. economia reale
Se dovessi riassumere in una frase, la lezione della quattro giorni di Genova al Convegno INEDITA blog, a cui ho partecipato anche come relatore (il mio intervento blog vs. cinema vs. internet 2.0 lo potete leggere due post sotto), e sulle riflessioni che sono scaturite, potrei sintetizzarla con la prima frase del titolo.
Ma andiamo con ordine.
Primo giorno
Marina Bellini, direttrice dell’evento Inedita Blog l’incontro dei blogger e l’editoria da inizio ai lavori del convegno con un dibattito preliminare il cui obiettivo era comprendere meglio la relazione che si sta gradualmente e progressivamente creando tra la comunicazione ed i nuovi media di cui i blogger rappresentano sicuramente uno degli archetipi fondanti.
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BLOG, COMUNICAZIONE E NUOVI MEDIA
Un’era che non è arduo definire come quella della cross-medialità.
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Molto interessanti anche le suggestioni di Roberto Genovesi, che descrive la modificazione del linguaggio che le nuove tecnologie stanno contribuendo a creare.
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Senza scomodare i profeti del futuro, Genovesi cita un dato abbastanza interessante: oggi mediamente un giovane è in grado di assorbire, facilmente, fino a 2500 informazioni alla settimana contro le 250 delle generazioni precedenti.
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Come modifica questo dato il linguaggio dei giovani?
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E’ evidente che nasce una necessità di brevità e di esattezza, che chi si rivolge ad un target così sollecitato deve essere in grado sia d’interpretare che di declinare nei programmi che saranno rivolti a tale pubblico.
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Interessante come proprio in questo momento del dibattito, un vago accenno alla neolingua creatasi attraverso gli SMS, quella delle abbreviazioni e dell’uso delle K, abbia generato una mini polemica sia fra i relatori sia, grazie alla discussione che Marina Bellini ha sollecitato, tra i blogger intervenuti.
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C’era chi sosteneva, ad esempio, che questo nuovo linguaggio nasce dal basso come una esigenza postmoderna, c’era chi avvertiva l’urgenza di educare i ragazzi al corretto uso della lingua, e c’era anche chi sosteneva la tesi che quelli da educare siano i genitori, sempre più spiazzati dai cicli veloci delle tecnologie, sempre più vittime di gap generazionali amplificati dalla diversa competenza nel loro uso.
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Insomma, sarà una moda, una tendenza passeggera, che non risponde ad alcuna reale esigenza comunicativa, o, invece, avrà conseguenze paragonabili a quelle della scrittura dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni? Interessanti a tale proposito anche le considerazioni di Alberto Terrile che si è, secondo noi giustamente, interrogato circa il fatto che oggi un giovane inizia ad utilizzare un telefono, che è anche una macchina fotografica, molto presto. Come inciderà questo nella percezione della realtà, e nella formazione della cultura comunicativa?
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Traggo dal suo blog alcune considerazioni:
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…..ecco nel primo intervento ho detto che entro max 10 anni il mondo delle immagini verrà RIDEFINITO TOTALMENTE, perchè oggi ci sono dei bambini di 8 anni che fotografano col cellulare per cui alcuni di loro a 14 anni saranno quello che altre generazioni hanno raggiunto verso il 34esimo anno d’età…
….prendere confidenza con lo scatto è come iniziare a strimpellare presto, può essere divertente ma può succedere anche che ti si aprano improvvise porte oggi, “portali” domani.
Le immagini nei blog???NO SPECIAL NEWS…..archetipi di sempre: il gatto in primis,le donne in tutti i modi e i tramonti….sull’ultimo la chiosa personale che è bello aver uno sguardo verso l’alto, verso l’infinito al di là di ogni accezione religiosa….è un modo per smetterla di guardarsi ( e talvolta letteralmente “pisciare” nell’ombelico. Autoreferenzialità tout court)
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Roberta Paris ha parlato della sua TV sperimentale che utilizza un linguaggio televisivo volutamente non professionale, che usa la webcam per creare un’interazione anche visiva con gli utenti, che veicola molta musica, che offre uno spazio anche ai blogger, vista la partecipazione attiva della blogger Giulia Blasi.
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Molto interessanti anche gli stimoli offerti da Barbara Sgarzi che ha messo in evidenza come il mondo della rete, ed anche quello dei dei blog sia dotato di un’etica di autocontrollo.
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Ci hanno catturato gli accenni che Barbara ha rivolto ad alcuni esprimenti svolti sullo strumento wikipedia, le enciclopedie online, che si basano sulla cooperazione degli utenti internet, che sono in grado sia di aumentare velocemente le conoscenze esplicite sui più svariati argomenti, sia di gestire collettivamente un efficace controllo degli errori eventualmente postati.
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Barbara ha citato il caso di uno studioso che ha volutamente inserito delle informazioni errate in una di queste enciclopedie online, ed ha osservato in quanto poco tempo il controllo degli altri utenti competenti sull’argomento abbia intercettato e corretto gli errori.
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Una lezione che dovrebbe fare riflettere quando, troppo spesso, si discredita, secondo noi ingiustamente, il contributo che alcuni blog danno all’informazione online.
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La conferenza è stata intervallata dalle performance dei giovani attori del teatro sperimentale di Genova che hanno recitato:
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alcuni dei post in 10 righe una delle iniziative blog letterarie lanciate dal blog dell’evento gestito da Marina Bellini,
- alcuni post ispirati al tema “il tempo che ho” una iniziativa del blog di MassimoSdC
- composizioni Dadiste una iniziativa del blogger ZOP che ha addirittura creato il manifesto dadista sempre nell’ambito delle iniziative del blog di INEDITA.
secondo giorno
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Venerdi 3 ore 10.00
PSICOPATOLOGIE DELLA VITA ONLINE
@giannabio dovere ;-)) Grazie a te della visita ;-))
Rob.
Buongiorno Roberto, grazie anche da parte mia per quanto hai scritto di TRASHFOOD! a presto! gianna
@letizia, credo che fosse un atto dovuto all’esemlarità del tuo impegno.
;-)
Grazie a te;-))
Rob.
Ciao Roberto
anche se in ritardo… ottimo resoconto dettagliato e completo. In particolare ti voglio ringraziare per ciò che hai scritto riguardo a “notonlyglutenfree”.
a presto Letizia
@rossella… ma dai magari ti scrivo una mail ;-)*
ok :)
Non so se scriverò su Munich a verità.
;-))
Rob.
(OT. Tesoro, mi mandi la tua mail per favore che ti spedisco una foto? :-*
placidasignoraATtiscali.it
a proposito di munich: mi interessa molto il tuo punto di vista. magari se potessi essere meno didascalico. :)
per quanto riguarda il titolo “touchè” in effetti avevo fatto una liberissima associazione proprio con bolero.
@minstrel con molto piacere Mauro, davvero è un tema su cui il confornto serve.
Rob.
Dopo aver vivo “viva Zapatero” giusto ieri, le problematiche che sollevi (denuncie per intimidire, repressione, libertà, responsabilità ecc) le sento davvero molto pressanti. Non perchè abbia fatto qualcosa, ma perchè avendo spesso a che fare con le amministrazioni e le burocrazie pubbliche, ho capito che se vogliono colpirti possono farlo in qualsiasi modo, con qualsiasi scusa, anche campata per aria.
Poi sta a te difenderti… se hai i soldi di sostenere un processo similare. Servirebbero regole precise. E’ proprio vero, altrimenti il far west può essere interpretato in modo soggettivo.
ma basta così! Grazie della riflessione e soprattutto di avermi fatto fare queste considerazioni!
A presto e grazie di nuovo! ^__^
YOURS
MAURO
PS: prima o poi ci incontreremo e ne parleremo più diffusamente…
@rossella sapio ho letto il tuo breve post Les uns et les autres che, tra l’altro, era il titolo di una canzone di una colonna sonora di un flim di Claude Lelouch ed esattamente:
BOLERO di Claude Lelouch.
Con Geraldine Chaplin, Robert Hossein, James Caan
Drammatico, Francia 1981
ma mi prendo la libertà di dissetnire sul tuo giudizio del film (guarda la mia colonna di desta), ovviamente sempre e solo dopo avere visto il film, come c’insegnerebbe il fratello figlio unico del mai abbastanza compianto Rino Gaetano.
;-))
Buonanotte stanotte.
Rob.
accidenti roberto mi dispiace molto di non aver potuto partecipare. dal tuo resoconto e da quello che mi hanno raccontato altri amici è stato un meeting molto interessante. trasformare poi i link in legami poi …
a presto rossella
@williamnessunovalgono per te le stesse cosniderazioni che ho svolto per Massimo SdC.
Genova è stata importante per trasformare i link in legami. L’ho un po’ rubata a Massimo lo ammetto. ;-)
Un saluto.
Rob.
Ah. Sì, il problema dei limiti legali della blogsfera è molto interessante, sarebbe da approfondire con dei legali. Ottima idea pe run prossimo convegno. Esistono leggi specifiche? Si applicano quelle della stampa? mah. Il problema esiste comunque. E andrebbe discusso, CXome tanti problemi che pure io mi pongo ma che paiono interessare poco. :-) Amitié.
Grande Rob, specie peer aver creato così tante connessioni…
:-)
@ Mauro … sai alle volte viene ritenuta offesa, o peggio diffamzione, anche una critica, se non è condotta con correttezza, ed è per questo che bisogna fare attenzione, esistono già casi di blogger denunciati penalmente.
La questione sarebbe veramente molto ma molto ampia. Perchè riguarda una nostra libertà ma riguarda anche le responsabilità che da questa libertà derivano. Dovrebbe essere oggetto di ampi approfondimenti e di dibattiti, ma non è certo questo il luogo.
Il mio invito è a misurare bene le parole ed anche i link, talvolta.
Rob.
Non credo di aver mai offeso nessuno. Da questo punto di vista hai completamente, assolutamente, inappellabilmente ragione.
Ed effettivamente non ci avevo mai pensato (sarà che non le contemplo minimamente le offese?).
Ciao e a presto!
Yours
MAURO
@Mauro i veri problemi sono quelli legati ai limiti penali e mi riferisco a toni oltraggiosi e offensivi che capita di leggere. Quello rimane un limite serio. La radio? No quella no perché non diamo la possibilità di scaricarla. Per le altre cose basta citare la fonte. Ma per le offese no lì abbiamo e giustamente i limiti del diritto penale. Grazie a te Mauro;-)
Hai ragione riguardo ad una responsabilità di chi pubblica su web. Solo che se volessimo guardare a tutto… la mia, la tua, la loro radioblog non sarebbe perfettamente legale. Per non parlare di eventuali brevi citazioni da altri libri (anche se eslicitamente dichiarati naturalmente!) o il linkaggio di documenti interni senza passare dalla home dei siti che li ospitano. Tutto pare al limite della legalità, epppure tutto a me pare perfettamente lecito se viene rispettato il diritto d’autore (con le note a piè di pagina), se finalizzato ad uno scopo didattico o propedeutico.
Forse ecco quello che manca qui sul web… chiarezza legislativa. Ma non so quanto rimpiangerla visto le restrizioni che oggi giorno la politica sforna nei decreti…
grazie ancora rob e a presto!
Yours
MAURO
@MassimoSdC una delle cose belle di Genova è stata sicuramente quella di avere conosciuto persone come te ;-))
Davvero.
Rob.
Che dire… chapeau! ;o)
Davvero un resoconto completo e dal quale emerge una passione, una precisione ed una generosità (rivolta a chi si è perso tutto o parte delle giornate) fuori dal comune. ;o)
@Mauro è opportuno riflettere sulle responsabilitù che derivano dal pubblicare. Non significa limitarsi, significa agire in modo consapevole e responsabile una grandissima libertà democratica tutelata dalla nostra Costituzione ma limitata dai codici civili e penali ;-))
@stragatto sul mio blog il mio mito … ma è un onore davvero grande, e grazie per le importanti informazioni che condividi al contorno del mio post.
Un saluto.
Rob.
Rob, ho visto che hai linkato il saggio di Raymond. Avviso comunque chi pensasse di leggerlo che e’ molto tecnicistico e rivolto ad “addetti ai lavori” nel campo della programmazione. Neanche io l’ho mai letto per intero: tuttavia consiglierei a tutti di dargli una scorsa veloce, soffermandosi soltanto sui concetti ed evitando magari le parti tecniche. Perche’si tratta di una pietra miliare per quanto riguarda l’organizzazione dei metodi produttivi (o la disorganizzazione, secondo i vecchi paradigmi che proprio qui vengono superati), ma soprattutto perche’ contiene molti concetti importanti che sono perfettamente applicabili alla blogosfera.
(ero incerto se aggiungere qui un “a mio avviso” o un “IMHO” o un “secondo me”, ma poi ho deciso di no. Perche’ sono concetti universali che vanno ben oltre il “coding” o la blogosfera.)
Interessantissimo! Soprattutto la parte sulle patologie e quella finale sull’uso del blog. I titoli che avete usato per spiegare il vostro punto di vista sono già di loro stimolantissimi!
Ma scusa… che storia è quello che postando in internet facciamo editoria? Vogliamo regolamentare anche interventi banali sui forum? Mi sembra un pò troppo, anche se è chiaro che oramai anche il web è divenuto canale d’editoria.
Solo non capisco… se un autore scrive, pubblica con suo pieno consenso (e come sarebbe altrimenti?) e tutti sono liberi di prelevare le informazioni gratuitamente (anche solo leggendole), come si può pretendere di definire con precisione cosa si può o non si può fare?
Arriveranno a farci pagare le piattaforme? Beh, ma a questo punto credo che convenga aprire un sito proprio. Ma non è esattamente la stessa cosa dato che la piattaforma offre la community che il sito singolo non da (amici, contatti, login ecc ecc). Spero che si comprenda quanto sia importante la libertà editoriale all’interno dell’universo blog.
Con consapevolezza naturalmente! I freni inibitori che si attenano bisogna saperli ricreare, riconsiderare, riproporseli.
E’ un discorso enorme Rob, grazie di averlo così lucidamente riportato e analizzato!
A presto
Yours
MAURO
Miti e MarBel è un doppio onore avervi qui ;-))
TomBolini tu hai la segreta ammirazione mia e di tanti altri blogger
zop grazie del link e ancora complimenti.
Rob.
ma questo è il post più lungo del mondo!!!! :) un saluto amico cinematografico… ora son di fretta, ma ti lascio un link di una cosa di cui ti avevo parlato: http://lontanodentrome.splinder.com/post/6831939
a prsto. z
Ma sei il primo della classe, Rob! :)*
Onorato, grazie di cuore!
Che lavorone! Bravo Rob, bravissimo :-*