Radio Day(s) – 30 anni di radio libere
con la sentenza n° 202 del luglio 1976 nascevano le radio libere locali
Radio
… e se una radio è libera, ma libera veramente …
… mi piace anche di più perchè libera la mente
Eugenio Finardi
Solo trenta anni di libertà d’informazione nell’Italia dell’etere.
Si, io ascolto la radio e la amo davvero tanto, visceralmente, quasi come le immagini.
Non c’è un giorno che io non ascolti una radio.
Se c’è una cosa che sappiamo fare in Italia è la radio. Perchè molte sono ancora libere. Evviva. Ma devo dire che anche le radio più istituzionali sono più libere di altri media.
La radio ci libera la possibilità d’immaginare, sarà per questo che a me piace così tanto, assomiglia molto ai blog, ed io ne consiglio sempre l’ascolto.
Forse è anche per questo che il genio di Woody Allen intuì l’idea di scrivere e dirigere "Radio Days" che rimane, secondo me, uno dei suoi film più belli in assoluto, ancora oggi.
Certo anche in Italia Ligabue ha girato Radiofreccia, ma, insomma, anche se a me non piace fare paragoni, diciamo che il film ha avuto i suoi meriti indiscutibili, ma, Woody è Woody … e lo spleen di quel Woody poi è qualocsa d’imperdibile.
Avrei tanti racconti da fare, ma preferisco che ognuno rievochi i suoi.
Lo spazio è commenti è lì.
@MARIO … e come direbbe Ligabue … ci vediamo da Mario prima o poi … Radio Days aggiungerei io ;)
Rob.
guarda, fortunatmente, quando diciannovenne (13 anni fa) mi e’ scattata la passione di Woody, nel giro di pochi mesi hanno trasmesso tutti, e dico tutti, i film di Woody, un po’ su rete 4 e un po su telemontecarlo, tarda notte, ma videoregistrati..
Mi basta spolverare il videoregistratore e la cassetta..
@TAFKAP … non si trova in DVD. Speriamo che lo facciano uscire prima o poi.
Rob.
mi hai fatto venir voglia di rivedere RadioDays, ero troppo adolescente quando l’ho visto. Ora l’apprezzerei di piu’.
ciao!
@ruckert … quando scrivi certi commenti mi sembra di essere un tuo fratelo ;)
@Francesco … con questo commento mi hai quasi commosso … grazie ;)
Rob.
Io ricordo un’ode all’amicizia con sottofondo musicale. La radio alterna. Che riporto fedelmente.
“La radio alterna canzoni italiane e melodiche e dolci a canzoni inglesi e ritmate e rock e fatte di rime di cui non sempre colgo il significato.
La stanza è ben illuminata da molti punti diversi, da apliques, da un lume centrale, da una lampada nell’angolo, ma fuori il buio è più forte di tutto.
E’ il buio implacabile di una finestra di un paesino che da sul mare, alle 10 di una sera di settembre.
Solo lontano le piccole luci delle lampare dei pescatori tremolano e tutto sembra essere il preludio di qualcosa che sta per accadere.
Vecchioni ora canta Vincent e tutto, in questa solitudine, mi sembra perfetto.
E’ perfetta, ad esempio, la sensazione lasciatami dal pasto a base di pesce e dalla birra bevuta copiosa mentre la canzone adesso parla di sedie vuote e di amici.
Già … gli amici sono spesso più lontani di quanto presumiamo anche quando sono vicini.
Comprendo che non sempre riusciamo a dire semplicemente quello che vorremmo dire, ciò accade di rado e spesso appare come un intrusione…eppure…chissà…
La verità, le cose importanti, ho paura, rimangono troppo spesso chiuse dentro ognuno di noi.
Ho letto che ogni personaggio teatrale ne ha una e che compito dell’attore è quello di svelarla.
Credo che questo valga anche per le persone.
Tutti noi infondo sappiamo di avere almeno una verità.
Castro Marina, 27 settembre 2001″
Francesco
beh io in realtà non ho vissuto il periodo delle radio libere (cioè quello glorioso delle radio nelle cantine, parlo della mia città) perché ero troppo piccolo, in quel tempo però ricordo che collezionavo adesivi pubblicitari e quindi andavo con i compagnetti di scuola per i negozi a chiederli, si andava anche nelle radio e gli adesivi erano bellissimi. Poi crescendo conoscendo persone più grandi mi parlarono di quel periodo del senso di confronto e libertà della musica di allora e forse anche da queste cose è nata quella passione di spaziare che ancora oggi conservo come qualcosa di prezioso per la vita … vabbè forse ho divagato un po’ tanto vale allora dire anche che radio days di allen è uno dei film che amo di più e aggiungo che la radio è un medium per me indispensabile ancora oggi perché dà spazio alla fantasia all’immaginazione … mi fermo prima di delirare del tutto :)