analisi comparata di eventi, esistenti e linguaggio audiovisivo
Perché Scoop e Match Point sono la stessa sceneggiatura con poche ma geniali variazioni (ribaltate) sul tema
Scoop
Titolo originale: | Scoop |
Nazione: | Gran Bretagna, Stati Uniti |
Anno: | 2006 |
Genere: | Commedia, Romantico |
Durata: | 96′ |
Regia: | Woody Allen |
Sito ufficiale: | www.scoopmovie.net |
Cast: | Woody Allen, Hugh Jackman, Scarlett Johansson, Jim Dunk, Jody Halse, Robyn Kerr, Kevin McNally, Ian McShane |
Produzione: | BBC Films, Ingenious Film Partners, Ingenious Media, Perdido Productions |
Distribuzione: | Medusa |
Data di uscita: | 06 Ottobre 2006 (cinema) |
SCENEGGIATURA:
Woody Allen
SCENOGRAFIA:
Maria Djurkovic
MONTAGGIO:
Alisa Lepselter
COSTUMI:
Jill Taylor
EFFETTI:
Richard Stammers
Titolo originale: | Match Point |
Nazione: | U.S.A., Regno Unito |
Anno: | 2005 |
Genere: | Thriller Drammatico |
Durata: | 124′ |
Regia: | Woody Allen |
Sito ufficiale: | www.dreamworks.com/matchpoint/ |
Sito italiano: | www.matchpointilfilm.it |
Cast: | Scarlett Johansson, Jonathan Rhys-Meyers, Emily Mortimer, Matthew Goode, Brian Cox, Penelope Wilton |
Produzione: | BBC, Thema Production |
Distribuzione: | Medusa |
Data di uscita: | Cannes 2005 13 Gennaio 2006 (cinema) |
“Quest’analisi comparata parte da una considerazione banale. Ma vi pare che un regista ebraico newyorkese, intelligente come Woody Allen giri due film ambientati nella Londra aristocratica, in cui in entrambi si narra la storia di un omicidio, uno di seguito all’altro e tutto questo sia frutto del caso? Andiamo su …”.
1. Introduzione
Venerdì sera, uscito dal cinema Intrastevere di Roma, pensavo esattamente questo prima di recarmi al ristorante toscano dove ho cominciato seriamente a riflettere sui curiosi ribaltamenti che le due sceneggiature presentano, probabilmente aiutato dal Rosso di Montalcino. E’ così che è nata l’idea di questo post.
Le butto giù quasi di getto per poi procedere ad alcune considerazioni.
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2. Analisi comparata dei due film (abbastanza spoiler)
2.1. Analogie strutturali tra le trame
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Entrambe le pellicole sono ambientate a Londra.
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Non basta ovviamente questo elemento. No sono entrambe girate in una certa Londra, quella esclusiva di quella parte della società aristocratica e benestante con cui i due esistenti protagonisti entrano in relazione pur non facendone parte. Da notare, a suffragio della mia tesi del ribaltamento, che in Match Point il protagonista è un uomo mentre in Scoop la protagonista è una donna.
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Da non sottovalutare oltre a tali elementi di contesto anche l’assoluta bellezza degli esistenti.
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Altro elemento comune è la diversa condizione sociale ed economica degli esistenti rispetto al mondo londinese di riferimento.
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2.2. Inversioni strutturali tra le trame
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Buffo (ma non più di tanto considerando la maniacalità di W.A.) è notare che mentre in Match Point il protagonista omicida Chris è un giovane, mi verrebbe da dire avventuriero, che cerca di entrare nel mondo dorato della Londra aristocratica, e ciò che lo spinge all’azione è proprio il timore di non potere più farne parte, in Scoop, viceversa, l’assassino Peter Lyman è un aristocratico che decide di uccidere per non subire più il ricatto di una prostituta (e chissà che non sia proprio questo elemento a condannarlo nella mente demiurgica del regista).
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Altro elemento curiosamente ribaltato è l’apparente margine di cose, di fatto, affidate al caso. Mentre infatti in Mathc Point il protagonista commette una serie di errori pienamente conoscibili dallo spettatore, ed il fermo immagine della pallina da tennis sul net è l’elemento formale predittivo di quanto il caso potrà aiutare un assassino inesperto, in Scoop il giovane rampollo della famiglia ricca di turno, interpretato direi magnificamente, dal bravo Hugh Jackman, sembrerebbe non avere trascurato davvero nulla, (ma anche questo elemento condannerà la superbia e la sopravvalutazione che egli fa di se stesso nella mente vigile di W.A.).
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2.3. La geniale e mistificante variazione di genere
Potrei già da queste sordide premesse agevolmente sostenere che Match Point e Scoop sono lo stesso film, con solo poche e geniali variazioni sul tema, attuate anche sulla classifficabilità delle pellicole rispetto al genere. Scopriamo insieme come.
Mentre in Mathc Point Woody decide di farci condividere ogni scelta dell’assassino, seguendo, pertanto, gli insegnamenti formali del genio di Alfred Hitchcock che citerei al riguardo:
“non ho mai usato la soluzione poliziesca del “chi è il colpevole?” poiché è compromessa, con la mistificazione che diluisce, sfocandola, la suspance. E’ possibile costruire una tensione quasi insopportabile in un film in cui il pubblico sa fin dall’inizio, e fin dall’inizio tutti vorrebbero gridare ai personaggi dell’intreccio: “guardati dal tale è un assassino“. In questo caso si ha una vera tensione ed un desiderio irresistibile di sapere quello che accade. Per questa ragione io credo che sia bene dare al pubblico tutti i fatti il più presto possibile”
in Scoop egli ribalta totalmente questa opzione filmica di genere, impedendoci di assistere al piano omicida dell’assassino, e decide di fare entrare in scena altre due varianti:
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un personaggio comico (il mago Splendini alias Sid Waterman alias mr. Spence, il finto padre di Scarlett Johansson, divertentissimo ed interpretato magistralmente da se stesso),
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un giornalista morto, Joe Strombel, interpretato magnificamente da Ian McShane, in grado d’ingannare persino la morte per riuscire ad intrattenere relazioni medianiche, apparendo, come una sorta di deus ex machina, nella vita dei due protagonisti (la giovane giornalista Scarlett ed il mago, finto suo padre, Allen),
solo ed esclusivamente per depistare lo spettatore, illudendolo di farlo assistere ad una commedia brillante con vaghi riferimenti esoterici. (Ed infatti il pubblico in sala ride).
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2.4. L’esoterica liason tra gli esistenti ed il mondo dei morti
E’ divertente, inoltre, notare – sempre a supporto della mia tesi – un altro elemento ribaltato:
l’esoterica liason tra gli esistenti vivi ed il mondo dei morti.
Mentre, infatti, in Match Point l’incontro tra i vivi ed i defunti avviene solo tra l’omicida e le sue due vittime, quasi come un’ombra della sua tormentata coscienza, in Scoop il mondo dei più interviene, attraverso il giornalista Joe Strombel, proprio per cercare di evitare altri spargimenti di sangue (cosa che perfidamente Allen, peraltro, impedisce solo in parte, salvando si la bella giornalista Scarlett, ma non invece l’avida prostituta ricattatrice). Senza e giustamente considerare le sequenze del limbo / vascello fantasma, nelle quali i morti, va chiarito, si vedono si, ma senza alcun contatto con i vivi.
Anche se con queste poche, ma schiaccianti, prove ritengo che le ragioni del ribaltamento siano già abbondantemente suffragate da quanto scritto sinora, sono certo, peraltro, che menti attente come le vostre potranno divertirsi a trovarne infinite altre, chessò sul ruolo invertito di Scarlett Johansson, ad esempio, che da Nola, la sfortunata vittima in Matrch Point, si trasforma in Sondra Pransky alas Jade Spence, brillante giornalista investigativa e vendicatrice, in Scoop.
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2.5. Considerazioni estetiche
Sempre a supporto dell’idea che i due screenplay sono in realtà un solo lavoro, opportunamente modificato, valutiamo altri aspetti di analogia tra le due storie.
Insomma é possibile / verosimile, che il regista ebraico newyorkese abbia sviluppato gli screenplay come variazioni sul tema di un omicidio collocato nella Londra aristocratica, considerata la ravvicinata sequenzialità dell’uscita dei due film, nonché la loro realizzazione quasi sincrona.
W.A. osserva, in entrambe le pellicole, con disincantato fascino un mondo fatto da giovani rampolli spensierati, che vivono in case lussuose, conducendo una vita sportiva, indossando abiti eleganti e raffinati.
Personalmente sono assolutamente convinto che W.A. sia visceralmente attratto da questo mondo, così accuratamente descritto in questi dettagli, del quale probabilmente apprezza il gusto estetico delle architetture dei palazzi, delle ville, persino delle stoffe con cui sono confezionati gli abiti. E della cui raffinata eleganza egli, in parte, si riflette (pochi sanno, infatti, che Allen indossa abiti esclusivi disegnati apposta per lui dal più europeo degli stilisti statunitensi: Ralph Lauren).
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2.6. Considerazioni morali
Rimane, inoltre, del tutto inalterata, in entrambe le pellicole, la scarsa considerazione che, peraltro, egli nutre per la loro moralità. In realtà, pur subendone un certo fascino, egli è come se disprezzasse questi suoi esistenti ed il contesto nei quali egli vivono.
In verità di questa contraddittoria conclusione non saprei fornire altra spiegazione se non quella che deriva, empiricamente, dall’averla constatata.
E’ evidente, ad esempio, il considerevole fascino che egli nutre per le donne. E per la prorompente avvenenza di Scarlett Johansson in particolare.
Ma sono altrettanto convinto che egli però disprezzi, e non poco profondamente, i suoi esistenti protagonisti maschili mossi più da pulsioni economiche o di arrampicamento sociale, che non dal sentimento d’amore che pure dovrebbero provare, per motivi ribaltati, ovvio, verso la divina bellezza di Scarlett.
I significanti non possono non andare a Luis Buñuel da quello cinematografico, e non tanto per lo specifico filmico formale, quanto per il desiderio irrefrenabile di mettere a nudo le nascoste falsità di una certa classe borghese.
Nel mezzo un mondo di altri esistenti poco puri, le donne che, nell’immaginario del regista, restano in entrambe le pellicole vittime dei loro carnefici più per le loro richieste impossibili a realizzarsi che per l’onestà del loro agire etico.
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3. Conclusioni
Che dire di Woody Allen se non che è un gran furbacchione che si diverte a dileggiare un’intera società riuscendo, con alchimie mistificanti di cui solo i grandi geni sono così padroni, a farla, probabilmente, anche divertire.
Io ho adorato questi due film. E sono, soprattutto, molto felice di avere finalmente ritrovato l’intelligente comicità del maestro di un genere, quello del cinema americano intellettuale, leggero ma, al tempo stesso, colto, raffinato e ricco di citazioni, di cui Woody rimarrà, per sempre, un capostipite innovatore, ed a cui molto cinema, e non solo americano, si è da tempo ispirato e sono certo continuerà a farlo.
Grazie Woody.
Qui la mia recensione su Mathc Point che titolai “Il thriller è una partita di tennis”, nella quale troverete alcune interessanti considerazioni sul rapporto tra SUSPANCE E SORPRESA.
@petarda’s
;-)
Anche a Roma fa freddino in questi giorni.
Rob.
very very very nice!!!
oggi qui a torino non nevica ma fa un freddone.
@petarda
Anche a me è piaciuto molto ;-)
Comunque, secondo me, il cambio tra i due film è prevalentemente di genere.
Secondo me WA ha voluto dimostrare, probabilmente a se stesso, che la storia è una cosa che è possibile adattare ad un genere, una sorta di esrcizio di stile.
Carino l’header con la neve no?
Un saluto.
Rob.
sai, non mi stupisco più di tanto del fatto che WA abbia utilizzato praticamente la stessa sceneggiatura per scoop e match point… WA ha usato la stessa sceneggiatura per un sacco di film!
ora da quando son cambiati (in parte) i produttori è cambiata anche la location.
e il parvenu, che sia uomo o donna, a me sembra sia un po’ WA, che chiaramente se si trova a londra non frequenta l’impiegato o lo stagnino, ma in quanto non aristocratico e per di più non europeo (sì, sì, è il più europeo dei registi americani) ha lo stesso sguardo disincantato con cui sia il protagonista di MP sia la protagonista di S guardano all’alta società britannica.
credo che MP fosse un film più ambizioso, più rigoroso dal punto di vista formale. e che con quel film WA abbia voluto inaugurare un nuovo corso (nuova produzione, maggior radicamento europeo…); mentre in S il rigore formale si stempera grazie a una serie di elementi che tu sei, o saresti, molto più bravo di me a individuare: io ho notato i costumi e la scenografia, per esempio…
MP molto bianco e nero, molto definito (o almeno così me lo ricordo)… S meno netto nei contorni e più caldo nei colori (tutto quel lino dei costumi, colori molto naturali, più in linea, come noti anche tu, col gusto personale di WA).
poi c’è il fattore scarlett :)))
secondo me il Nostro ne è perdutamente innamorato e quindi ne fa la sua protagonista femminile prediletta, ma non tralascia di fargliela pagare… nel primo film l’accide, nel secondo la bella storia d’amore finisce a schifio.
scoop mi è piaciuto moltissimo.
@Hawke84 ;-) solo puro spirito d’osservazione. ;-)
Un saluto.
Rob.
clapclapclapclap!
@Alderaban ;-)
Nuovomondo (non Mondonuovo, con me devi prestare attenzione ;)) di Crialese è un film stupendo.
Babel non l’ho visto.
Su “La sconosciuta” di Peppuccio Tornatore penso di essermi sbilanciato e sperticato più di molti altri, io l’ho trovato meraviglioso.
Grazie a me? … Ma grazie sempre a Woody.
Ed a te che mi leggi.
Un saluto.
Rob.
Grazie Rob…
è da un pò che avevo perso di vista Allen… si vede che invecchia bene.
ah, visti “Mondonuovo” e “Babel” rientro in sala per “La sconociuta”… considerate le mie abitudini una vera overdose ;)
@unverdeblog ;-)
non ti fidare di skyper perchè se lasci il computer acceso (ed io lo faccio spesso) skype ti segnala ativo mentre in realtà io sono da tutt’altra parte.
Però una chattata (ma si può dire chattata?) con te mi farebbe davvero molto piacere.
Se poi vinei a Roma mi offro come cicerone de noantri ci mancherebbe.
Un caro saluto.
Rob.
;-)
sono in una fase della vita in cui frequento poco i cinema.. e per forza di cose anche il tuo blog..
cmq se ti vedo online su skype, ogni tanto, cerco di acchiapparti per una chattata..
quando poi vengo a roma, e un paio di volte l’anno ci vengo, vediamo se riusciamo anche a beccarci..
ciao!
@unverdeblog Mario caro, ma il mio apprezzamento intendeva essere un grande complimento.
Tu hai una tale creatività, un tale senso dell’humor, uno spleen, ed una sensibilità che non sono normali nell’accezione ontologica del termine, non è colpa mia, né, forse, merito tuo, ma tant’è.
Le tue qualità, fattene una ragione, sono assolutamente eccezionali.
E le uniche persone eccezionali sono proprio quelle che, proprio come te, si considerano normali.
Gli altri, i normali, ammesso che esistano, non credo abbiano una benché minima percezione di esserlo, ed aggiungerei beati loro.
Non ti citerò nomi ma considero la normalità un valore.
Vorrei tanto esserlo anche io, figurati.
Per quanto riguarda Woody Allen che dire, anche io lo amo molto.
Scarlett poi ….
Pensa se tu tornassi a casa sapendo che Scarlett stesse lì ad aspettarti.
Questo sarebbe normale?
Probabilmente assolutamente si, capisci adesso cosa voglio dire?
Le cose eccezionali non esistono siamo noi che le consideriamo tali … per cui hai perfettamente ragione tu.
Restano alcune eccezioni … Bruno vespa, Emilio Fede, ma non volevo fare nomi.
Quindi diciamo che sono errori di battitura, forse un baco di splinder …
Buonanotte e buona fortuna.
Rob.
Grazie Woody.
Grazie Rob che mi hai fatto riflettere su questo parallelismo che non avevo colto ma che e’ plausibile.
Io adoro woody allen. Se poi mi ci metti di fianco anche la scarlett.. cosa si vuole di piu’ da un film? Beh.. un altro. Cioe’ scoop, dopo match point.
Vedremo il prossimo, di woody senza woody con colin farrel.
Ciao! Io SONO normale, fidati ;-) !