cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

Venezia 64, Leone d’oro ad Ang Lee

Venezia 64, Leone d’oro ad Ang Lee

Non c’è che dire il lido ama il cinema orientale, ed io per una volta ci avevo visto lungo (guardare post precedente).


Migliori attori Blanchett e Pitt

A vincere la 64esima Mostra del cinema di Venezia è Ang Lee, il regista nato a Taiwan, già vincitore del premio nel 2005, con il film "Lust Caution". La Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è andata a Cate Blanchett ("I’m not there" la pellicola, che io attendo forse di più, su Bob Dylan), mentre miglior attore è Brad Pitt ("The assassination of Jesse James"). Entrambi assenti alla premiazione. Vergogna!

Leone d’argento a Brian De Palma per "Redacted".

Leone speciale a Bernardo Bertolucci, accolto da standing ovation.

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Leggi l’elenco dei premi ufficiali.

Alle ore 15.00 in Sala Perla, ha avuto luogo la Cerimonia di consegna dei premi collaterali.

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E’ al regista da poco scomparso Ingmar Bergman che Ang Lee ha dedicato il suo Leone d’oro, il regista aveva vinto a Venezia già nel 2005 con "Brokeback Mountain". "Ang Lee ha già vinto il Leone d’oro due anni fa? Noi come membri della giuria non abbiamo pensato al passato. Su ‘Lust, caution‘ eravamo tutti d’accordo, sia sulla completezza del film sia sull’alta qualita’ della pellicola in tutti i suoi aspetti". Lo ha detto il presidente della giuria della Mostra, Zhang Yimou

LUST CAUTION, UNA STORIA DI AMORE E PASSIONI PERICOLOSE
La pellicola racconta (vedi anche post precedente) della sensuale Wang Jiazhi (Tang Wei) che lavora per il governo cinese. La sua missione segretissima è quella di sedurre con tutti i mezzi il Signor Yee, un alto funzionario. Ma Wang si accorgerà ben presto che il suo interesse per il politico è diventato qualcosa di importante. Chi l’ha visto parla sì di un film bellissimo e esteticamente riuscito, ma anche di sesso esplicito in primo piano raccontato senza nessuna concessione al paludamento e soprattutto con scene di una durata vicino al reale.

UNA SERATA RICCA DI EMOZIONI E DUE PREMIATI ILLUSTRI ASSENTI
Sono stati i registi Nikita Mikhalkov e Todd Haynes a calcare per primi il tappeto rosso della cerimonia di premiazione della 64esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Entrambi i registi erano in concorso con i due film "12" e "I’m not there". Mikhalkov, in particolare, si è detto "stupito" per la caldissima accoglienza ricevuta dal suo film: "Non pensavo che sarebbe stato così tanto apprezzato anche fuori dalla Russia".

Il regista Todd Haynes era accompagnato da uno degli attori protagonisti del film Heath Ledger, pantaloncini al ginocchio, cappello nero in testa, t-shirt gialla e calze a righe grigie e rosse. E immancabili occhiali da sole sugli occhi. Ha raggiunto la sala anche Valeria Solarino, la giovane attrice italiana acclamata al Festival, ha raggiunto il Palazzo del Cinema in abito nero fasciante e capelli raccolti.

Una emozionatissima Stefania Sandrelli ha aperto la serata di premiazione. "Mi sento a casa, come se foste la mia famiglia", (la cosa triste è che il mondo del cinema italiano è effettivamente un po’ una casta chiusa, di cui la Sandrelli è certamente un’icona, peccato) ha esordito l’attrice.

E poi via ai premi.

Il film messicano "La Zona di Rodrigo Pla", presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 64, ha vinto il Leone del Futuro, il premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis".

Miglior fotografia a Rodrigo Prieto per "Lust Caution" di Ang Lee, miglior sceneggiatura a Paul Laverty per "It’s a free world" di Ken Loach.

Emanuele Crialese ha consegnato il Premio Mastroianni al miglior attore o attrice emergente ad una incredula e in lacrime Hafsia Herzi, nel cast di "Le graine e le mulet".


Jane Campion ha consegnato nelle mani di Heath Ledger la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile assegnato a Cate Blanchett nel cast di "I’m not there", assente alla Cerimonia per impegni lavorativi.

L’attore sul palco ha letto un messaggio di ringraziamenti scritto dall’attrice. A Ferzan Ozpetek il compito di annunciare la Coppa Volpi al miglior attore a Brad Pitt per "The assassination of Jesse James", una rappresentante della casa di produzione del film ha letto la lettera di ringraziamenti dell’attore, anch’egli assente.

Il Leone speciale per l’insieme dell’opera è andato a "12" di Nikita Mikhalkov.

Il film, che racconta di 12 giurati che devono stabilire la colpevolezza o meno di un giovane ceceno accusato di avere ucciso il padre attivo, un ufficiale dell’esercito russo, è arrivato al Lido senza avere ancora una distribuzione italiana.

Il regista aveva già vinto un Leone d’oro nel 1991 con Urga. 

Premio speciale della giuria ex aequo a "Le graine e le mulet" del tunisino Abdellatif Kechiche e "I’m not there" di Todd Haynes.

Leone d’argento alla miglior regia è andato a Brian De Palma per "Redacted", ispirato a una vicenda vera: lo stupro da parte di una pattuglia di soldati americani di una 14enne irachena. 

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Caloroso standing ovation per il Leone d’oro speciale al regista Bernardo Bertolucci entrato sul palco aiutandosi con un deambulatore. Questa è una "carrellata che dedico a Stefania Sandrelli e a tutti voi", ha detto il Maestro riferendosi proprio al suo stato fisico.

Bertolucci (Infophoto)

NESSUN PREMIO ALL’ITALIA
Il verdetto della giuria, tutta composta di registi e presieduta da Zhang Yimou, ha bocciato tutti e tre i film italiani in gara: "Nessuna qualità agli eroi" di Paolo Franchi, "Il dolce e l’amaro" di Andrea Porporati, "L’ora di punta" di Vincenzo Marra.

Ma non dimentichiamoci la rivalutazione dello spaghetti western grazie all’iniziativa di Quentin Tarantino. 

 
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E l’opera prima del messicano "Plà (La Zona)" è stata preferita all’esordio nella regia di Andrea Molaioli, con "La ragazza del Lago", selezionato nella Settimana della Critica e che avrebbe potuto vincere il Leone del Futuro, il premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis", assegnato trasversalmente alle diverse sezioni della Mostra del cinema

…E LA STAMPA FISCHIA I PREMI AD ANG LEE E BRAD PITT
Qualche fischio all’annuncio della Coppa Volpi maschile a Brad Pitt e al Leone d’oro per Ang Lee si sono registrati nella sala delle conferenze stampa al Casinò.

GLAMOUR E ABITI FIRMATI SUL RED CARPET
Abiti da gran sera di grandi griffe indossati da divi e divine hanno sfilato sul red carpet. L’en plein è stato raggiunto da Giorgio Armani, che ha firmato i capi indossati della madrina dell’apertura del festival, Ambra Angiolini, e quello della madrina di chiusura, Stefania Sandrelli. Di Armani anche lo smoking di George Clooney e Cristina Comencini. Stefania Sandrelli indossava un abito lungo, nero, in satin di seta, con bustier ricamato argento, con coprispalle nero in velluto e polsi in raso. Stessa griffe per Bernardo Bertolucci che ha ricevuto il Leone d’oro del Settantacinquesimo anniversario, in abito blu scuro. La moglie del regista, Claire Bertolucci, portava un tailleur scuro in tessuto operato, con motivo punta spillo e top in satin oro.

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LA POLEMICA SUI PREMI EX AEQUO (FONTE IL CINEMATOGRAFO)

Ma le regole alla Mostra valgono? All’articolo 7.1 del regolamento "Giurie e premi" sul sito della Biennale Cinema si legge testualmente: "Una Giuria Internazionale […] assegnerà per i lungometraggi, senza possibilità di ex-aequo, i premi seguenti: […] Premio Speciale della Giuria.". E ancora: "Ai film premiati con […] il Premio Speciale della Giuria non potrà essere assegnata la Coppa Volpi (maschile e femminile) né il Premio Mastroianni". Divieti espliciti infranti senza battere ciglio nel verdetto della 64ma Mostra di Venezia, che ha attribuito il Premio Speciale della Giuria ex-aequo a I’m Not There di Todd Haynes e La graine et le mulet di Abdellatif Kechiche. Non solo, la Coppa Volpi femminile è andata a Cate Blanchett, interprete di I’m Not There, e il Premio Mastroianni a Hafsia Herzi di La graine et le mulet. Triplice trasgressione: chi pagherà la contravvenzione? (IO NO EH).

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