Scrivere l’essenziale – una piccola polemica
Essenziale è il diverso. Il differente.
Ciò che non siamo, non saremmo, non saremo, ciò che fummo e che rinnegammo.
Alterità come luce e strada, complemento senza il quale condannarsi a non vivere.
Se questi sono i premiati allora non vincerò mai.
In effetti, rifletto, ognuno è schiavo del proprio essenziale, frutto del proprio percorso esistenziale, con pieno diritto, ed ho compreso che questa iniziativa, pur lodevole negli intenti, è pur sempre italiana nei modi dei Festival di Sanremo.
Abbiamo una tara noi italiani. Quella di mettere in classifica le sensibilità, le bellezze, in alcuni, rari, casi le arti.
Non è polemica, amici, ma mera constatazione.
Perteciperò alla prossima edizione senz’altro, ma fuori concorso, che potrebbe essere un’idea.
Sono certo che pochi aderirebbero, e si che la vanità dilaga, o forse anche no, ma in ogni caso ancora complimenti per l’iniziativa e per l’onesta responsabilità che vi assumete.
E che proprio non è una mia capacità tessere relazioni né in rete né fuori in altri luoghi.
Sono e rimarrò sempre uno spirito libero, anche se nel mio blog quell’unico ed emozionato commento al mio contributo, varrà pur sempre più di un premio, perché frutto di vera emozione e non di studio … o altro …
Al prossimo anno.
Con stima.
Rob.
Mi risponde, un po’ piccato ed un po’ sibillino, uno dei giudici:
Roberto, penso di doverti una risposta. Soprattutto perché mi sfugge il legame col Festival di Sanremo.
La dimensione agonistica è davvero estranea ai motivi per i quali ogni anno organizziamo questo “premio”. Parafrasando un famoso collega secondo il quale “la virtù è premio a se stessa”, potrei dire che pure l’essenziale (la sua ricerca) è premio a se stesso. La cosa, in verità, è molto più semplice: il tuo testo, bello, intenso, sincero, essenziale, non è entrato in risonanza essenziale con le nostre soggettività.
Il premiare o meno un testo è un gioco nel gioco, ma non è l’essenziale del gioco (io credo che chi partecipa all’essenziale per vincere ha già perso…) che consiste nel fare leggere ad altri, magari fuori dal giro del proprio blog, un proprio testo di ricerca su un tema così libero, ampio, complicato e interessante come la scrittura dell’essenziale.
Detto questo, io sono stato contento della tua partecipazione perché so che scrivi in modo libero, sincero e appassionato. Non so se nei modi questo concorso assomigli al Festival di Sanremo, ma certo hai tutto il diritto di contestare i testi premiati, se vuoi.
cordialmente
firma
Più pacato e ironico quello di un altro giudice, che peraltro conosco personalmente:
Ma sì, Rob! Come a Sanremo: w le polemiche sulla giuria! (sorrido con la simpatia sincera che sai)
Poi, detto tra noi, io ho ancora in piedi un ricorso al Tar del blog essenziale: nel 2004 partecipai e quel manigoldo di Matteo non mi fece vincere! Ingrato! (sorrido)
Matteo mi ha comunque anticipato in quello che volevo dire: vincendo, non si perde forse l’essenziale? Un dubbio con il quale ti saluto caramente e spero ti sia comunque divertito con questo gioco essenziale che conserva da sempre come attori indistintamente principali del gioco chi premia, chi è premiato e chi no.
Un caro saluto e grazie a te, ed a tutti per aver voluto giocosamente partecipare al tema “essenziale”. Ma giocosamente appunto, mi raccomando, eh? (sorrido)
Si chiude, almeno per ora con questo sfogo. Che è poi, sia chiaro, il motivo del post.
Mi sento chiamato in causa per cui devo dei chiarimenti.
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mi aiuta a fare chiarezza,
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mi da modo di allargare il perimetro di certi miei interessi,
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da libero sfogo a quella parte creativa che è in ognuno di noi,
Bel blog
Complimenti
Marco
@Novocaine Mi fai davvero felice con questo commento perché anche io sarò lieto di non competere … contro di te ;-)
Un caro saluto.
Rob.
Son ragazzi, son ragazzi …
l’ho scritto anche sul blog dell’essenziale… l’anno prossimo parteciperò anch’io fuori concorso, contro di te ;)