Golden Globe? Niente d’inaspettato tranne
per una volta un post senza immagini
Noto che sono pochi i cineblogger(s) che discutono dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood.
E per una volta non possiamo dare la colpa ai media, e no.
Perché, sempre per una volta, e per ragioni diverse da quelle che motivano un cineblogger a scrivere, ne hanno forse parlato più di noi.
E badate non mi chiamo fuori da questa responsabilità.
Stasera volevo scrivere magari 2 post – uno su "L’età barbarica", (titolo originale: "L’age des tenebres" di Denys Arcand) film che non è il sequel de "Le invasioni barbariche" e non so, ma davvero più come dirlo e che non mi è piaciuto quanto immaginavo per alcuni errori di screenplay di cui forse discuteremo in futuro, o di "Cous Cous", (Titolo originale: "La Graine et le mulet") di Abdel Kechiche, una pellicola incantevole, che mi ha commosso, impreziosita dall’esordio della bellissima Hafsia Herzi che, a Venezia ‘64, si è aggiudicata, meritatamente, l’ambito premio dedicato a Marcello Mastroianni – magari postando un bel link su cineblogger alle mie due recensioni, che fa tanto figo.
Così magari guadagnavo qualche posizione nella classifica di blogbabel, un sito che si arroga il diritto di fare classifiche tra i blog, ma che funziona peggio delle discariche campane (chissà di quanti posti retrocederò domani … (e che cancella intere discussioni sui gruppi Google quando non ha soluzioni da offrire) …
Eppure si parla del Golden Globe vinto da un italiano, Dario Marianelli che si è aggiudicato quello dedicato alle migliori musiche originali per il film "Espiazione" di Joe Wright, che ha poi ottenuto anche il premio più importante, il Golden Globe per il miglior film drammatico.
Magari leggendo quest’Ansa qui.
Se avranno già letto, in quel link, gli altri premi, i cinefili non troveranno niente d’inaspettato o nulla che, anche chi vi scrive, non aveva, in qualche modo previsto, o su questo blog o sull’altro.
Anche se non è sua consuetudine postare classificoni (esempi notevoli ed alti di questa categoria li potete leggere qui, qui, ma anche qui, anche se con il titolo classifica hype duemilaotto, (termine il cui significato, ci riferiamo sempre a quello di classificoni, gli è incomprensibile sotto tutte le possibili accezioni, declinazioni, e prospettive del lemma).
L’unica cosa inaspettata, ma non dai cineblogger, ma dal mondo patinato del cinema, è proprio che questa storia dello sciopero degli sceneggiatori, iniziata in sordina il 6 novembre 2007, che neanche forse la Rifondazione comunista degli sceneggiatori (ammesso che ne esista una), avrebbe mai immaginato, sarebbe riuscita a boicottare una manifestazione come i Golden Globe.
E che rischia di avere impatti ancora più nefasti sugli Oscar 2008.
No, noi preferiamo esultare per il premio di Espiazione, dando evidenza solo ai nostri post.
E non rendere edotti i nostri lettori di questo drammatico problema.
Peccato. Perché forse avremmo potuto fare di più. Per una volta, magari tutti insieme sui nostri blog e su cineblogger connection.
Buonanotte e buona fortuna.
@souffle
“Infine, non fa molto figo e non cattura pubblico parlare di cose importanti ma “noiose”, come dimostra il tentativo (fallito) fatto da molti di parlare di cinema proponendo riflessioni più meditate, meno mainstream.”
… Ehm per caso ti riferisci al sottoscritto?
;-)
Sappi che non credo che il successo dei film dipenda, solo, dal regista.
Quando feci il corso di sceneggiatura alla Fandngo, tutti i docenti, compresi i registi sostenevano che:
da una buona sceneggiatura è possibile fare un cattivo film, questo si,
ma è impossibile,
che da una cattiva sceneggiatua possa mia venire fuori un buon film,
e questo spiega gli spot muti della Sarandon, evocativi del fatto che, in assenza di uno screeplay, gli attori rimarrebbero muti.
Grazie del passaggio.
Con stima.
Rob.
buonanotte e buona fortuna sembra quasi l’addio della Martini. Ah, nostalgia. ^^
Comunque, è vero che non se ne è parlato per nulla dello sciopero degli sceneggiatori, provo ad azzardare delle spiegazioni.
– Come categoria non sono molto presi in considerazione dai cineblogger, che concentrano la loro attenzione sul regista.
– D’altra parte è anche vero che film molto “scritti” o film che esaltano la scrittura e il gioco sul copione – mi viene in mentre Sleuth – non destano quell’entusiasmo che ci si potrebbe aspettare.
– Infine, non fa molto figo e non cattura pubblico parlare di cose importanti ma “noiose”, come dimostra il tentativo (fallito) fatto da molti di parlare di cinema proponendo riflessioni più meditate, meno mainstream.
Un saluto.
@Orson Mi sembra un idea eccellente.
Grazie.
Rob.
Caspita. Colpisci nel segno… sottoscrivo quel che dici, credo proprio che la situazione sia sottovalutata e sottaciuta. Forse per frustrazione… perché vedere rivendicazioni sindacali di quel tipo in un posto di quel tipo mortifica la nosta già mortificante situazione italica. Insomma siamo lontani anni luce… Forse basterebbe rendere note le tappe di questa protesta e chiarire di cosa si parla, di quali sono le questioni scottanti. Proverò a rimediare… accogliendo la tua sollecitazione… se poi metto insieme qualcosa di interessante proverò a ri-portarla anche su ‘Rapporto Confidenziale’….
Orson!