Al Cinema dal 17 Ottobre 2008
- Vicky Cristina Barcelona – di Woody Allen
- Wall-E – di Andrew Stanton
- Lezione 21 – di Alessandro Baricco
- Fratellastri a 40 anni – di Adam McKay
- Quel che resta di mio marito – di Christopher N. Rowley
titolo originale: Vicky Cristina Barcelona
nazione: Spagna / U.S.A.
anno: 2008
regia: Woody Allen
genere: Commedia
durata: 96 min.
distribuzione: Medusa Film
cast: S. Johansson (Christina) • P. Cruz (María Elena) • R. Hall (Vicky) • J. Bardem (Juan Antonio) • C. Messina (Doug) • P. Clarkson (Judy Nash) • K. Dunn (Mark Nash) • J. Perillán (Charles) • M. Barceló (dottore) • J. Domènech (Julio Josep)
sceneggiatura: W. Allen
fotografia: J. Aguirresarobe
montaggio. A. Lepselter
Trama: Vicky, sensibile e vicina alle nozze, e Cristina, esuberante e in cerca di avventure, sono due amiche americane che decidono di passare le vacanze estive a Barcellona. Il soggiorno spagnolo diverrà per entrambe fonte di vivaci avventure personali e sentimentali grazie all’incontro con il pittore Juan Antonio e con la sua ex María Elena.
Io sono quasi certo di una cosa. Che Woody Allen abbia nell’ultimo periodo della sua carriera deciso di fare tre cose. La mia analisi non entusiasta al film è qui.
- Girare film in città europee meravigliose.
- Farli interpretare, possibilmente, da Scarlett Johansson.
- E se del caso farla coadiuvare da Rebecca Hall e why not da Penelope Cruz.Della serie, fino qui, come dargli torto, no?Ce n’è forse una quarta. Condurre il suo specifico filmico verso latitudini altre lasciandosi ispirare dai luoghi e dal suo notevole genio creativo.
Ma questa è una mia illazione. Certo è che in tutte e tre le dimensioni Scarlett Johansson c’entra. Eccome. E magari anche Rebecca Hall a sto’ giro.
E con certi requisiti fisici non è una cosa così scontata che l’ex attrice più sexy del mondo entri dappertutto.
Battutaccia a parte credo, che questo film non ricalcherà certo l’estro di Match Point ma ripropone sullo schermo:
- sua maestà il premio Oscar Javier Bardem (reclutato non caso in patria)
e tre attrici del calibro di: - Penelope Cruz (idem come sopra);
- anche se mi sembra di averla già citata Scarlett Johansson;
- Rebecca Hall.
La pellicola ha avuto un battage pubblicitario in Spagna così considerevole da attirargli gli strali dei cittadini della Catalogna che hanno contestato ai loro amministratori politici che quasi tutti i fondi destinati a pubblicizzare quella zona della Spagna, destinati al cinema, siano stati cannibalizzati dal vecchio Woody.
Ehi, ma non dimentichiamoci che isso è un erbraico newyorkese, e mo’ tu scinni … come si dice dalle mie parti.Noi, che abbiamo amato questo momento della sua evoluzione professionale dei tre film londinesi, con intensità progressivamente decrescente, confidiamo:
- sulle presunte scene di sesso lesbico (praticamente inesistenti) tra la Cruz e la Johansson;
- sulle suggestioni creative che una simile location ed un simile cast potranno avere avuto sul vecchio Woody;
- sull’avvenenza della new entry Rebecca Hall.
Consapevoli di sbagliare, e pronti a cospargerci il capo di cenere, noi guardiamo a questo film con nostalgico interesse e gli accreditiamo solo due stars virgola cinque. E le motiviamo con la nostra analisi fatta di là. Qui.
Wall-E
titolo originale: Wall-E
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Andrew Stanton
genere: Animazione
durata: 97 min.
distribuzione: Buena Vista International
sceneggiatura: A. Stanton
musiche: T. Newman
Trama: Wall-E (Waste Allocation Load Lifter Earth-Class) è un robottino che da centinaia di anni conduce un’esistenza solitaria sulla Terra perché gli esseri umani hanno abbandonato il pianeta, ormai invivibile. Un giorno, mentre WALL.E compie le sue consuete mansioni, una misteriosa astronave atterra sul pianeta. Da quel momento il piccolo automa avrà un nuovo scopo nella vita: seguire attraverso la galassia EVE, la robot-ricercatrice che, grazie a lui, ha scoperto una nuova chiave per il futuro dell’umanità …
Qui vi dico che chi ama i film di animazione ci troviamo all’uscita probabilmente clou della settimana. La mia analisi al film è qui.
Non lasciatevi però ingannare dalla locandina che la butta un po’ in caciara. Gli esseri umani che hanno creato Nemo e Ratatouille sono verità mischiate.
Per l’esattezza il regista Andrew Stanton è si il regista ed anche lo sceneggiatore di Finding Nemo (2003) ma è solo il produttore esecutivo di Ratatouille (2007). Si ragazzi così si barcamenano i nostri responsabili del marketing cinematografico italiano.
Detto questo, ciò non significa che iddu non avesse indiscutibili meriti ,in entrambe le pellicole, vere chicche per i cinefili di genere, che io non sono.
Non mi esimio però dalle quattro stars per la gioia di mamme, papà, e bambini categorie al momento assai distanti da me … se si eccettuano i bambini ;)
Lezione 21
titolo originale: Lezione 21
nazione: Italia
anno: 2007
regia: Alessandro Baricco
genere: Drammatico
durata: 92 min.
distribuzione: 01 Distribution
cast: N. Taylor (Peters) • C. Russell (Hoffmeister) • L. Watling (Marta) • J. Hurt (Mondrian Kilroy) • T. Barlow (Simrock) • N. Tena (Tomson)
sceneggiatura: A. Baricco
musiche: M. Brunello
fotografia: G. Gossi
montaggio: G. Franchini
Trama: Come nacque la Nona sinfonia, e cosa successe la sera che per la prima volta Beethoven la presentò al pubblico viennese? Lo racconta il geniale professor Mondrian Kilroy, in una lezione indimenticabile che diventa viaggio fantastico nel passato e riflessione sapiente sulla vecchiaia, sull’amore e sulla bellezza.
Un film italiano girato in inglese sulla nona sinfonia di Beethoven … quella dell’inno alla gioia e della vecchiaia del celeberrimo compositore.
Che dire … l’istrionico Alessandro Baricco si cimenta nella regia di un film.
Io sono stato allievo della sua scuola Holden in un corso di web writing e rimasi affascinato da quell’esperienza.
Sicuramente lo scrittore è genialoide, istrionico, ma, altrettanto sicuramente, talentuoso ed alla perenne ricerca di nuovi stimoli.
Non possiamo dimenticare una rara trasmissione della Rai sulla letteratura, chiaramente anticipatrice delle sue fascinazioni cinefile: PICKWICK.
E che aprì quella trasmissione con Joseph Conrad uno dei miei scrittori preferiti.
Il film narra di una strampalata teoria secondo la quale esisterebbero al mondo 141 opere d’arte sopravvalutate … e la nona sinfonia di Beethoven sarebbe una di queste.
Dietro Baricco … Domenico Procacci, la Fandango e la 01 Distribution.
Un trailer del film gira libero su You Tube nello spazio della Fandango. Vedetevelo almeno vi fate un’idea.
Io vi dico solo che mio padre amava Beethoven e che spesso, quando tornavo da scuola, me lo trovavo davanti al grammofono (lui lo chiamava così) che dirigeva l’inno alla gioia.
Questo giustifica la mia commozione (mio padre non c’è più dal 1997) e quattro stars aprioristiche anche se il film sarà di noioso … lo so.
Fratellastri a 40 anni
titolo originale: Step Brothers
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Adam McKay
genere: Commedia
durata: 95 min.
distribuzione: Sony Pictures
cast: W. Ferrell (Brennan Huff) • J. Reilly (Dale Doback) • M. Steenburgen (Nancy Huff) • R. Jenkins (Dr. Robert Doback) • K. Hahn (alice) • A. Scott (Derek) • W. Ferrell (Brennan Huff)
sceneggiatura: Will Ferrell – Adam McKay
musiche: J. Brion
fotografia: O. Wood
montaggio: B. White
Trama: Due uomini adulti sono un po’ viziati, ancora Peter Pan a casa con i propri genitori. Peccato che il tutto crolli quando incredibilmente diventeranno fratellastri, entrando in competizione, a causa del matrimonio tra la madre dell’uno e il padre dell’altro …
Will Ferrell … uhm Will Ferrell … Stranger Than Fiction (2006) … un film a cui sono legato per motivi scarsamente cinefili.
In quella pellicola era solo attore. Qui è anche co-sceneggiatore insieme a Adam McKay.
Non siamo certo ad un capolavoro. Uno di quei film che ti vedi voleniteri una sera di novembre se piove e se lo danno su Sky o se te lo sei scxxxxato da interxxt va beh avete capito.
Io due uomini con la sindrome di Peter Pan me li eviterei … basto ed avanzo già io.
Poi sapete che i film USA …
Però Will Ferrell è meno stupido di quello che sembra.
Ma anche meno intelligente di quello che crede. Eh si.
Tre stars.
Quel che resta di mio marito
titolo originale: c
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Christopher N. Rowley
genere: Commedia
durata: 93 min.
distribuzione: Teodora Film
cast: J. Lange (Arvilla Holden) • K. Bates (Margene Cunningham) • J. Allen (Carol Brimm) • T. Skerritt (Emmet Johnson) • C. Baranski (Francine Holden Packard) • V. Rasuk (Bo Douglas) • T. Amandes (Bill Packard) • T. Wopat (Arlo Brimm) • B. Newbold (vescovo)
sceneggiatura: D. Davis
musiche: J. Cardoni
fotografia: J. Kimball
montaggio: A. Brandt-Burgoyne • L. Fruchtman
Trama: Arvilla Holden recluta le sue due amiche del cuore per un viaggio attraverso l’America dei grandi spazi aperti. La destinazione è Los Angeles, la macchina è una decappottabile del ’66, la missione è quella di portare le ceneri del marito di Arvilla all’odiosa figlia di primo letto, Francine. Il tragitto, però, si trasforma presto in un’occasione per stare insieme, tra risate, confidenze, litigi e incontri avventurosi.
Alcune considerazioni tristi su questo film.
La prima.
Ovviamente lo squallore, non mi vengono altre parole che non siano troppo offensive, dei nostri titolisti italiani.
Cioè che caxxo c’entra “Quel che resta di mio marito” nella traduzione di un titolo come “Bonneville”.
La seconda.
Tre attrici, di cui due se non erro premio Oscar, devono riunirsi in una pellicola così scadente, magari, solo per arrabattare una parte.
Da un lato questo è un segno della crudeltà della legge del mercato americano. Dall’altra dell’assoluta inadeguatezza del nostro … in cui attrici come Stefania Sandrelli o peggio, anzi molto peggio, Isabella Ferrari, continuano ad essere ingaggiate a suon di milioni dai nostri registi.
Due stars virgola cinque autunnali, molto tristi, nonostante la bellissima ottobrata romana che meriterebbe ben altre pellicole. E ben altri stati d’animo.
Alla prossima.
A cura di cinemavistodame.
@Mapi Al corso di web writing che seguii io no, lo intravedemmo solo. Non era il suo campo. La docente era una giornalista del sole 24 ore che aveva svolto un master negli USA.
Quando vivevo a Napoli lo andai a sentire alla “saletta rossa” della libreria Guida a Port’Alba alla presentazione del libro “Novecento”, però.
Ricambio il saluto. ;) Rob.
sempre acute le tue segnalazioni e i tuoi giudizi Rob
(una curiosità: ma Baricco ci tiene sempre a lezione?) ;-)
Con un saluto di prima mattina… Mapi
Scusa per l’intromissione Rob! :)
@Kekka Io vederei Wall-e che non è affatto una pellicola troppo per bambini ;) Quello di Woody Allen, considerati i temi che tratta, te lo consiglierei tra qualche anno ;)
Grazie di averci letto. E grazie anche a @Godot per il supporto in mia assenza ;)
Rob.
Mi permetto di rispondere io… Kekka, andare a vedere un film non è questione di età, ma di gusti… Wall-e sembra un film carino, che sicuramente verrà visto da tantissimi “adulti” non negarti il piacere di andarlo a vedere solo perchè non sei più bambina. E poi come detto da Roberto nei “film per bambini” ci sono spesso delle “chicche” che solo una persona un po’ più grande di età può capire. Hai 12 anni, quindi hai ancora diritto a sentirti bambina, almeno quando vai al cinema non negartelo… e se proprio non ti va, allora non cambiare film, cambia solo il modo di vederlo, guardalo con uno spirito un po’ più critico. :D
Ciao, sono 1 ragazza di 12 anni e pensavo di andare a vedere wall-e…Ma mi sembrerebbe 1 pò troppo da bamini, e volev puntare su quello di Woody Allen…Che mi consigliate??
@ Godot Assolutamente d’accordo sia sulla scelta del film da vedere che sulla segnalazione da te molto opportunamente suggerita e per la quale ti ringrazio, a parer mio, comunque, Match Point rimane, oltre che il capostipite, anche il miglior prodotto, fino ad oggi, di questa nuova era di Woody, un regista sempre molto raffinato ed intelligente. A presto.
Eob.
Questa settimana è stato facile scegliere! Il film di Woody Allen senza dubbio… anche se mi permetto di ricordarti l’ultimissimo film “Cassandra’s dream” uscito in Italia con il titolo “Sogni e delitti”, nel nuovo filone di Woody Allen sicuramente non era affatto male… almeno a parer mio! :D