Italia/2008
breve analisi di eventi esistenti e linguaggio audiovisivo
Il passato è una terra straniera
titolo originale: Il passato è una terra straniera
nazione: Italia
anno: 2007
regia: Daniele Vicari
genere: Drammatico
durata: 120 min.
distribuzione: 01 Distribution
cast: E. Germano (Giorgio) • M. Riondino (Francesco) • C. Caselli (Maria) • V. Lodovini (Antonia) • M. Baliani (Franco) • D. Poggi (Anna) • L. Indovina (Alessandra) • M. Jurado (Angelica) • R. Carrisi (Giulia)
sceneggiatura: G. Carofiglio • F. Carofoglio • M. Gaudioso • D. Vicari
fotografia: G. Gossi
Sinossi: Giorgio è uno studente modello, figlio di intellettuali borghesi, conduce una vita normale e un po’ noiosa. Fino a quando una sera conosce Francesco, coetaneo torbido e affascinante, e tra i due nasce subito una forte amicizia. Francesco si mantiene barando al gioco e Giorgio, attratto dalla personalità e dalla vita avventurosa del suo amico, diventa suo complice …
Chi mi legge lo sa.
Amo le trasposizioni dal letterario al filmico. Sono uno dei miei temi ossessivi ed ossessionanti.
L’operazione non è mai facile, eppure.
Eppure, in questo film, anche se non avete letto l’omonimo romanzo di Gianrico Carofiglio, che vi consiglio, nulla lascerebbe presagire che la sceneggiatura ne è un adattamento.
Tanto il ritmo è creato con un progressione quasi da thriller con inserti di noir, ferma restando l’archiviazione della pellicola nel genere drammatico.
La cosa che mi ha convinto di più – le rese attoriali di Elio Germano e di Michele Riondino.
Eh si, diciamo che l’esistente di Elio Germano (Giorgio), ricorda e rievoca per certi versi un classico della commedia all’italiana: “Il Sorpasso” di Dino Risi, in cui uno studente universitario di giurisprudenza si lascia tentare dalle pulsioni della vita, da un esistente sconosciuto e molto diverso da lui.
Ovviamente qui siamo di fronte a tutt’altra storia.
Ma non per gli anni che separano le pellicole, quanto per il diverso ruolo che ha l’altro esistente, Michele Riondino (Francesco), una vera e propria rivelazione.
Francesco sarà una sorta di Virgilio al che condurrà Giorgio nel più classico dei canovacci drammaturgici: la discesa morale nell’abisso e non solo del sesso, per l’ascesa economica.
Si parla tanto della fascinazione della violenza. Ne ha parlato anche il regista, eppure io credo che siano altri due gli elementi caratterizzanti questo film.
§§§
1. La ribellione alle regole borghesi ed il loro ribaltamento
La scoperta che un giovane borghese ingabbiato da rigide regole familiari e di status compie entrando in relazione con un mondo forse a lui contiguo, ma assolutamente nuovo per lui, e più cinico, e più violento, che da un lato progressivamente mina il sistema di ancore e di certezze psicologiche dell’esistente, e dall’altro abilita la fuoriuscita di pulsioni per troppo tempo represse.
§§§
2. La progressiva affermazione della personalità di Giorgio
La progressiva affermazione della personalità differente dei due ragazzi amici – nemici, e qui la dinamica protagonismo – antagonismo e lo sviluppo del conflitto meriterebbero ben altre dissertazioni, personalità che inevitabilmente, vista l’età degli esistenti nel racconto, – ed anche qui molto si dovrebbe dire a proposito dell’utilizzo delle anacronie completive – si esprime nel sesso, che ha un ruolo, direi centrale, nello sviluppo della storia e nell’affermazione della diversità non solo etica ma anche estetica e morale, tra i due esistenti protagonisti, bravissimi entrambi.
Semplificando possiamo dire che Vicari ha saputo vedere il cinema nel romanzo e viceversa. Ha saputo scovare, nel tema dell’identità, un elemento forse universale che ci parla dell’attuale momento culturale del nostro paese, che ci riconduce all’alba delle nostre scelte di vita, che ci trascina quasi a forza in quella zona d’ombra che sempre la storia dell’umanità attraversa nella transizione tra due secoli e tra due millenni. Un tema modernamente antico, che il regista ha saputo riproporre con bravura, affidandosi anche alle notevoli capacità attoriali dei due protagonisti.
Qualche pecca nel finale e nell’eccessiva ampiezza della portata dell’anacronia inziale, un vezzo che non fa giustizia alla chiarezza del racconto, che non riesce a riappendere, come direbbe il tenente Colombo, tutti i fili pendenti della storia.
Bravi tutti gli attori del cast e Chiara Caselli in particolare che a noi ci piace sempre molto, credibile del ruolo di una donna sposata, ricca e delusa, ma in cerca di emozioni. Guardando la foto datemi torto ;).
Interessante anche il volto di una Bari mai troppo interessata dal cinema d’autore, con il suo porto, il suo slang così particolare, reso celebre solo, ahimè, dalle stereotipazioni alla Banfi, che sa invece conferire all’azione un alone che, non so perché, amplifica in maniera interessante, il senso del mistero del viaggio in un universo nuovo e sconosciuto di Giorgio.
Considerato il cinema italiano ultimamente visto nelle sale, segnaliamo questa pellicola, questo regista, e questo inedito duo di attori, alla vostra attenzione cinefila.
[…] – Don’t clean up this blood” di Daniele Vicari di cui ho già recensito “Il passato è una terra straniera” eccellente trasposizione dal letterario al filmico dell’omonimo romanzo di Gianrico […]
[…] – Don’t clean up this blood” di Daniele Vicari di cui ho già recensito “Il passato è una terra straniera” eccellente trasposizione dal letterario al filmico dell’omonimo romanzo di Gianrico […]
ho letto il libro e non vedo l’ora di vederlo questo film (che più che un noir, per me è un romanzo di formazione molto ben riuscio). Bacio mattutino Mapi :)
bello questo film è stato girato nella mia splendida città.forza bari!!!!!!!!!!!!
@Mario … per me è vero il contrario pensa te … non riesco a leggere quelli bianchi con le scritte in nero … ma Mario chi poi?
;)
C’entra l’uomo calata?
Rob.
madonna, i blog bianco su nero sono impossibili da leggere…
Mario col mal di testa
troppo mascolina
non rappresenta il mio ideale di donna :-)
cmq brava anche lei
l’avrei vista più come la pupa del capo che la borghese ricca con prole
@didolasplendida Sempre d’accordo con te, ma la Caselli non è sempre bellissima? ;)
Un saluto,
Rob.
e aggiungo
molto ben rappresentata la coppia di genitori interpretati da Daniela Poggi e Marco Baliani,
pranzi o fai colazione? e l’ultimo esame quando ti decidi a farlo?
a cui niente ha insegnato l’esperienza della prima figlia.
Anche a me è piaciuto molto e veramente bravi sono i protagonisti Elio Germano e Michele Riondino
la Caselli l’ho trovata un pò invecchiata
ma si sa gli anni passano :-)