Cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

I film in uscita dal 28 novembre 2008

L’anticipazione

The Visitor - L'ospite inatteso

L’ospite inatteso

titolo originale: The Visitor
nazione: U.S.A.
anno: 2007
regia: Tom McCarthy
genere: Commedia
durata: 103 min.
distribuzione: Bolero Film
cast: R. Jenkins (Prof. Walter Vale) • H. Sleiman (Tarek Khalil) • D. Gurira (Zainab) • H. Abbass (Mouna Khalil) • M. Seldes (Barbara) • M. Moore (Karen) • M. Cumpsty (Charles) • B. McHenry (Darin) • R. Kind (Jacob) • T. Moskovitz (Zev) • A. Arison (Mr. Shah)
sceneggiatura: T. McCarthy
musiche: J. Kaczmarek
fotografia: O. Bokelberg
montaggio: T. McArdle

Trama: Un professore universitario viene coinvolto nella vita di una giovane coppia di immigrati che vivono a New York City, col risultato di cadere in un idillio inatteso. Mentre questi stranieri affrontano le loro vite in un mondo diverso, la loro umanità si fa luce per vie goffe, comiche e drammatiche.

Di questo strano film di Thomas McCarthy, più famoso al secolo come attore con il nome leggermente accorciato di Tom: Michael Clayton (2007), Year of the Dog (2007), Beautiful Ohio (2006), Flags of Our Fathers (2006), tanto per citare qualcuno che ho visto, io ve ne parlo gran bene. In primis perché l’attore qui si è messo a scrivere ed a dirigere il progetto, che, voglio dire, son cose. La seconda è che una delle poche pellicole che arginerà la valanga dei cinepanettoni che arriveranno già dal prossimo weekend, ah se arriveranno.

Tra l’altro ha fatto incetta di premi uno persino a Mosca. No dico un film americano premiato a Mosca io non me lo perdo neanche se nevica come nel ’66.

Il trailer visto al cinema prometteva cose buone. Diciamo quattro stars.

Nei Cinema dal 28 Novembre 2008

  1. Palermo Shooting – di Wim Wenders
  2. Solo un padre – di Luca Lucini
  3. BoltUn eroe a quattro zampe – di Chris Williams II
  4. Never Back Down – di Jeff Wadlow
  5. Max Payne – di John Moore
  6. Death Race – di Paul W.S. Anderson
  7. Mario il Mago – di Tamás Almási
  8. Tony Manero – di Pablo Larrain
  9. Strafumati – di David Gordon GreenLe cose in te nascoste – di Vito Vinci
  10. Le cose in te nascoste – di Vito Vinci
  11. Ti stramo – di Pino Insegno, Gianluca Sodaro
  12. Rumore bianco – di Alberto Fasulo
  13. Se chiudi gli occhi – di Lisa Romano

Palermo Shooting

Palermo Shooting

titolo originale: Palermo Shooting
nazione: Germania / Italia
anno: 2008
regia: Wim Wenders
genere: Drammatico
durata: 124 min.
distribuzione: Bim Distribuzione
cast: D. Hopper (Frank) • G. Mezzogiorno (Flavia) • O. Asiedu-Poku (fan) • L. Battaglia (fotografa) • H. Blain (Harry) • Campino (Finn Gilbert) • S. Blomberg (manager) • I. Busch (Karla)
sceneggiatura: W. Wenders • N. Ohler
fotografia: F. Lustig
montaggio: P. Przygodda

Trama: Un fotografo di mezza età in piena crisi esistenziale lascia la natìa Duesseldorf per andare alla scoperta della città di Palermo.

Chi meglio di me sa quanto Wim Wenders ami l’arte della fotografia. Cliccare qui per credere. Il film è stato presentato all’ultimo Festival di Cannes e due settimane fa a Palermo. Anche se, forse e sottolineo forse, non credo siamo al capolavoro, io non me lo perderò per nulla al mondo. Poi c’è Giovanna Mezzogiorno che anche se qualcuno ancora pensa che non sappa recitare troppo bene ancora, però cavoli, almeno s’impegna, ed ha degli occhi che si fanno perdonare tutto. In Notturno Bus con Valerio Mastandrea io l’ho trovata davvero convincente nella recitazione (la coppa colpa l’avrei data, ad esempio, per quella pellicola ma questa è un’altra storia).

Comunque attori e registi che passate di qui ricordatevi che qui si scherza, eh, mi raccomando.

In fondo vi sto a mettere tre quattro stars, mica una per dire. Eh che io ho amato Wim Wenders da sempre. Ci ho il debole c’aggia fa’.

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Solo un padre

titolo originale: Solo un padre
nazione: Italia
anno: 2008
regia: Luca Lucini
genere: Commedia
durata: 93 min.
distribuzione: Warner Bros
cast: L. Argentero (Carlo) • D. Fleri (Camille) • F. Troiano (giorgio) • C. Pandolfi (Melissa) • M. Gatto (Sofia) • F. Gatto (Sofia)
sceneggiatura: G. Calenda • M. Ravagli • N. Earls
fotografia: M. Archinto
montaggio: F. Rossetti

Trama: La vita di Carlo, dermatologo trentenne, ragazzo padre di una di una bambina di dieci mesi, scorre piuttosto serena e tranquilla grazie soprattutto all’aiuto e all’affetto di genitori e amici. Un giorno, però, l’ordinata esistenza di Carlo viene messa a soqquadro dall’incontro con Camille.

Ok d’accordo non possiamo snobbare questo film solo perché il regista è lo stesso di “Tre metri sopra il cielo“, una delle pellicole milestone del nuovo filone giovanilistico, che tanto denaro frutta ai produttori di cinema italiano. Qui la mia analisi scritta di la’.

Ok d’accordo l’idea del film è buona, è contemporanea, rimette al centro il tema della paternità e non della maternità, un tema poco frequentato dal cinema, anche se La ricerca della Felicità e Anche Libero va bene sono stati degli apripista.

Peraltro segnalo che il film è basato sul romanzo “Le avventure semiserie di un ragazzo padre di Nick Earls” e, scherzi a parte, mi sembra che, anche in questa operazione di adattamento, la pellicola sia da segnalare come un buon lavoro.

Ok lo ammetto Luca Argentero è un attore che si sta mettendo in luce in pellicole originali,  meglio di tante altre, vedi Lezioni di cioccolato di Claudio Cupellini e che fa progressi, nelle sue capacità attoriali, ad ogni film.

Il film ci parla del dolore, del lutto, della morte vera e di quella interiore.

Di abbandoni, di elaborazioni difficili, quelle toste da superare,  ma che ci consentono di maturare e di crescere.

Ma anche di nascite, di rinascite, di un nuovo amore sotto più accezioni del termine.

Di gioie che nascono dai pianti a da pianti che nascono nelle gioie.

Va va anche detto che molte riprese dimostrano che il regista ha colto, con  capacità innovative, la potenzialità di descrivere lo spazio ed il tempo di una storia sfruttando opzioni di narrazione visiva. Di cose che sono nel campo visivo del protagonista, ed, al tempo stesso, nel suo esclusivo campo uditivo.

Ok lo ammetto forse dovrei dare meno di quattro stars, ma il film l’ho visto in sala, è mi è piaciuto assai. Ma proprio assai. Anche la colonna sonora (Giorgia a parte) merita.

Un difetto? Troppo marketing made in Italy, ma ripensandoci meglio, why not?

Certo, va detto, tutti vorremmo essere un po’ belli, romantici, delusi e fighi,  come Argenetero, e, sopratutto, se reduci da lutti  gravi, conoscere una ricercatrice francese psicologa, solare come quella del film,  che accogliesse il nostro dolore e lo trasformasse in amore. Ma si sa nei film funziona così.

Magari un eccesso di sentimentalismo affiora qua e la’, ed in certe sequenze la musica (sopratutto quella dei REM), sovrasta forse un po’ troppo le immagini, ma le letture del regista mi sembrano migliorate direi, più  mature e profonde.

E questo film segna un po’ una svolta nel suo specifico filmico, che ci sembra importante sottolineare. Il racconto si nutre, ora, di risvolti non banali in termini di eventi ed esistenti che lo compongono, e certi peccati veniali si lasciano, pertanto, assolutamente perdonare.

Lei: “Guarda che la mia vita è un casino” Lui: “Anche la mia”. Io: “E la mia allora?” ;)

Bolt

Bolt – Un eroe a quattro zampe

titolo originale: Bolt
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Chris Williams II
genere: Animazione
durata: 96 min.
distribuzione: Buena Vista International
sceneggiatura: C. Sanders • B. Howard
musiche: J. Powell


Trama
: Il cagnolino Bolt (voce di John Travolta nella versione made in USA), protagonista di uno show televisivo di successo, è cresciuto tra riflettori e telecamere ed è convinto di essere dotato di superpoteri. Un giorno, Bolt viene accidentalmente allontanato dal set e, disperato, realizza che la vita reale è ben diversa dalla finzione sullo schermo. Ad aiutarlo nel suo viaggio attraverso l’America per ritrovare la strada di casa dove lo aspetta la padroncina Penny (voce di Miley Cyrus) sarà l’amicizia con Mr. Mittens (voce di Susie Essman), una gatta domestica abbandonata, e con Rhino, un criceto rinchiuso in una palla di plastica e ossessionato dalla TV.

Questo è il classico film di animazione che fa impazzire gli americani e gli amanti del genere. Certo non siamo ai livelli del recente Wall-E, non sognatevelo nemmeno un film bello così. Ma è comunque il film di animazione di dicembre della Walt Disney, che da qualche tempo, però, perde colpi rispetto agli attacchi di una concorrenza sempre più agguerrita.

Ed anche se la Pixar (autrice di Ratatuille e di Wall-E) è oramai virtualmente riunita dalla direzione di un unica mente, rimangono, almeno per il momento, anche per strane questioni legate a brevetti (della Pizar), due entità con anime molto diverse.

E la fusione è il frutto di una strategia commerciale, non certo sinonimo di un’azienda unica. Leggere qui per comprendere meglio.

Io certo cinema, se non siamo a quei livelli, personalmente, non sempre ne sono un estimatore. Ma non ho figli, per dire. O amici che mi danno appuntamenti improbabili per vedere un film a caso … per cui che v’aggia ricere. Tre stars virgola cinque per rispetto degli amanti del genere e tutti a casa. Non al cinema, almeno io. Ecco.

Never Back Down

Never Back Down

titolo originale: Never Back Down
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Jeff Wadlow
genere: Drammatico
durata: 110 min.
distribuzione: Medusa Film
cast: S. Faris (Jake Tyler) • A. Heard (Baja Miller) • C. Gigandet (Ryan McCarthy) • E. Peters (Max Cooperman) • L. Hope (Margot Tyler) • D. Hounsou (Jean Roqua) • W. Smith
sceneggiatura: C. Hauty
musiche: M. Wandmacher
fotografia: L. Ettlin
montaggio: V. Du Bois • D. Weinfeld

Trama: Farris è un ragazzo ‘difficile’ , abituato ad essere conosciuto come una star sportiva. Si trasferisce in un nuovo liceo incontrando molte difficoltà di inserimento tra i suoi compagni. Durante una festa viene sfidato in un combattimento e subisce una pubblica umiliazione. Decide così di allenarsi sotto la guida di Jean Rogua, esperto nel settore dei combattimenti marziali, entrando gradualmente in un mondo fatto di lotte e scontri sotterranei …

Questo film ha vinto un MTV Movie Awards e precisamente il Best Fight che è andato a Sean Faris ed a Cam Gigandet. Detto questo mi sembra d’intravedere nel plot qualcosa di già visto qualche anno fa. Vi ricordate no tutto quel filone di film con quell’attore strappato ad Happy Days, (Ralph Macchio    …     Daniel Larusso n.d.b. =nota del blogger) che affrontava un percorso del genere, peraltro in più film. Qui l’atmosfera sembra anche più cupa. Un ragazzo “difficile”. Ma che vuol dire difficile?

Anche io sono difficile, ecco.

La cosa che però m’incuriosisce di questa pellicola è il fatto che Jeff Wadlow, il regista del film, è anche uno sceneggiatore che con un corto del 2002: “The Tower of Babble” (2002), ha vinto diversi premiucci in giro per festival tra i quali vi evidenzio quello del New York International Independent Film & Video Festival per il Best Short Film.

Anche se in giro non è che mi sembra di vedere grandi aspettative per questo film, io me lo annoto come opera da approfondire, non fosse altro per la stima e la reputazione che di solito concediamo alla gente che lavora in MTV, ok? Tre stars virgola cinque non senza qualche riserva però.

Max Payne

Max Payne

titolo originale: Max Payne
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: John Moore
genere: Drammatico
durata: 100 min.
distribuzione: 20th Century Fox
cast: M. Wahlberg (Max Payne) • B. Bridges (BB Hensley) • D. Logue (Alex Balder) • C. O’Donnell (Jason Colvin) • J. Gordon (Owen Green) • Ludacris (Jim Bravura) • K. Burton (Nicole Horne) • M. Kunis (Mona Sax) • A. Nolasco (Jack Lupino) • O. Kurylenko (Natasha) • R. Gray (Joe Salle) • J. Hector (Lincoln DeNeuf) • A. Friedman (Trevor) • M. Evans (Michelle Payne) • N. Furtado (Christa Balder)
sceneggiatura: B. Thorne
musiche: M. Beltrami
fotografia: J. Sela
montaggio: D. Zimmerman

Trama: Ispirato all’omonimo videogame, il film racconta le gesta del poliziotto Max Payne, che va fuori di testa dopo che gli uccidono la famiglia e che decide di farsi giustizia da solo (finendo braccato sia dagli ex colleghi sia dalla malavita).

Max Payne, come si legge nella trama, è un videogioco che parla di un uomo che non ha niente da perdere. Il vero problema è che esiste già un film del 2001 che porta lo stesso titolo, e che credo sia molto migliore di questo.

Il regista, John Moore, è irlandese ed i suoi film, almeno a me, non dicono poi molto. Vi cito i più recenti: The Omen (2006), Flight of the Phoenix (2004), Behind Enemy Lines (2001). Mi sembra che superino tutti, comunque, appena la sufficienza.

Visto e considerato che i film in uscita sono assai, questa settimana, io liquido questa produzione americana con non più di due stars virgola cinque.

Death Race

Death Race

titolo originale: Death Race
nazione: U.S.A.
anno: 2007
regia: Paul W.S. Anderson
genere: Azione / Avventura
durata: 105 min.
distribuzione: United International Pictures
cast: J. Statham (Jensen Aimes) • I. McShane (Coach) • T. Gibson (Machine-Gun Joe) • J. Allen (Hennessey) • N. Martinez (Case) • R. Shou (14K) • M. Ryan (Pachenko) • J. Clarke (Ulrich) • F. Koehler (Lists) • J. Vargas (Gunner) • J. Mader (Travis Colt) • R. LaSardo (Grimm) • B. Antoine (Primo navigatore) • D. Blanco (Secondo navigatore) • C. Paul (Terzo navigatore)
sceneggiatura: R. Thom • C. Griffith • I. Melchior
musiche: P. Haslinger
fotografia: S. Kevan
montaggio: N. Howie

Trama: Negli Stati Uniti del futuro, i carcerati vengono costretti a competere tra di loro in un’arena automobilistica dove il prezzo della sconfitta è spesso la morte. Frankenstein è un detenuto a poche settimane dal suo rilascio, che viene costretto dalla perfida direttrice del suo istituto penitenziale a prendere parte alla “corsa della morte”. Ma le cose non vanno come previsto per la direttrice, visto che Frankenstein dimostra una grande abilità al volante e diviene un idolo del pubblico delle corse.

Paul W.S. Anderson in questo film ha fatto un po’ di tutto. Dallo scrivere la screen story a partecipare alla stesura della sceneggiatura. Classe 1965 questo autore si è già messo in luce per altre pellicole un po’, come dire, del filone horror action americano.

Non credo che la pellicola rappresenti uno dei capolavori di genere, ma va detto che il regista ha ricevuto qualche attestazione dalla critica vincendo qualche premio qua e là, per esempio per una pellicola del 2004 “Resident Evil: Apocalypse” del quale è produttore, e che è il sequel di un suo altro film come regista “Resident Evil” del 2002.

Che vi devo dire? Secondo il mio parere stiamo di fronte ad un onesto film di genere.

Niente di più ma neanche niente di meno.

Io dico tre stars, anche perché tutte queste stelle e strisce nei nostri cinema mi danno un po’ ai nervi.

Che poi l’oroscopo me lo diceva che oggi dovrei controllare quello che dico. Bah … fate vobis.

Mario il Mago

Mario il Mago

titolo originale: Márió, a varázsló
nazione: Ungheria / Italia
anno: 2008
regia: Tamás Almási
genere: Commedia
durata: 100 min.
distribuzione: L’Altrofilm
cast: F. Nero (Mario) • N. Julia (Veronica) • V. Marsiglia (Gerardo)
sceneggiatura: M. Halász
musiche: L. Dés
fotografia: G. Beck

Trama: Dopo la caduta del muro di Berlino, quando democrazia e capitalismo fanno capolino nei paesi dell’Est, vengono aperti numerosi stabilimenti a basso costo, che sfruttano la manodopera locale. In questo quadro si sviluppa la storia dell’ungherese Veronica e di Mario, l’affascinante imprenditore italiano, la cui venuta nell’Est genera un clima di cambiamenti e di libertà. In tale magia, creata anche dal mistero del bel Mario, rimane ammaliata totalmente Veronica.

Di questo strano film del regista ungherese Tamás Almási che non girava un film dal 2001 non saprei che dirvi. Una cosa è certa in Italia si va a periodi.

Franco Nero, un attore molto capace che per anni ha ahimè latitato le sale per le cosmogonie segrete del cinema italiano che penalizza certi attori a vantaggio di altri, questa settimana esce con ben due film.

Uno è questo ungherese, bello tosto, con un regista che magari in italia nessuno conosce ma che ha invece eccellenti referenze da parte della critica se è vero come è vero che ha vinto diversi awards con diversi suoi lavori, (ad esempio una sua pellicola Szívügyem (1996) se ne è aggiudicati ben due: uno al Karlovy Vary International Film Festival e l’altra al San Francisco International Film Festival).

L’altro è il film parodia di Pino Insegno • Gianluca Sodaro sul cinema giovanilistico italiano di cui parleremo infra (ah se ne parleremo).

Che dire … io concedo a questo film non meno di tre stars virgola cinque per rispetto all’attore ma non so se mi recherò in sala eh.

Tony Manero

Tony Manero

titolo originale: Tony Manero
nazione: Cile / Brasile
anno: 2008
regia: Pablo Larrain
genere: Drammatico
durata: 98 min.
distribuzione: Ripley’s film
cast: P. Lattus • H. Morales • A. Noguera • E. Poblete • A. Castro (Raúl Peralta)
sceneggiatura: P. Larrain • M. Iribarren • A. Castro
fotografia: S. Armstrong
montaggio: A. Chignoli

Trama: Santiago del Cile, 1979. Raùl Peralta è ossessionato da Tony Manero, il personaggio interpretato da John Travolta nel film ‘La febbre del sabato sera’, a cui ad ogni costo vuole assomigliare; mette in scena uno spettacolo di danza in un night-club di periferia e ogni sabato sera, imitando il suo idolo, dà libero sfogo alla sua passione per la disco-music …

Questo film mi lascia davvero interdetto.

Quando ho letto il plot non ci volevo credere.

Prendere in mano un personaggio quasi epico come Tony Manero da parte di una produzione clieno brasiliana mi lascia, come dire, perplesso? Sembra più una burla che la verità, no?

Però poi.

Ti rendi conto che Pablo Larrain è un regista e sceneggiatore che si è già messo in luce per un altro film del 2006: “Fuga” che ha vinto qualche premio in giro per festival ed anche quello che ho letto a proposito del film mi fa un po’ ricredere.

Questi latino americani sono strani, creativi, vanno a ricercare storie in ambiti particolari.

Rendo noto che anche che uno degli attori, Alfredo Castro, è tra i coautori della sceneggiatura, insieme ad un altro attore Mateo Iribarren, che ha recitato nel film “Fuga” sopracitato.

(Via ANSA) – TORINO 29 NOV – Come da pronostico,’Tony Manero‘ del regista cileno Pablo Larrain e’ stato premiato come miglior film della 26/a edizione del Torino Film Festival. Il film narra la storia di un disoccupato innamorato di John Travolta nel film ‘La febbre del sabato del sera‘ e che sogna di interpretarlo in un film prodotto in Cile. Premio speciale della giuria al film americano ‘Prince of Broadway‘; la pellicola racconta la storia di un ghanese che cerca di sopravvivere vendendo merce taroccata per le vie di New York.

Tutte queste strane ragioni mi fanno propendere nella decisione di archiviare questa pellicola drammatica come un film da non sottovalutare.  Tre stars virgola cinque.

Sfrantuati

Strafumati

titolo originale: Pineapple Express
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: David Gordon Green
genere: Commedia
durata: 111 min.
distribuzione: Sony Pictures
cast: J. Franco (Saul Silver) • D. McBride (Red) • K. Corrigan (Budlofsky) • C. Robinson (Matheson) • G. Cole (Ted Jones) • R. Perez (Carol) • N. Dunn (Shannon Anderson) • A. Heard (Angie Anderson) • S. Rogen
sceneggiatura: S. Rogen • E. Goldberg

Trama: Disavventure di due amici “fumati”: uno dei due assiste ad un violento omicidio proprio mentre si sta fumando una canna e si ritroveranno a dover scappare sia dai poliziotti che dai criminali.

Non so che dire di questa Comedy | Crime | Thriller, americana.

Noto che al pubblico stanunitense il film è piaciuto più di quanto mi aspettassi.

Segnalo che il regista, David Gordon Green, ha vinto ben otto premi e si è guadagnato 17 nominations per diverse sue opere, anche come sceneggiatore di storie originali (cioè quelle nate direttamente per il cinema).

Segnalo che la pellicola è stata il frutto della collaborazione di bene due sceneggiatori e tre coautori del soggetto originale.

Come dire, che anche dietro un titolo così pedestremente tradotto dal marketing italiano ci può essere qualcosa di più che non un film qualunque come il titolo italiano e mi ripeto lascerebbe credere.

E diciamo anche che l’attrice Elizabeth Banks merita fose una visione del film.

Tre stars virgola cinque … ma come sono buono oggi, dovrei forse essere più severo con questo film, lo so.

Le cose nascoste

Le cose in te nascoste

titolo originale: Le cose in te nascoste
nazione: Italia
anno: 2008
regia: Vito Vinci
genere: Drammatico
durata: 80 min.
distribuzione: A.B. Film Distributors
cast: L. Mornar (Chiara) • L. Iacuzio (Fabrizio) • E. Bouryka (Ada) • G. Izzo (Riccardo) • F. De Sapio (barbona) • F. Trevisi (Alfredo)
sceneggiatura: D. Pappalardo • V. Vinci
musiche: Lisma Project
fotografia: A. Gelsini Torresi
montaggio: I. Fraioli • F. Bracci

Trama: Fabrizio, un uomo con un lavoro precario, e Chiara, una ragazza borghese, commessa in un negozio d’abbigliamento, s’incontrano per caso in farmacia la sera di un grande acquazzone. Tra i due nasce una passione che pericolosamente s’intreccerà alle loro vite. Fabrizio è sposato con Ada e la sua vita è fatta tutta del suo tenero e tormentato amore per lei. Un amore complicato …

Presentato al Roma Film Festival questo è il secondo film del regista Vito Vinci, in pratica un piccolo film d’autore indipendente che affronta temi di grande attualità quali il precariato, la crisi economica e il dilagante disagio esistenziale che ne deriva.

Tratto dal soggetto Fiammante di Davide Pappalardo, il plot era tra i finalisti del Premio Solinas 2001.

La pellicola arriva nelle sale a due anni di distanza dall’uscita di Sandra Kristoff (vincitore del Premio come Miglior Film esordiente al Festival del Cinema Europeo 2006).

Pur essendo un’opera seconda la stessa rappresenta, però, il primo lungometraggio del regista e sceneggiatore Vito Vinci che insiste, con il grande schermo, e con il dramma esistenziale, dopo l’esperienza teatrale de “Le mani forti” (liberamente ispirato alla tragedia di Novi Ligure) e dopo essersi occupato, per anni, di musica, curando gli speciali radiofonici dei più grandi concerti italiani di musica pop.

Il film è stato girato con un budget di circa 500 mila euro ed in soli 20 giorni di lavorazione, che, voglio dire, son cose.

Noi lo incoraggiamo con tre stars virgola cinque.

Curiosità il film verrà distribuito nel cosidetto circuito off.

Saremo più precisi domani al riguardo.

Significa che è uscito solo in due sale e precisamente:

DEI PICCOLI (ROMA)

Viale  della Pineta 15 Tel. 06/8553485
20:30 22:00

FILMSTUDIO (ROMA)

Via degli Orti d’Alibert, 1/C  Tel. 06/68192987
16:30 18:30 20:30 22:30

Ti Stramo

Ti stramo

titolo originale: Ti stramo
nazione: Italia
anno: 2008
regia: Pino Insegno • Gianluca Sodaro
genere: Commedia
durata: n.d.
distribuzione: Mikado Film
cast: M. Rulli (Stram) • P. Insegno (Extramarcio) • S. Pinto (Tacchino) • E. Aurizi (Robertina) • U. D’Onorascenzo (Didi) • A. Cossio (Fabiana) • N. Angeloni (Sandra) • A. Bardani (Stefano) • F. Biancospino (Tin) • A. Sansone (Ricky) • M. De Angelis (Alex) • D. Paganini (Jack) • F. Arienzo (Dj) • T. Battaglia (Giuggiola) • M. Vannucci (Mauro)
sceneggiatura: F. Draghetti
musiche: G. De Angelis • M. De Angelis
fotografia: M. Trevis
montaggio: G. Amicucci

Trama: Un film parodia delle pellicole giovanilistiche e/o romantiche come “Ho voglia di te”. Il film racconta la storia di Stram, un bulletto di periferia, del suo amico Tacchino, e della storia d’amore con la sfigata Bambi.

Era ora che qualcuno girasse questo film.

Gli darei 5 stars a priori.

Mi vedo costretto a rimanere più basso per ovvie ragioni, ma questo potrebbe essere davvero il film di Natale finalmente intelligente.

Va anche detto che Pino Insegno è un personaggio particolare, multiforme, poliedrico, persino inquietante per certe sue frequentazioni (si scherza eh Pino … e sai anche a chi mi riferisco), ma come doppiatore italiano, ad esempio, è tra i più bravi e preparati, per dire.

Insomma un personaggio come Extramarcio lo stavo aspettando da qualche anno. Eh si.

rumore bianco

Rumore bianco

titolo originale: Rumore bianco
nazione: Italia / Svizzera
anno: 2008
regia: Alberto Fasulo
genere: Documentario
durata: 90 min.
distribuzione: Tucker Film
sceneggiatura: A. Fasulo
musiche: R. Spagnol
fotografia: A. Fasulo
montaggio: J. Nakajima • F. Nunziata

Trama: Documentario dedicato al fiume Tagliamento, che scorre lungo una terra di frontiera in cui si incrociano silenzi intensi e vitalità sommerse.

Lungo una terra di frontiera in cui si incrociano silenzi intensi e vitalità sommerse, scorre il Tagliamento, il “Re dei fiumi alpini”.

Vera e proria spina dorsale di una regione che è stata snodo e crocevia nella storia d’Europa, il fiume è il protagonista di un racconto che indaga la forza della natura e le sue possibilità di resistenza, la quotidianità degli uomini e delle donne, e le loro forme di ostinazione, perché “l’acqua è provvista di memoria“.

La pellicola è il documentario del giovane autore indipendente Alberto Fasulo dedicato al fiume Tagliamento e ripercorre il suo viaggio partendo da quattro città del nord, Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, per poi approdare nel resto del paese.

Il film dopo essere stato accolto molto bene al Festival dei Popoli di Firenze e aver emozionato la platea friulana nell’anteprima al Visionario di Udine, inizia la sua scommessa e si propone coraggiosamente al pubblico nei cinema di tutta Italia.

La pellicola è il frutto di una coproduzione italo svizzera che coinvolge FaberFilm, Wildside Media e la RTSI Televisione Svizzera, che presto trasmetterà il documentario, in collaborazione con La Cineteca del Friuli.

Un contributo fondamentale è stato inoltre dato dal Protocollo d’intesa Rumore Bianco, formato dai quaranta comuni rivieraschi che vivono sul fiume.

A distribuirlo sarà un nome nuovo, la società Tucker Film, formata dall’unione di due associazioni culturali poste sulle due sponde del fiume Cinemazero e del Centro Espressioni Cinematografiche e nata proprio per la necessità e la convinzione di portare al cinema “Rumore Bianco” e iniziare così una nuova attività distributiva e produttiva.

Io dico che ce n’è bisogno in Italia d’iniziative del genere e salutiamo questo film con molto interesse e simpatia.

A chi piace il genere documentario lo consiglio. A Roma non è uscito in nessun cinema. Tristezza.

Se chiudi gli occhi

Se chiudi gli occhi

titolo originale: Se chiudi gli occhi
nazione: Italia
anno: 2008
regia: Lisa Romano
genere: Drammatico
durata: 90 min.
distribuzione: A.B. Film Distributors
cast: G. Di Rauso • A. Foglietta • N. Frassica • M. Gunsur • I. Oliva • A. Bystrova • Y. Joyce • G. Jelo • T. Catanzaro • E. La Pira
sceneggiatura: L. Romano
musiche: R. Paci
fotografia: S. Paradiso
montaggio: G. Pagano

Trama: Veronica, giovane single con un figlio adolescente, è alla guida di un’auto su una strada lungo il mare: una macchina sbanda, invade la sua corsia, rompe la barriera e finisce in mare. Lei reagisce, istintivamente, andando avanti senza fermarsi. L’uomo alla guida finisce in coma all’ospedale. Da quel momento la vita di Veronica prende una piega inaspettata …

Di questa Lisa Romano si sa davvero poco. Credo che abbia girato un corto nel 2004 dal titolo “Non ci sarebbe niente da fare!”

Il plot mi sembra interessante. La storia mi sembra di vaga ispirazione noir, anche se Italia i noir non li sappiamo fare. Però girare un film drammatico all’esordio come regista di cortometraggi mi sembra un’inziativa lodevole.

Molti nomi nuovi e questo vivaddio lo vedo come un punto a favore della pellicola. una casa di distribuzione diversa dalle solite.

Segnalo la partecipazione a festival:

  • ANNECY CINEMA ITALIEN 2008: Grand Prix Annecy Cinèma Italien
  • FESTIVAL DU FILM ITALIEN DE VILLERUPT 2008: In Concorso

Insomma ci sembra di poter dire che questo film getti una luce nel buio paludoso e limaccioso del cinema italiano.

E poi a me l’idea di investire in Nino Frassica come attore drammatico mi piace. Tre stars virgola cinque d’incoraggiamento.

A cura di cinemavistodame

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fb23
16 anni fa

Bolt e Solo un padre…5 stelle… :D

A presto.

Aspettando Aldo Giovanni & Giacomo…:D:D:D

Godot
16 anni fa

La cosa più bella di questo periodo? La quantità di film in uscita da qui a Natale! :D La settimana scorsa però sono andata a teatro… quindi questa settimana andrò avedere il film di Ridley Scott… e mi tengo Palermo Shooting per la settimana prossima… sempre che non decida di portare i miei cuginetti al cinema allora “Bolt” è assicurato! Grazie come sempre per la nostra porzione settimanale di “cinema visto da te” :D

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