18^ edizione della rassegna “Grande Cinema Italiano” – con consegna dei Mirti d’oro di Poggio Mirteto 2009
“La grande magia di un premio semplice
organizzato da persone semplici, ovvero l’‘ovvio è quel che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità.“
Roberto Bernabò & Gibran Kahlil Gibran
Poggio Mirteto – sabato 4 luglio 2009 – L’Italia è uno strano paese amici. Questo blog ho deciso di chiamarlo cinemavistodame per una serie di ragioni. La principale è che davvero se inizi a guardare al cinema con i tuoi occhi, scoprirai cose rare e belle come capita a me, da quando mi occupo, con impegno, e fatica, nella difficile opera inerente la diffusione della cultura dell’audiovisivo nel nostro paese.
Ma anche cose brutte assai, ed è con queste che desidero, ahimé, iniziare il mio tributo a questa rassegna.
In particolare, ad esempio, intendo riferirmi alla carente attenzione che viene destinata ad eventi molto local, ma che testimoniano, invece, quanto il cinema sia ancora, nonostante tutto, uno strumento irrinunciabile di trasmissione di valori, di denuncia e, perché no, anche di divertimento, alternativo al medium televisivo.
Ora se c’è, quindi, una rassegna di cinema che meriterebbe le massime attenzioni, [e quando parlo di attenzioni sto invocando non solo quelle della stampa locale, che c’è e ci mancherebbe, ma anche, o dovrei dire soprattutto (?), quelle della RAI, di SKY, e di Radio a diffusione nazionale, con tutti gli annessi e connessi, etc.], è quella del “Grande Cinema Italiano di Poggio Mirteto”, quest’anno arrivata, niente di meno che, alla sua 18^ edizione.
Veniamo però ora alle cose belle.
In cosa consiste questa kermesse?
Molto semplice a dirsi, assai di meno a farsi, considerando l’entità del comune.
Detta in due parole si tratta di riuscire a fare vedere – come in tutte queste manifestazioni estive, intendiamoci – per diverse serate di seguito, quest’anno la rassegna è durata dal 22 giugno al 4 luglio, una selezione del migliore cinema italiano della stagione, agli abitanti di Poggio Mirteto e della Sabina tutta (a Poggio Mirteto non esiste neanche un cinema), addirittura riuscendo, anche, a fare intervenire alle proiezioni i registi, gli attori e molti personaggi che si muovono sul set.
Come riesce il comune di Poggio Mirteto a fare una cosa del genere, vi chiederete, e giustamente, voi?
Molto semplice. Oltre ad un sindaco giovane e capace, Fabio Refrigeri, ed un assessore alla cultura ed allo sport, Fabrizio Montiroli, che oltre che bravissimo è anche un amico, hanno un altro segreto.
Un vero e proprio asso nella manica.
Il comune si avvale, da sempre, della competenza di un piccolo grande uomo di cinema.
Il mio carissimo amico Massimo Iaboni.
Un uomo semplice. Una persona, vi assicuro, dolce come la caciotta che ogni anno si preoccupa di fare avere a tutti i premiati con il mitico Mirto d’oro.
Massimo, ogni anno, segue il cinema italiano.
Perché è stato, e rimarrà sempre, uno dei più grandi direttori di produzione che l’Italia abbia avuto la fortuna di avere. E perché insegna, ancora, e con passione, Direzione della produzione cinematografica, alla Scuola di Cinema di Cinecittà a Roma.
Ma Massimo, aldilà dei titoli, è una persona speciale, ma speciale davvero.
Lui sa sempre chi sta girando qualcosa in Italia.
Nulla sfugge al suo occhio di esperto, e se lui ti dice, sornione, che quel film, quel lavoro, quel regista … sono da sostenere, bisognerebbe sempre dargli retta.
Se io fossi un produttore cinematografico, mi accaparrerei, subito, la competenza di questo vero e proprio signore del cinema italiano.
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Massimo Iaboni e Marco Risi – un aneddoto di sabato 4 luglio 2009
Per dirne una. L’altra sera, sul palco di Poggio Mirteto, sale, tra i tanti premiati, anche il regista Marco Risi, amico di Massimo, che ha lavorato ed è stato amico del padre Dino.
Marco, persona colta e simpaticissima, ha raccontato un aneddoto.
Molti anni prima, su di un set, lui e Massimo, si trovavano a collaborare per un film.
Alla fine della ripresa di una sequenza, Marco dice che forse la scena andava rifatta.
Massimo, ha raccontato il regista, a quel punto, tra il serio ed il faceto, gli fece:
“Ma sta scena, dottò, sta nel primo o nel secondo tempo?“
Il regista ha raccontato che gli rispose: “Nel secondo, perché?“
E Massimo: “E’ inutile che la giramo, dottò, tanto, ar secondo tempo, er pubblico è già annato via“.
Marco Risi ha in pratica ammesso che quel film incassò pochissimo, ed ha implicitamente e pubblicamente riconosciuto, come cerco, da anni, di fare capire, anche io, da questo blog, che Iaboni è uno che ci vede lungo.
Ovviamente un aneddoto.
Ma Massimo è fatto così, come ti riconosce i meriti di film che nemmanco sono arrivati nelle sale, così sa spararti a zero, con competenza e cognizione di causa, su un opera in corso di realizzazione, ed, in entrambi i casi, senza guardare in faccia a nessuno.
Perché lui il cinema lo fa così da sempre, con rigore, onestà, ma senza peli sulla lingua, come è giusto che sia, perchè non ha bisogno che qualcuno gli spieghi né i perché e nemmeno i per come.
Ci mancherebbe, semmai il contrario.
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Le attenzioni di Massino Iaboni nelle selezioni dei film della rassegna
Massimo Iaboni, quindi, ogni anno, insieme allo staff del comune di Poggio Mirteto, procede alla selezione dei film da premiare, con grande attenzione, sempre, oltre ai film di grido ma sempre validi, ad opere che hanno avuto scarsa diffusione.
Non solo, per organizzare la selezione ed assicurarsi che la premiazione si farà, si da da fare per cercare sponsor e finanziamenti, e con le sue tante amicizie e l’affetto che tutti provano verso di lui (me compreso), riesce, ogni anno, a convincere tanti attori, tanti registi e tanti uomini di cinema, a vario titolo, che questa manifestazione è una manifestazione da non disertare, ma, anzi, da sostenere.
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L’abolizione del Fondo Unico per il cinema italiano
E ciò, va detto, in un momento di grandi tagli all’opera cinematografica, come la gravissima abolizione del Fondo Unico per il Cinema, notizia data, con grande onestà intellettuale, lo devo pubblicamente riconoscere, dal sempre preparato ed attento sindaco di Poggio Mirteto, Fabio Refrigeri, appena riconfermato, che ha speso parole toccanti in favore dell’importanza, invece, della salvaguardia del cinema italiano. Bravo Fabio, grazie, e continua così. Di uomini come te ce ne vorrebbe uno ad ogni angolo di strada in questo paese.
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Lo stoicismo di Sarah Maestri
Come non ricordare, di questa serata, l’abnegazione di una presentatrice che è già ormai una fedelissima della rassegna: la giovane e bellissima attrice Sarah Maestri, che nonostante una vistosa ingessatura ad una gamba, ha saputo dare un tocco di grazia ulteriore, alla splendida magia che circonda la serata della consegna dei Mirti d’oro di Poggio Mirteto, che, anche quest’anno, hanno raggiunto registi ed attori che si sono messi in luce in una stagione che, come ha ricordato Carlo Verdone nel filmato inviato alla serata, non ha raggiunto gli incassi dell’anno magico di “Gomorra” e di “Il Divo”.
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I mirti d’oro di Poggio Mirteto consegnati sabato 4 luglio 2009
Anche se di film di spessore ce ne sono stati, come l’indimenticabile “Fortapàsc” di Marco Risi, sulla vicenda mai così bene indagata, dell’omicidio del giovane giornalista de “Il Mattino” di Napoli, Giancarlo Siani per mano della Camorra nel 1985. La mia analisi al film è qui. Applausi sono andati sia proprio a lui, il regista Marco Risi che con questa pellicola si è appena aggiudicato, tra l’altro e scusate se è poco, il “Globo d’oro” per la miglior regia, meritatissimo secondo noi, sia al suo cast, da Ernesto Maieux, sempre all’altezza della situazione (è una battuta rubata a Massimo, Ernesto, non ti piglià collera), a Massimiliano Gallo.
Insomma Massimo Iaboni, anche stavolta, è riuscito a radunare, nell’ormai storico parterre del Parco San Paolo di Poggio Mirteto, tra mille avversità, più di quaranta ospiti, tra attori e registi, dopo quelli che avevano già fatto visita alla rassegna mirtense, durante le serate delle proiezioni.
La serata è iniziata con un video che ha portato ai presenti il saluto del regista ed attore Carlo Verdone, intervistato, ovviamente, sempre da Massimo Iaboni, padrino artistico (Carlo non Massimo, che semmai è il deus ex machina del premio), della rassegna che quest’anno non ha potuto essere fisicamente a Poggio Mirteto, in quanto impegnato all’estero nelle riprese del suo nuovo film.
Poi la consueta, informale, consegna dei premi agli ospiti tutti rigorosamente chiamati a ritirare il Mirto d’oro. E la oramai celeberrima spesa (caciotta, olio, ed altre prelibatezze della Sabina).
Massimo, l’anno prossimo, ne voglio una anche io, eh, sei avvisato ;)
Il primo film premiato è stato “Italians”, il Mirto d’oro andato al regista Giovanni Veronesi, all’attrice Valeria Solarino ed all’attore Dario Bandiera, il quale si è fatto notare per la solita comicità surreale.
Poi il regista Giuseppe Piccioni per “Giulia non esce la sera”.
“Due partite” – il film di Enzo Monteleone con Margherita Buy, Isabella Ferrari, Isabella Fogliazza, Marina Massironi, Paola Cortellesi, Valeria Milillo, e Carolina Crescentini.
Il Mirto d’oro è andato alle attrici Paola Cortellesi (sempre bella, brava e di gran presenza di spirito … e si a noi ci piace assai), Carolina Crescentini e Valeria Milillo.
Applausi sono andati di cuore al regista Riccardo Milani per l’impegno che sta dedicando alla causa dell’Abruzzo colpito dal terremoto. Bravo Riccardo sono cose importanti in questo momento.
Poi la chicca, fortemente sostenuta da Massimo Iaboni. Una pellicola sul bullismo, già molto apprezzata durante la rassegna, che incontra ancora grandi problemi per la distribuzione nelle sale.
Ne ho parlato a cena con il regista Angelo Antonucci, che mi ha raccontato che tutto è partito da un vero suicidio di una giovane studentessa, accaduto ad Ischia. Una denuncia sentita, dunque, e sincera, che veicoliamo, con convinzione, alla vostra attenzione.
Si tratta della pellicola è “Nient’alto che noi” del regista Angelo Antonucci premiato con gli attori Claudio Botosso, Antonella Ponziani e l’intramontabile Philippe Leroy.
L’attore francese, con charme e discrezione, ha mostrato tutto il suo infinito stile, riuscendo a catalizzare l’attenzione del pubblico, senza, tuttavia, togliere la scena ai colleghi.
Timido, dolce ed amabile, quando ha dichiarato con assoluto candore: “Sono il francese vagabondo del cinema italiano da 45 anni, con la sua erre moscia, felice che adesso tutti lo chiamate Philippe”.
Mirto d’oro dopo il Globo d’oro per la migliore opera prima anche per Umberto Carteni regista del film “Diverso da chi ?”, sul palco di Massimo Iaboni e Sarah Maestri con l’attore reatino Paolo Fosso.
Mirti d’oro anche alla bravissima Chiara Noschese per “Questione di cuore” di Francesca Archibugi.
Martina Pinto per “Ex” di Fausto Brizzi. Qui la nostra analisi al film.
Valentina Lodovini, da noi molto apprezzata sia perché è stata l’unica a ringraziare per l’organizzazione della serata, e sia per la toccante interpretazione nel ruolo di fidanzata di Libero de Rienzo alias Giancarlo Siani nel film di Marco Risi: Fortapaàsc, e Alessandro Tiberi per “Generazione 1000 euro” di Massimo Venier, (dove recita anche Carolina Crescentini).
Riconoscimenti, infine, agli attori Massimo Bonetti che ha annunciato il suo primo film da regista, Andrea De Rosa che ne è lo sceneggiatore.
Francesco Scali, simpaticissimo e scatenatissimo, per la fiction “Don Matteo”. Lo vogliamo presto su un set cinematografico.
Al regista de “La Squadra” Gianni Leacche, regista anche di “Pietralata“, un film proiettato l’anno scorso alla rassegna, e che speriamo prima o poi di riuscire a vedere anche noi.
Dulcis in fundo – alcuni (ulteriori e doverosi) ringraziamenti
Massimo Iaboni ha consegnato un «Mirto d’oro» a Cristina Priarone, della Roma e Lazio Film Commission, e noi sosteniamo questo premio e sollecitiamo, ulteriormente, l’impegno di persone così competenti, e così affini a noi.
Lo ribadiamo ancora una volta, un grazie grande ed affettuoso agli oramai amici Massimo Iaboni, Fabrizio Montiroli, Fabio Refrigeri e Bruno Sciarra, che ogni anno si sacrificano in mille modi per la diffusione della cultura del linguaggio audiovisivo, senza avere grandi aiuti dalle strutture competenti, in eventi come questo che, e mi ripeto, costituiscono il segnale più autentico e tangibile di quanto sia ancora importante proiettare e premiare il cinema italiano.
Un grazie speciale a Giuseppe Rinaldi, assessore alla cultura della Provincia di Rieti, che si è da sempre, anche da Sindaco di Poggio Mirteto fino a quando lo è stato, battuto per questa rassegna.
Ed uno conclusivo a Patrizia Renzetti, che tanto fa per la diffusione della conoscenza degli eventi della Sabina, un esempio: qui.
Grazie, amici, ci vediamo l’anno prossimo.
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Lascio anche qui le mie annotazioni scritte di getto sul mio i-phone la sera delle premiazioni. Mi sembra uno scritto sincero, che tradisce l’emozione di quel momento.
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Ci sono tante convergenze parallele in questa serata nazional popolare sul cinema italiano.
Registi famosi, attrici promettenti, attori sul viale del tramonto (magari anche solo per le solite implacabili e ciniche questioni anagrafiche).
E il mago, il maestro, quasi alchemico, che riesce a portare ad una tavolata Marco Risi e Giuseppe Piccioni, con Sarah Maestri e Philippe Leroy … e potrei citare ancora che so Paola Cortellesi o anche Carolina Crescentini. Etc.
È Massimo Iaboni.
Un’icona, ed, al tempo stesso, un’istituzione che trasmette, a tutti, la sua onestà di uomo per bene del cinema italiano.
Quella faccia pura, che tanto ha fatto, e tanto continua a fare.
E con lui, e tramite di lui, le istituzioni locali, quelle oneste e serie, che dicono, anche con coraggio, le cose come stanno.
E sopra tutto e tutti l’amore per il Cinema, e quello italiano in particolare.
Quello genuino, puro, vero e sentito, che vive, ahimè, ormai solo in rassegne come queste.
Grazie Massimo Iaboni, grazie Mirto d’oro di Poggio Mirteto con la tua magia.
Grazie amici di Poggio Mirteto.
Rob.
@Rosetta Ho aggiunto una foto.
Comunque i miei complimenti vanno a tutte le attrici premiate, ed a tutti coloro che lavorano, ogni anno, per la realizzazione di questo premio.
Paola è un’attrice straordinaria ed eclettica che non ha certo bisogno dei miei complimenti. Ha già tutta la mia ammirazione.
Mi sono permesso di correggere il link al sito non ufficiale a lei dedicato.
Grazie del saluto e torna a trovarci.
Rob.
Facciamo un complimento a Paoletta?.. :D
Paola Cortellesi si merita come ovvio che sia, questo … fino al massimo!!! Grande!!!!!!
Rosetta