I migliori film della stagione cinematografica 2008 – 2009
2 1 3
Nel mio lavoro, quello vero (eh), cerco spesso di fare comprendere l’importanza di internet, e della piccola grande rivoluzione che sta innescando, anche nel mondo dell’informazione o, forse, come, probabilmente, sarebbe più corretto dire, della contro informazione cinematografica.
Cerco anche di fare capire che in rete ci sono risorse straordinarie, spesso messe on line da gente competente, guidata, prevalentemente, da interessi e passioni.
Si, insomma, che non ci guadagna un €uro, ma che non per questo non garantisce livelli di approfondimento, superiori, spesso, persino alle riviste specializzate su carta, redatte da giornalisti professionisti retribuiti.
Quello che voglio dire è che credo di più nella valorizzazione di questo nuovo vento, piuttosto che all’idea che il problema lo si risolva ponendo dieci domande (e perché non undici o venti o, ancora meglio, una sola?) al mondo autoreferenziale (quello si) del giornalismo italiano, attaccando poi, nel caso di specie, magari anche giustamente sul merito specifico, una delle poche testate giornalistiche (La Repubblica), che non ha certo bisogno della mia accorata difesa, che, in questo specifico momento storico, sta combattendo una battaglia, magari eccessivamente lunga e monotematica, ma legata ad un valore imprescindibile in ogni (vera) democrazia:
“La libertà di stampa“.
Quella che consente ad Andrea Bruni di porre a Repubblica quelle 10 domande (cosa che, intendiamoci, e ci tengo a dirlo, in una democrazia, è, o quanto meno dovrebbe essere, una cosa assolutamente normale).
Conosco poi personalmente, peraltro, Andrea Bruni alias il Contenebbia, uno studioso ed un amante del cinema, molto competente e raffinato, che stimo in maniera considerevole, anche per il lavoro che fa sul suo blog, e comprendo, pertanto, assai bene il taglio della sua provocazione, anche se.
Anche se lo invito, sempre più, a credere nell’informazione on line, come mezzo alternativo ed altro, e, sopratutto, libero ed indipendente, rispetto a quello rappresentato dai giornali, che ritengo piuttosto utopistico e velleitario sperare di cambiare anche ponendo 10.000 domande.
Questa per dirne una.
Ma ritornando a noi, io che in questa cosa, la rete e la sua contro informazione, ci credo, devo, quindi, dimostrare che è vero.
Nel caso di specie trovo una quasi totale sintonia con le valutazioni de “Gli Spostati“.
Cioè … chi mi legge lo sa che avrei messo “Antichrist – di Lars von Trier” al primo posto, ma, per il resto, come si fa a non applaudire ad un lavoro così completo.
Mi era arrivato tramite le email di facebook (e ci sono ancora detrattori di questo social network), ma ero in vacanza.
Rimedio con piacere questa sera.
Che dire, se non: