Il pubblico vota, invece, per “L’uomo che verrà”
Pronostici rispettati al Festival Internazionale del Cinema di Roma.
E’ stato, infatti, il film “Brotherhood“, di Nicolò Donato, a vincere il “Marco Aurelio d’oro” della giuria come miglior pellicola.
Il pubblico, invece, ha incoronato “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti.
I premi per gli attori sono stati assegnati a Sergio Castellitto per “Alza la testa” e Helen Mirren per “The Last Station” di Michael Hoffman.
Si spengono pertanto i riflettori sulla quarta edizione del Festival con il film del danese di origine italiana Nicolò Donato. il lungometraggio incentrato sulla passione gay che travolge un ex sergente (Thure Lindhardt), nuova “matricola” di un gruppo neonazista, e il suo mentore omofobo e razzista (David Dencik), ha battuto nella preferenze della giuria internazionale presieduta da Milos Forman e composta da Gabriele Muccino, Gae Aulenti, Jean-Loup Dabadie, Pavel Lungin, Senta Berger, gli altri favoriti della vigilia: “Dawson Isla 10” di Miguel Littin (che è anche il candidato cilena all’Oscar per il miglior film straniero) e “Up in the air“, diretto da Jason Reitman (che aveva vinto il “Marc’aurelio d’Oro” due anni fa con “Juno“) e interpretato da un bravissimo George Clooney.
Ma anche Clooney è rimasto al palo, superato da Sergio Castellitto che si è aggiudicato il “Marc’Aurelio d’Argento” della Giuria al migliore attore per l’interpretazione del protagonista di “Alza la testa” di Alessandro Angelini.
Il “Marc’Aurelio d’Argento” della Giuria alla migliore attrice è andato, confermando le aspettative della vigilia, a Helen Mirren per il ruolo di Sofya in “The Last Station” del tedesco Michael Hoffman. “Doppietta” di Giorgio Diritti che con “L’uomo che verrà“, in cui si racconta la strage di Marzabotto con gli occhi degli umili e dei sopravvissuti, si è aggiudicato sia il “Gran Premio della Giuria Marc’Aurelio d’Argento” che l’ambitissimo “Premio del Pubblico del Festival“.