Cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

I film in uscita dal 30 ottobre 2009

una-sequenza-del-film-il-nastro-bianco-das-weisse-band-2009-diretto-da-michael-haneke

cinepresa di cinemavistodame Nei Cinema dal 30 Ottobre 2009

  • Il nastro bianco – di Michael Haneke
  • Nel paese delle creature selvagge – di Spike Jonze
  • Diary of the Dead – Le cronache dei morti viventi – di George A. Romero
  • Capitalism: A Love Story – di Michael Moore
  • This is it – di Kenny Ortega
  • Amore 14 – di Federico Moccia
  • Niko – Una renna per amico – di Michael Hegner • Kari Juusonen

Locandina - Il nastro bianco

Il nastro bianco

titolo originale: Das weisse band
nazione: Austria / Francia / Germania
anno: 2009
regia: Michael Haneke
genere: Drammatico
durata: 144 min. – b/n
distribuzione: Lucky Red Distribuzione
cast: M. Growaldt (Magd) • J. Fautz (Erna) • S. Lothar • U. Tukur • B. Klaussner • J. Bierbichler
sceneggiatura: M. Haneke
fotografia: C. Berger
montaggio: M. Will

Trama: Strani eventi accadono in una scuola di campagna nel nord della Germania durante l’anno 1913, sembrando una punizione rituale. Come il sistema scolastico ne subisce l’influenza e come la scuola ha un’influenza sul fascismo?

La “Palma d’oro” per il miglior film in concorso all’edizione 2009 del Festival di Cannes è stata assegnata a “Il nastro bianco” del regista austriaco Michael Haneke. Girato in un bellissimo bianco e nero, Il nastro bianco (Das weisse band) è una ricognizione su tutto quanto agli inizi del Novecento in Germania faceva presagire, a posteriori, l’avvento del Nazionalsocialismo e al nefasto carisma del suo Fuhrer, Adolf Hitler, di imporre la volontà del “Reich millenario” sull’Europa e sul mondo. Nord della Germania. Bambini e adolescenti frequentano assieme l’unica classe della scuola di un piccolo villaggio: è attraverso di loro, e la voce off del loro maestro che ricorda quei giorni, che Haneke traccia un ritratto algido e geometrico di quel mondo e di quella società. L’estrema severità di comportamenti e atteggiamenti nasconde derive perverse e patologiche che trovano applicazione nelle violenze domestiche e nei confronti di donne, bambini, disabili fisici e psichici.

Dunque, Il nastro bianco, è l’ulteriore messaggio diretto all’indirizzo di quella contradditoria ricerca che occupa Michael Haneke da anni e che riguarda la “questione della forma della rappresentazione della violenza” nel mondo moderno e contemporaneo, dal ‘900 ad oggi.

Con immenso piacere la direzione del Lodi Città Film Festival saluta questa nuova affermazione di Michael Haneke, di ritorno dal “viaggio americano” e nel Festival cinematografico più prestigioso del mondo; cogliendo l’occasione si annuncia, a conclusione di un lavoro durato due anni, che ad ottobre, dal 5 all’11 ottobre 2009, ed in contemporanea a Milano e a Lodi, con la collaborazione del Forum Austriaco di Cultura, si svolgerà a cura di Fabrizio Fogliato e Fabio Francione la retrospettiva integrale dei suoi film, “La visione negata. Il cinema di Michael Haneke”.

Per l’occasione sarà pubblicato un aggiornamento della monografia “La visione negata. Il cinema di Michael Haneke” di Fabrizio Fogliato, edita dalle Edizioni Falsopiano di Alessandria.

Locandina- Nel paese delle creature selvagge

Nel paese delle creature selvagge

titolo originale: Where the Wild Things Are
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Spike Jonze
genere: Fantasy
durata: n.d.
distribuzione: Warner Bros
cast: C. Keener (Connie) • M. Records (Max) • M. Ruffalo (Rob)
sceneggiatura: S. Jonze • D. Eggers
musiche: C. Burwell • K. Orzolek
fotografia: L. Acord
montaggio: J. Haygood • E. Zumbrunner

Trama: Max, un bambino molto solitario, dopo l’ennesimo spaventoso scherzo ai danni della sua famiglia, viene spedito da sua mamma a letto senza cena. Ma una volta nella sua camera, Max comincia a fantasticare e intraprende un viaggio meraviglioso nella terra delle Creature Selvagge. Sono personaggi dall’aspetto mostruoso, ma Max riesce a conquistarli, venendo addirittura incoronato loro sovrano.

A volte capita di essere su di giri e di lasciarsi prendere dalle emozioni.

Magari parliamo troppo, ridiamo a sproposito oppure non riusciamo a stare fermi.

In circostanze simili si può essere ripresi, sgridati, perfino messi in punizione per qualcosa che non sappiamo nemmeno di aver fatto. O vogliamo far finta che non sia così grave.

Un po’ come è successo a Max.

Un pomeriggio ha rincorso il cane per tutta la casa con in mano una forchetta, strillando e sbraitando come un ossesso e quando la madre lo ha pregato di smettere lui l’ha morsa su una spalla. Così è stato spedito in camera sua senza cena. Max era rabbioso e si è sfogato sulla mamma. Ma anche lui ha i suoi problemi: è sempre solo a casa perché i suoi sono divorziati. La madre lavora a tempo pieno, la sorella è sempre al telefono o con i suoi amici e in entrambi i casi lo ignora.

Non c’è da stupirsi quindi se il piccoletto cerca di attirare l’attenzione in maniera plateale, ma diventare violenti non è mai una risposta, e Max deve imparare a comportarsi normalmente. Dopotutto è un bambino, non un animaletto selvatico.

Ed è lì, lasciato solo nella sua stanza con indosso un costume da lupo, che il nostro eroe fa un viaggio incredibile in una terra abitata da creature spaventose che passano le giornate a rompere tutto e dar sfogo alla propria rabbia. Inizia così Nel paese delle creature selvagge, l’adattamento cinematografico del libro per bambini scritto da Maurice Sendak nel 1968 che Warner Bros porta sugli schermi italiani.

4 stars

Locandina- Diary of the Dead - Le cronache dei morti viventi

Diary of the Dead – Le cronache dei morti viventi

titolo originale: Diary of the Dead
nazione: U.S.A.
anno: 2007
regia: George A. Romero
genere: Horror
durata: 95 min.
distribuzione: Moviemax
cast: M. Morgan (Debra Moynihan) • J. Close (Jason Creed) • S. Roberts (Tony Ravello) • S. Wentworth (Andrew Maxwell) • A. Ciupak Lalonde (Tracy Thurman)
sceneggiatura: G. Romero
fotografia: A. Swica
montaggio: M. Doherty

Trama: Un gruppo di amici, studenti di cinema al college, si avventurano nei boschi della Pennsylvania per girare un film horror a basso costo che utilizzeranno come progetto per la scuola. Durante le riprese però, i notiziari iniziano a riportare una scioccante ultim’ora: i morti stanno tornando in vita. L’incredulità dei ragazzi durerà ben poco, e presto dovranno cercare di evitare il reale orrore che si trovano di fronte e tornare alle loro case. Nel frattempo il Governo degli Stati Uniti passa rapidamente dal diniego a goffi quanto inutili tentativi di rassicurazione, fino al momento in cui i media smettono di funzionare. I ragazzi in fuga si renderanno presto conto che non hanno più una casa alla quale tornare, e l’unica forma di reazione che riescono a mettere in atto è il riprendere con le loro videocamere la follia, il caos e l’inferno che li circondano.

Capitalism - A Love Story

Capitalism: A Love Story

titolo originale: Capitalism: A Love Story
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Michael Moore
genere: Documentario
durata: 120 min.
distribuzione: Mikado Film
sceneggiatura: M. Moore

Trama: A vent’anni esatti dal pionieristico “Roger & Me”, il nuovo film di Michael Moore “Capitalism: A Love Story” ritorna sulla questione esaminata dal regista nel corso di tutta la sua carriera: gli effetti disastrosi prodotti dal dominio delle grandi aziende sulla vita quotidiana degli abitanti degli Stati Uniti e del mondo intero. Mescolando l’umorismo all’indignazione, Moore esamina la tormentosa questione del prezzo pagato dall’America a causa del suo amore per il capitalismo. Quel che emerge sono i sintomi fin troppo noti delle storie d’amore andate a rotoli: menzogne, violenze, tradimenti… e 14.000 posti di lavoro distrutti ogni giorno.

Nel ventesimo anniversario del suo rivoluzionario capolavoro Roger & Me, Capitalism: A Love Story riporta Michael Moore ad affrontare il problema che è al centro di tutta la sua opera: l’impatto disastroso che il dominio delle corporation ha sulla vita quotidiana degli americani (e, quindi, anche del resto del mondo).

Ma questa volta il colpevole è molto più grande della General Motors e la scena del crimine ben più ampia di Flint, Michigan. Dalla Middle America fino ad arrivare ai corridoi del potere a Washington e all’epicentro finanziario globale di Manhattan, Michael Moore porterà ancora una volta gli spettatori su una strada inesplorata.

E fazioso è grasso e politicamente scorretto ma è bravo.

Locandina - Amore 14

Amore 14

titolo originale: Amore 14
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Federico Moccia
genere: Commedia
durata: 95 min.
distribuzione: Medusa Film
cast: V. Olivier (Carolina) • B. Flammini (Alis) • F. Roberto (Clod) • R. Monaco Di Lapio (Rusty James) • P. Villoresi (mamma Silvia) • P. De Silva (papà Dario) • G. Maggio (Massi) • C. Marino (Stefania Borzilli)
sceneggiatura: F. Moccia • C. Barzini • L. Infascelli
fotografia: M. Montarsi

Trama: “Amore 14” racconta la storia di Carolina detta Caro, 14 anni, alle prese con i primi amori, il primo bacio, la prima volta, l’amicizia, le feste, la scuola, il rapporto spesso conflittuale con i genitori. Ci sono le amiche del cuore, Alis e Clod, con le quali condividere i giorni e i sogni. Ci sono i primi baci rubati nella penombra del portone. C’è la scuola, due nonni meravigliosi che la sanno guardare in fondo all’anima e un fratello leggendario, Rusty James, che aiuta il suo cuore a sognare. E poi c’è l’amore, quello vero, che ha il nome di Massimiliano, incontrato in una libreria un pomeriggio di settembre.

Moccia. Sempre Moccia. Fortissimamente Moccia. Inevitabilmente Moccia.

Ma come ci finisca Pamela Villoresi, un’attrice così brava, in un film di Moccia, è uno dei più fitti misteri del momento culturale italiano e del cinema made in italy di oggi.

2 stars virgola cinque.

Locandina This is it

This is it

titolo originale: This is it
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Kenny Ortega
genere: Documentario / Musicale
durata: 112 min.
distribuzione: Sony Pictures
cast: M. Jackson (Se stesso) • Orianthi (Se stessa – Lead Guitar)
fotografia: K. Mazur

Trama: Documentario pensato per portare nelle sale il backstage del concerto che Michael Jackson stava preparando a Londra.

Un film inquietante.

Che sbancherà al box office anche se noi gli accreditiamo solo 2 stars.

Locandina - Niko - Una renna per amico

Niko – Una renna per amico

titolo originale: Niko – Lentäjän poika
nazione: Finlandia / Danimarca / Germania / Irlanda
anno: 2008
regia: Michael Hegner • Kari Juusonen
genere: Animazione
durata: 80 min.
distribuzione: Videa CDE
sceneggiatura: H. Tuomainen • M. Thorisson
musiche: S. McKeon
montaggio: P. Risager

Trama: La giovane renna Rusty non ha mai conosciuto suo padre e crede che egli sia una delle renne della flotta di Babbo Natale. Un giorno Rusty prova a volare con l’aiuto del suo amico e mentore, il vecchio scoiattolo volante Julius, e con la sua potenziale fidanzata, Willow. Purtroppo i tre vengono scoperti da un branco di lupi e, fuggendo verso casa, conducono i predatori al branco provocando la morte del padre di Willow, il capobranco. Il branco deve fuggire perché la loro valle non è più sicura e Rusty si sente il solo responsabile di quanto accaduto. Di notte decide quindi di partire per la Lapponia e andare a vivere con suo padre, l’eroe volante. Julius sceglie di aiutare l’amico anche se nessuno sa davvero dove viva Babbo Natale. Presto sul loro percorso i due incontrano di nuovo i lupi e Rusty scopre che Lupo Nero ha un piano malvagio: mangiare Babbo Natale, e la sua flotta, e sostituirsi a loro insieme ai suoi scagnozzi. Con l’aiuto di Julius e della barboncina Wilma, Rusty cercherà di avvertire le renne dell’attacco che stanno per subire.

Tra le nevi della Lapponia c’è una piccola renna che vuole imparare a volare e scoprire chi è il suo vero papà tra le mitiche forze volanti della slitta di Babbo Natale. Determinato a raggiungere la valle dove la notte del venticinque tutto ha inizio Niko sarà costretto ad affrontare anche tutte le sue paure, annessi un branco di famelici lupi e la scoperta della verità una volta arrivato a destinazione.

Una pellicola tutta colorata e ricca di colpi di scena, movimentata, che alterna attimi di battute e favolose mimiche dei personaggi a momenti teneri e riflessivi. Il fatto è che dopo l’uscita di UP della Pixar come si fa a parlare di un cartone animato in 2D finlandese …

Non è per il 2 D intendiamoci ma più di due stars no eh.

E i trailer dove li guardo?

Ma nell’area commenti dell’altro blog cliccando qui, che domande.

A cura di cinemavistodame.com.

(Visited 48 times, 1 visits today)
0 0 voti
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Most Voted
Newest Oldest
Inline Feedbacks
View all comments
0
Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero, ti prego di commentare.x