cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

I film in uscita dal 5 febbraio 2010

cinepresa di cinemavistodame Nei cinema dal 5 febbraio 2010

Nei cinema dal 5 febbraio 2010

  • An Education – di Lone Scherfig
  • Il concerto – di Radu Mihaileanu
  • Paranormal Activity – di Oren Peli

§§§

L’anticipazione (in uscita nelle sale italiane dal 26 febbraio 2010)

Il Profeta

titolo originale: Un Prophète
nazione: Francia
anno: 2009
regia: Jacques Audiard
genere: Drammatico
durata: 149 min.
distribuzione: Bim Distribuzione
cast: T. Rahim (Malik El Djebena) • N. Arestrup (César Luciani) • A. Bencherif (Ryad) • A. Oumouzoune (prigioniero ribelle) • R. Kateb (Jordi lo zingaro) • H. Yacoubi (Reyeb) • J. Ricci (Vettorri) • S. Dazi (Lattrache)
sceneggiatura: J. Audiard • T. Bidegain
musiche: A. Desplat
fotografia: S. Fontaine
montaggio: J. Welfling

Trama: Condannato a sei anni di prigione, Malik El Djebena non sa né leggere né scrivere. Solo al mondo, appare più giovane e fragile degli altri detenuti. A prenderlo sotto la sua ala protettrice sono un gruppo di prigionieri corsi che gli insegnano tutti i trucchi per sopravvivere. Malik sfrutta, però, tutto quello che ha appreso a suo vantaggio facendosi amici i Musulmani, l’altro clan del carcere. Quando esplode una guerra tra i due gruppi Malik dovrà decidere da che parte stare.

Che dirvi se non che questo è un film a colpo sicuro?

Dopo il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2009 e dopo l’attribuzione dell’EFA (l’Oscar europeo) al protagonista Tahar Rahim, questo film è stato candidato in patria a ben 13 premi César, il più alto numero di nomination per il massimo riconoscimento francese.

La storia di una vendetta, un romanzo di formazione, un’allegoria politica.

Jacques Audiard (Sulle mie labbra, Tutti i battiti del mio cuore) costruisce un film denso e coeso  toccando vette di coinvolgimento al cardiopalma. Non c’è un momento di rilassatezza possibile in platea. Intreccia inserti soprannaturali che si amalgamano senza discostare l’attenzione dal filo della trama principale.  Meritato Gran Premio della Giuria a Cannes 2009.

Un prophète racconta la storia di Malik El Djebena (un ottimo Tahar Rahim che incarna eccelso ingenuità e forza) diciannovenne condannato a sei anni di carcere costretto a muoversi nel mondo gerarchizzato della criminalità all’interno del carcere.

Arabo di origini ma non praticante musulmano viene individuato come pedina dal boss còrso (stranissima e suggestiva lingua, auspichiamo che nella versione doppiata non si perda tale idioma) Luciani (Niels Arestrup) per eliminare un avversario.

Da quel momento inizia il percorso all’interno del crimine organizzato che lo usa raccogliendolo derelitto, impacciato, ignorante e impaurito e ne restituisce al rilascio un capo scaltro e capace di navigare nelle acque torbide della sopravvivenza a tutti i costi.

Scolpisce scene memorabili: la compassione/tenerezza del primo volo in aereo, la forza distruttiva allestita con grande maestria mentre compie l’attentato a uno dei grandi capi, la fratellanza nata con l’amico malato, la famiglia che deve prendere in custodia, il primo angelo caduto per mano del protagonista (le prove con la lametta, terribili) che lo perseguita ma allo stesso tempo lo sosterrà nel pensiero unico della via d’uscita.

§§§

Dal 5 febbraio 2010 nelle sale italiane

An Education

titolo originale: An Education
nazione: Gran Bretagna
anno: 2009
regia: Lone Scherfig
genere: Drammatico
durata: 95 min.
distribuzione: Sony Pictures
cast: C. Mulligan (Jenny) • O. Williams (Miss Stubbs) • A. Molina (Jack) • C. Seymour (Majorie) • P. Sarsgaard (David) • D. Cooper (Danny) • R. Pike (Helen) • E. Thompson (Preside) • S. Hawkins (Sarah)
sceneggiatura: N. Hornby
musiche: P. Englishby
fotografia: J. De Borman
montaggio: B. Pilling

Trama: Jenny è una ragazzina al culmine dei suoi 16 anni, intelligente e studiosa, completamente concentrata sull’obiettivo di essere ammessa a Oxford. Quando incontra il trentenne David, un uomo affascinante e dai bei modi, Jenny perde completamente la testa ed improvvisamente Oxford non è più una priorità. Si scopre una giovane donna innamorata e questa scoperta le fa dubitare per più di un minuto su quale sia realmente la sua strada …

Che dirvi di questo film che ha 3 nominations per gli Oscars, e che ha già vinto 12 award e ricevuto ben 41 nominations (tra cui una si Golden Globe)?

Con un palmares così fitto e ricco, è difficile parlare male di questo film, per il quale vi posso dire che Nick Hornby si sperimenta per la prima volta come sceneggiatore, trasponendo dal letterario al filmico il breve memoriale della giornalista inglese Lynn Barber, apparso sulla rivista Granta.

E che la regia è curata dalla danese Lone Scherfig, la quale, proprio in quanto straniera, pone un’attenzione meritevole alla ricostruzione culturale del periodo. Hornby suggerisce probabilmente anche le musiche, da appassionato pop listener quale è. Il risultato è un film di ingredienti molto saporiti che corre nella prima parte e fa marcia indietro nella seconda.

Insomma non vi aspettate una storia di formazione ma preparatevi a stupirvi ed a commuovervi con una piccola storia di vita che senza proporre temi complessi riesce a trovare respiri è ampissimi pur rimanendo tutto sommato coerente e come dire, assolutamente perfetto per la dimensione drammaturgica che ha tutto sommato deciso di darsi.

Probabilmente la migliore uscita della settimana con buona pace del film francese che pure merita.

Il concerto

titolo originale: Le concert
nazione: Francia / Romania / Belgio / Italia
anno: 2009
regia: Radu Mihaileanu
genere: Commedia / Grottesco
durata: 119 min.
distribuzione: Bim Distribuzione
cast: A. Guskov (Andrei Filipov) • D. Nazarov (Sacha Grossman) • M. Laurent (Anne–Marie Jacquet) • F. Berléand (Olivier Morne Duplessis) • Miou-Miou (Guylène) • V. Barinov (Ivan Gavrilov) • L. Abelanski (Jean- Paul Carrère) • J. Bisset (Victor Vikitch) • L. Bateau
sceneggiatura: R. Mihaileanu • M. Robbins • A. Blanc • H. Cabello Reyes
fotografia: L. Dailland

Trama: Un osannato direttore dell’orchestra Bolshoi di Mosca viene allontanato in epoca comunista per essersi rifiutato di licenziare i musicisti ebrei. Venticinque anni dopo l’uomo lavora ancora in teatro come custode e aiuta la moglie a movimentare finte manifestazioni d’orgoglio ex-comunista. Un giorno intercetta un invito per il teatro Chatelet di Parigi e decide di riscattarsi dalle umiliazioni con l’inganno, accettando l’ingaggio al posto dell’orchestra ufficiale. Riunisce così i vecchi compagni di concerto e qualche improbabile new entry.

Dopo il successo al Festival di Roma 2009 arriva nelle sale il film europeo (made in Francia, Romania, Belgio, Italia), “Il concerto” (Le Concert), commedia drammatica diretta da Radu Mihaileanu con Aleksei Guskov, Mélanie Laurent, Dmitri Nazarov, Valeri Barinov, François Berléand, Miou-Miou, Lionel Abelanski.

No dico Miou Miou ma ve la ricordate?

Periodo comunista in Unione Sovietica (ma si la cara vecchia URSS): un famoso direttore dell’orchestra Bolshoi di Mosca si rifiuta di licenziare i musicisti ebrei.

Viene perciò “congedato” e relegato a fare il custode. Dopo 25 anni però accetta un invito del teatro Chatelet di Parigi e decide di tornare a lavorare nell’orchestra ufficiale. Da qui ha inizio una sorta di riscatto individuale e forse non solo …

Giocando con la sua proverbiale ironia, Mihaileanu, il Benigni romeno: ricorderete tutti il suo “Train de vie” (1998), porta in sala la curiosa ed originalissima e deliziosa storia di Andrei Filipov, il più grande direttore d’orchestra dell’Unione Sovietica.

Un vero gioiello, pare. Regia sublime, rese attoriali di notevole spessore (su tutti la tarantiniana e bravissima Mélanie Laurent e l’impeccabile Aleksei Guskov) sceneggiatura scoppiettante, con dialoghi fitti e densi di quella ironia tipica del regista, tanto surreale quanto geniale, nel voler prendere in giro gli ex comunisti duri e puri.

Per farlo ricorre alla metafora del “concerto”, inteso come opera corale frutto di tutti quegli spunti idealistici del comunismo che fu.

Insomma con “Le Concert” si ride, anche di gusto, ci si commuove, ci si emoziona, ci si diverte.

Con “Le Concert” assisterete al vero cinema d’autore, promesso, ok?

Paranormal Activity

titolo originale: Paranormal Activity
nazione: U.S.A.
anno: 2007
regia: Oren Peli
genere: Horror
durata: 86 min.
distribuzione: Filmauro
cast: K. Featherston (Katie) • M. Sloat (Micah) • M. Fredrichs (Psychic) • A. Palmer (Diane) • A. Armstrong (Amber)
sceneggiatura: O. Peli
montaggio: O. Peli


Trama: Una giovane coppia è convinta che la propria abitazione sia infestata da un’entità malefica: i due decidono di installare una telecamera e filmare quanto avviene nella loro camera da letto mentre stanno dormendo. Il film è il racconto, spaventosamente reale, di quello che accade nella loro stanza di notte: 90 minuti di puro terrore.

Non bisogna essere un esperto di cinema per notare che Oren Peli ha fatto praticamente tutto da solo in questo film.

Regista, sceneggiatore, montatore dell’opera che è stata realizzata con un budget veramente basso.

Ciò non di meno gli incassi strabilianti, qualche premio internazionale, qualche nomination ed ecco che questo film horror arriva nelle sale italiane dopo un vero e proprio bombardamento mediatico.

Quello che posso dirvi che viene propagandato come “L’esorcista” dei nostri giorni.

Che dirvi … immagino sia un film per chi ama il genere che non innova molto né il linguaggio audiovisivo (film che sembrano prese in diretta di videocamere amatoriali ne abbiamo visti anche in sala horror, come REC o [●REC]), un film horror del 2007 diretto da Paco Plaza e Jaume Balagueró, prodotto dalla Filmax. e REC 2 (indicato anche come ‘[REC] 2’ o ‘[●REC] 2’) anch’esso un film horror, del 2009, diretto sempre da Paco Plaza con l’aiuto di Jaume Balagueró, prodotto dalla Filmax. Sequel di REC del 2007. E senza dimenticare: “The Blair Witch Project” a cui pare questo film debba davvero molto.

Nè innova la materia che tratta.

Eppure il successo passa parola di un film a baso budget anche se non amo il genere mi fa simpatia.

Se avessi desiderio di vedermi un film de paura per dirla con Rokko Smitterson, me lo andrei a vedere in sala.

Alla prossima.

A cura di cinemavistodame.com.

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