Nei Cinema dal 19 marzo 2010
- Il Profeta – di Jacques Audiard
- Io sono l’amore – di Luca Guadagnino
- E’ complicato – di Nancy Meyers
- Fuori Controllo – di Martin Campbell
- Tutto l’amore del mondo – di Riccardo Grandi
Finalmente in sala, dopo il Gran Premio della Giuria a Cannes e i 9 César vinti in patria, “Il profeta” – di Jacques Audiard, potente prison-movie interpretato da Tahar Rahim e Niels Arestrup. E’ anche il giorno del ritorno davanti alla macchina da presa di Mel Gibson, protagonista per Martin Campbell del film “Fuori controllo” (… ehm … certo che i titolisti italiani a volte). Da Venezia arriva “Io sono l’amore” – di Luca Guadagnino, marito del premio Oscar Tilda Swinton, protagonista femminile della pellicola, della quale è interprete anche la sempre brava Alba Rohrwacher. Completano il quadro “E’ complicato” di Nancy Meyers con il premio Oscar Meryl Streep e con la coppia brillante Steve Martin e dell’ingrassatissimo Alec Baldwin e “Tutto l’amore del mondo” (ma che titolo originale) con Nicolas Vaporidis.
Puoi decidere, come sempre, di aprire questo post, o di leggere l’ultimo numero di cinemavistodame2.com. Qui.
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Il Profeta
titolo originale: Un Prophète
nazione: Francia
anno: 2009
regia: Jacques Audiard
genere: Drammatico
durata: 149 min.
distribuzione: Bim Distribuzione
cast: T. Rahim (Malik El Djebena) • N. Arestrup (César Luciani) • A. Bencherif (Ryad) • A. Oumouzoune (prigioniero ribelle) • R. Kateb (Jordi lo zingaro) • H. Yacoubi (Reyeb) • J. Ricci (Vettorri) • S. Dazi (Lattrache)
sceneggiatura: J. Audiard • T. Bidegain
musiche: A. Desplat
fotografia: S. Fontaine
montaggio: J. Welfling
Sinossi: Condannato a sei anni di prigione, Malik El Djebena non sa né leggere né scrivere. Solo al mondo, appare più giovane e fragile degli altri detenuti. A prenderlo sotto la sua ala protettrice sono un gruppo di prigionieri corsi che gli insegnano tutti i trucchi per sopravvivere. Malik sfrutta, però, tutto quello che ha appreso a suo vantaggio facendosi amici i Musulmani, l’altro clan del carcere. Quando esplode una guerra tra i due gruppi Malik dovrà decidere da che parte stare.
Su questo pluri premiato film che dire se non che è il film da vedere (e da non perdere) del weekend?
Lo si aspettava da tempo. Chi legge questo blog lo sa.
Per approfondire le tematiche del film, e conoscere il punto di vista di Jacques Audiard cliccate qui.
Io sono l’amore
titolo originale: Io sono l’amore
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Luca Guadagnino
genere: Commedia
durata: 120 min.
distribuzione: Mikado Film
cast: T. Swinton (Emma Recchi) • F. Parenti (Edoardo Recchi Jr.) • E. Gabbriellini (Antonio Biscaglia) • A. Rohrwacher (Elisabetta Recchi) • P. Delbono (Tancredi Recchi) • D. Fleri (Eva Ugolini) • M. Paiato (Ida Roselli) • M. Berenson (Allegra Recchi) • W. Ahluwalia (Mr. Kubelkian) • G. Ferzetti (Edoardo Recchi Sr.)
sceneggiatura: L. Guadagnino • B. Alberti • I. Cotroneo • W. Fasano
musiche: J. Adams
fotografia: Y. Le Saux
montaggio: W. Fasano
Sinossi: Casa Recchi: specchi, fiori, denaro e freddezza. Emma e Tancredi, i loro figli, Elisabetta, Edoardo, Gianluca, i compagni e promessi sposi, i nonni, la genealogia e le future generazioni celebrano, tra le camere e i corridoi, i giardini innevati, le grandi cucine di Villa Recchi, passaggi di consegne, avvicendamenti alla guida dell’impresa strategie familiari e consolidamenti. Consolidamenti progressivi di ruoli sempre più raggelati dalla consapevolezza della classe di appartenenza, la grande borghesia industriale lombarda. Estraneo a quel mondo Antonio giovane cuoco poco avvezzo al compromesso, condensa emozioni in piatti che non hanno diritto di cittadinanza nella trattoria di famiglia …
Che dirvi di questo film. E’ stato presentato all’ultima rassegna di Venezia nella categoria “Orizzonti” non in concorso. Ha ricevuto molte lodi dalla critica italiana, di tutte le principali testate, come un film ricco di colori, molto avvincente e molto ben interpretato. Certo c’è Tilda Swinton, che in genere, a parte le sue poche varianti espressive, è un’attrice da una resa sicura, che persino i fratelli Coen hanno scelto per un loro film.
Cos’altro … credo che sia passato anche al Sundance Film festival e che Luca Guadagnino abbia ricevuto un premio al Boulder International Film Festival per il film che è stato considerato: Best Feature Film.
Certo, direte voi, che Tilda Swinton reciti nel film. E’ la moglie del regista Luca Guadagnino?
Ok, questo è vero, ma il vostro blogger di fiducia vi assicura che la presenza di Alba Rohrwacher, e la direzione della fotografia a Yorick Le Saux, sono un’ulteriore garanzia della qualità di un prodotto italiano, per una volta tanto con un respiro un po’ più internazionale.
Io direi che ce n’è abbastanza per essere incuriositi.
E’ complicato
titolo originale: It’s complicated
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Nancy Meyers
genere: Commedia
durata: 120 min.
distribuzione: Universal Pictures
cast: M. Streep (Jane) • S. Martin (Adam) • A. Baldwin (Jake) • J. Krasinski (Harley) • L. Bell (Agness) • M. Place (Joanne) • Z. Kazan (Gabby) • N. Dunn (Sally) • B. Altman (Ted) • R. Curtis-Brown (Peter) • H. Pereira (musicista) • R. Djawadi (musicista) • R. Allison (musicista) • M. Rivera (Eddie)
sceneggiatura: N. Meyers
musiche: H. Pereira • H. Zimmer
fotografia: J. Toll
montaggio: J. Hutshing • D. Moritz
Sinossi: Jane ha tre figli ormai adulti, gestisce con successo una panetteria-ristorante a Santa Barbara ed è in ottimi rapporti di amicizia con il proprio ex marito Jake, un avvocato. Ma quando Jane e Jake si recano insieme fuori città per la cerimonia di diploma di uno dei loro figli, le cose cominciano a complicarsi. Un innocente pranzo si trasforma in una relazione. Visto che Jake si è nel frattempo risposato con la giovane Agness, è Jane a ritrovarsi nei panni dell’amante. Adam, spettatore della rinata storia d’amore fra i due ex, è un architetto chiamato a ristrutturare la cucina di Jane. Fresco di divorzio, si innamora di Jane e si ritrova involontariamente a far parte di un complicato triangolo.
Chi, come me, e come voi che mi leggete, frequenta i social network su internet, lo sa. La dicitura “it’s complicated“, (per una volta un titolo italiano tradotto fedelmente), viene, in genere, associata alla situazione sentimentale.
Sono tempi difficili, in cui le separazioni, spesso, superano le unioni, e la nostra generazione li attraversa.
Questa commedia brillante intende ironizzare su questo tema.
A me pare un’idea sula quale farci addirittura un film sia un po’, come dire, una paraculata, che sfrutta l’onda di una tendenza, ma che certo descrive, in due parole, lo stato di confusione sentimentale di questi tempi.
Io ci metto un dubbio più che altro legato al cast.
Magari due risate si riescono anche a tirare fuori da questo, film voi che dite?
Ah dimenticavo di citare il premio Oscar Meryl Streep, scherziamo?
Fuori Controllo
titolo originale: Edge of Darkness
nazione: U.S.A. / Gran Bretagna
anno: 2010
regia: Martin Campbell
genere: Thriller
durata: 126 min.
distribuzione: 01 Distribution
cast: M. Gibson (Thomas Craven) • C. Scorsone (Melissa Conway) • D. Huston (Bennett) • R. Winstone (Darius Jedburgh) • S. Roberts (Burnham) • J. Sanders (Whitehouse) • B. Novakovic (Emma Craven) • F. Grillo (Agente)
sceneggiatura: W. Monahan • A. Bovell
musiche: H. Shore
fotografia: P. Meheux
montaggio: S. Baird
Sinossi: Thomas Craven è un detective della omicidi del Boston Police Department e padre single di una ventiquattrenne. Quando sua figlia viene uccisa davanti casa, lui pensa di essere il vero bersaglio. Ma attraverso delle indagini viene a conoscenza della vita segreta della figlia, spia per conto del governo.
Magari è un problema solo mio ma mi chiedo e vi chiedo.
Come si fa a tradurre il titolo originale “The Edge of darkness” in pratica una cosa del tipo: “Estremità delle tenebre” in “Fuori Controllo“, secondo voi?
Cosa ci potrà mai essere dietro un’operazione del genere?
Non è che dopo le mille polemiche sulle posizioni fondamentaliste di Mel Gibson, l’autore ed il regista del film “The Passion of the Christ” (toh guarda, il film esce proprio nel periodo della Quaresima e quindi sincrono con quello che i cattolici vivono proprio come il periodo della “Passione di Cristo“), il titolo modificato tenda a smorzare i toni su un plot, invece, tutt’altro che tranquillo?
Non lo so rimango sempre molto perplesso dai titolisti italiani.
“Decidi se vuoi essere quello che deve essere messo in croce o che pianta i chiodi”, è una frase che prendo dal trailer italiano, per dire.
Insomma quale migliore occasione di questo film, girato dal regista di Casinò Royale, uno dei più brutti 007 della storia del cinema, per tentare di sdoganare un personaggio che era diventato difficile da gestire, ma che tanti soldi ha sempre fatto incassare con le sue pellicole?
Io passo, dico che questo non è il film per me, e che nemmeno mi sento di consigliare ai lettori di questo blog, che, per fortuna di Mel Gibson, non sono poi tantissimi ;)
Tutto l’amore del mondo
titolo originale: Tutto l’amore del mondo
nazione: Italia
anno: 2010
regia: Riccardo Grandi
genere: Commedia
durata: 99 min.
distribuzione: Medusa Film
cast: N. Vaporidis (Matteo) • S. Rubini (Maurizio Marini) • M. Catania (Valentina) • A. Morariu (Anna) • E. Montesano (Tommaso De Angelis) • L. Csuth (pokerista) • E. Galbiati (Giampiero) • A. Gerardi (Xavier) • C. Pacifico (Willy Mango) • A. Roja (Ruben)
musiche: M. Braga
fotografia: M. Calvesi
Sinossi: Tratto dallo spettacolo teatrale di Massimiliano Bruno dal titolo ‘Inter-rail’, “Tutto l’amore del mondo” racconta la storia di Matteo, un ragazzo cinico, duro, disilluso sull’amore che lavora ad una guida turistica delle città più romantiche d’Europa. La sua vita cambierà quando incontra una ragazza che è il suo esatto opposto, vive di regole, di consuetudini, di un matrimonio combinato, di una vita già scritta. Matteo è costretto a ricredersi sull’amore, vivendo la sua storia on the road …
Questo è, immagino, l’attesissimo film (non certo da me, intendiamoci) che segna il ritorno sugli schermi di un attore amatissimo dalle teenager italiane: il romano Nicolas Vaporidis, salito sugli altari del cinema italiano in salsa giovanilistica con l’ormai cult: “Notte prima degli esami” di Fausto Brizzi.
Gli ingredienti tipici di questo genere di film ci sono proprio tutti.
Le giovani ed avvenenti (che sono davvero molto carine ammettiamolo) attrici: Myriam Catania (Valentina) e Ana Caterina Morariu (Anna).
Locations romantiche (le principali capitali europee).
Attori comici e brillanti magari un po’ sul viale del tramonto (Enrico Montesano e, non ce ne voglia, Sergio Rubini).
E lui, la star del momento: Nicolas Vaporidis, quello che alla fine del film, statene certi, le bacia tutte … un po’ un Amedeo Nazzari de noantri.
Insomma a chi piace il genere il film sarà un sicuro successo.
A chi piace il genere, ecco.
Alla prossima.