Mi capita, ultimamente, di avere delle sensazioni come di presagio.
Non saprei spiegare.
Mi capita assistendo alla proiezione di un film.
Oppure, mentre rifletto sulla mia solitudine, e sulla mia inquietudine, serena.
Qualcosa, improvvisamente, si placa.
Mi calmo.
Alle volte sorrido, persino.
Ed ecco che anche io, come Giorgio Gaber, sento crescere, dentro di me, come una sensazione.
Un ricordo?
Uno “strano ricordo” (?), come lo definiva il maestro Michelangelo Antonioni?
No, non direi, perché non ha a che fare con il passato, ma con il futuro.
Come la percezione, precisa, che qualcosa sta per accadere.
Forse sta per cambiare qualche tassello.
Qualcosa d’importante, e di grande.
Ma poi, dopo un po’, la sento sbiadire.
Svanisce, come svaniscono tante altre cose, nella vita.
Ed allora la vita ritorna, nuovamente ed implacabilmente, a macinarmi nelle sue aride ruote.