Il weekend al cinema visto da me
Storie semplici di donne diversamente complicate
Questa dell’8 marzo è una settimana tutta declinata al femminile, ovviamente. Donne di ogni età, latitudine, estrazione sociale, nazione, cultura. Donne forti, eppure imparagonabilmente delicate e fragili. Per i malanni del corpo e dell’anima, e per i soprusi e le prepotenze degli uomini.
La sempre più ambita e discussa pole position di cinemavistodame va, questa settimana, alla straordinaria Deannie Yip – Coppa Volpi a Venezia – protagonista del commovente “A Simple Life” della regista cinese Ann Hui. La Yip interpeta Chung Chun-Tao, detta Ah Tao: una donna che per sessant’anni è stata a servizio presso la famiglia Leung. Con il trascorrere del tempo, i componenti della famiglia sono tutti o morti o sono emigrati, ed ora Ah Tao passa al al servizio di Roger (Andy Lau), l’unico Leung rimasto a Hong Kong. Un giorno, Roger trova la donna in preda a un ictus e la porta precipitosamente in ospedale, dove viene soccorsa e messa fuori pericolo.
Dimessa dall’ospedale, Ah Tao decide di ritirarsi in un ospizio per non essere di peso a Roger, ma l’uomo si renderà conto di essere molto legato alla vecchia governante e, dietro consiglio della madre, deciderà di trasferirla in uno degli appartamenti di famiglia. Ah Tao potrà finalmente avere, dopo tanti anni di sacrifici, una casa tutta sua per la vecchiaia, ma ben presto le sue condizioni di salute si aggravano.
Il film è stato presentato, in concorso, alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove l’attrice Deannie Yip, ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.
La seconda posizione, sempre molto ambita, dei film in uscita raccontati da cinemavistodame, viene accordata, senza alcun indugio, alla Mavis Gary (Charlize Theron) di “Young Adult” di Jason Reitman: ghost writer di una collana di romanzi per ragazzi che non vende più, Mavis – che da molti anni vive a Minneapolis – decide di fare ritorno alla sua città di nascita, Mercury, per riprendersi il suo primo amore, Buddy (Patrick Wilson), un nel ragazzo suo compagno del liceo, che, però, nel frattempo (peccato), si è sposato e ha messo su famiglia. Non sarà per nulla facile. Sceneggiatrice della storia è Diablo Cody, regista del film, invece, è Jason Reitman, la coppia aveva già dato vita 5 anni fa a Juno, premiato al 1° Festival internazionale del Cinema di Roma (all’ora ancora festa del cinema). Jason Reitman è anche il regista del bellissimo film “Tra le nuvole” che da queste parti è piaciuto molto.
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E’ già nelle sale dal 7 marzo il nuovo fantasy della Disney “John Carter“, diretto da Andrew Stanton, adattamento cinematografico di un ciclo di racconti fantascienza di Edgar Rice Burroughs. Il protagonista è un capitano dell’esercito sudista che, durante la guerra civile americana, viene misteriosamente catapultato sul pianeta Marte, in pieno tumulto a causa delle numerose guerre in atto per il controllo del pianeta.
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Femminile al plurale è anche la nuova commedia del bravissimo regista rumeno Radu Mihaileanu (Tren de vie, Il concerto), “La sorgente dell’amore” (che indovinate che cos’è, se non la stessa raffigurata nel celebre dipinto “L’origine du monde” del 1866 di Gustave Courbet, ovviamente): nel film, infatti, si narrano le vicende di un piccolo villaggio del Maghreb, dove sono le donne a portare avanti il ménage familiare, oberate di compiti e mansioni, mentre gli uomini non rispettano i loro obblighi. Capeggiate dalla giovane Leila, tutte loro porteranno avanti una campagna contro lo sfruttamento per il trasporto dell’acqua istituendo lo sciopero dell’amore: niente coccole o sesso finché gli uomini non si decideranno a costruire un tubo per portare l’acqua al villaggio! Atmosfere che tangono quelle del film di Nadine Labaki “E ora dove andiamo?” per intenderci, anche se in tutt’altra chiave registica.
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Ci piace mettere al primo posto dei 5 film italiani in uscita in questo weekend, il drammatico “Là-bas – educazione criminale“, di Guido Lombardi, che rievoca nell’ontologia della docu-fiction la tristemente famosa strage di Castelvolturno, compiuta da un commando di camorristi che fece irruzione in una sartoria d’immigrati africani, sparando all’impazzata, ad altezza d’uomo, ed uccidendo, ahimè, ben sei ragazzi di colore.
Cose che non accadono in Africa, ma in Italia, ad appena 30 chilometri dal capoluogo regionale campano, Napoli, la mia città. Vi lascio, per approfondire la complessità di questa pellicola, e le difficoltà che incontra, nella mia terra, chi intende narrare la verità sulla tormentata condizione in cui versano gli immigrati africani in Campania (ma direi in generale bel nostro paese), una lunga intervista di Sergio Nazzaro al regista del film Guido Lombardi, a cui va tutta la nostra stima.
Il film è stato presentato alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nella sezione “Controcampo italiano“, nella quale Guido Lombardi ha vinto, per questo coraggioso lungometraggio, il premio Luigi de Laurentis. Ed altri due awards.
Lasciatemi dire che fino a quando giovani registi come Guido s’impegneranno a girare pellicole come questa, noi tutti avremo diritto di sperare che le cose possano cambiare. Ed anche se non dovrebbe essere compito del Cinema adempiere a questo gravoso compito, rimaniamo pur sempre il Paese del primo e del secondo neorealismo italiano, che tanto contribuirono a fare cambiare la percezione dell’Italia nel mondo. E Dio solo se se non abbiamo bisogno di ciò, anche adesso.
Un secondo bell’editoriale video sul film, curato da Napoli Urban Blog è qui.
“Abbiamo anche ballato con Fassbender.” Maddai … grande Guido! ;-)
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Segnaliamo anche l’uscita dell’ultimo film dei Manetti Bros “L’arrivo di Wang“, sci-fi incentrato su un alieno preso in custodia dalla polizia italiana (bizzarro no?), ed in particolare da un agente senza scrupoli (Ennio Fantastichini). I Manetti Bros non convincono nessuno dei cinebloggers italiani, tranne, forse, chi vi scrive, che, invece, apprezza il loro tentativo di emanciparsi dagli stilemi del cinema made in Italy.
Il film è stato presentato alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nella sezione “SIC”.
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Segnaliamo anche l’uscita del film “The Double“, thriller diretto da Michael Brandt ed interpretato da Richard Gere che si cala nei panni di un agente della CIA andato in pensione con un rimpianto: non essere riuscito a inchiodare un misterioso e imprendibile killer sovietico, Cassius. Quando un senatore viene assassinato e l’omicidio sembra portare la firma del suo storico avversario, Paul viene richiamato in servizio dal suo ex superiore Tom Highland, per collaborare alle indagini.
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Parla italiano anche l’horror indipendente “Colour from the dark” di Ivan Zuccon, che racconta di un caso di possessione durante la seconda guerra mondiale. Sul quale preferiamo non aggiungere molto, dopo aver visto il trailer.
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Si cambia ontologia (in tutti i sensi) con il fenomeno Jonny Groove, all’anagrafe Giovanni Vernia, cabarettista di Zelig, e per la prima volta sugli schermi con “Ti stimo fratello“, (eh si, è il momento della trasposizione dal cabarettistico al filmico, dopo il successo dei film di Checco Zalone), commedia coatta dal sapore autobiografico (Vernia non è solo il protagonista, ma anche sceneggiatore e co-regista della pellicola).
Avvertenze – come leggere questo post
Le preferenze accordate da cinemavistodame.com ai film in uscita, le evincete, come sempre, dall’ordine d’impaginazione delle pellicole nel post.
Potete anche dare uno sguardo ai film in sala, qui. O alle locandine qui.