Il weekend al cinema visto da me
Le ibridazioni di atmosfere felliniane e fiabesche con il genere “live action” del cinema di Marjane
Avviso ai naviganti: causa festività di Pasqua i film questa settimana escono in due tranche: quelli il titolo in celeste, sono usciti mercoledì 4 aprile, mentre gli altri, quelli con il titolo in rosso, escono regolarmente venerdì 6 aprile.
L’opera cinematografica che si aggiudica, senza ombra di dubbio, la pole position di cinemavistodame per le uscite nelle sale di questa settimana è un film prodotto da Francia, Germania e Belgio – e, precisamente, il nuovo lungometraggio di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud (gli acclamati autori di Persepolis che il vostro amato blogger tanto apprezzò), “Pollo alle prugne” (Poulet aux prunes), tratto dall’omonimo romanzo a fumetti della Satrapi.
Il film è stato presentato alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Téhéran, 1958. Nasser-Ali, un famoso suonatore di violino, incontra la sua amata Irâne per strada, ma lei non lo riconosce. Durante questo incontro fortuito scopriamo che, a causa di un litigio, sua moglie ha distrutto il suo prezioso strumento musicale. Poiché nessun violino riesce più a procurargli il piacere di suonare, Nasser-Ali decide di morire. Otto giorni dopo si toglie la vita. Con Mathieu Amalric, Maria de Medeiros e Isabella Rossellini.
Avvolgendo il genere “live action” con l’animazione fiabesca, ed un’atmosfera felliniana, Marjane Satrapi prosegue nel suo percorso artistico ed esistenziale, trasponendo dal fumettistico al filmico, la sua graphic novel (Pollo alle prugne), ribadendo, anche in questa sua opera seconda, l’inaccettabilità della lontananza, ed avvalorando il suo lavoro come una sorta di riflesso della propria vita di “esule“.
Perché, ancora una volta, i suoi esistenti verranno banditi, allontanati dalla fonte della propria ispirazione, e costretti a cercare un luogo dove sentirsi sicuri, e vivere, pienamente, la propria ossessione.
La distribuzione del lungometraggio di Marjane, da parte delle Officine ubu, è un’altra garanzia della qualità del prodotto, fidatevi.
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In seconda posizione, il vostro cineblogger di fiducia, colloca il film “Pirati! Briganti da strapazzo“, di Peter Lord, realizzato dallo studio d’animazione europeo (è inglese) Aardman, famoso per la claymation – una delle tecniche d’animazione in stop-motion che utilizza figure di plastilina – e per successi commerciali quali “Galline in fuga” e “Wallace & Gromit“.
Un Capitano dei Pirati deve trovare il modo di sconfiggere i suoi rivali Black Bellamy e Cutlass Liz nel concorso ‘Pirata dell’anno’. La missione porterà il Capitano e il suo equipaggio dalle coste della Blood Island alle nebbiose strade della Londra vittoriana, in un viaggio avventuroso in compagnia del giovane Charles Darwin, impegnato nella spedizione scientifica che lo renderà presto famoso.
Il problema di questo tipo di film è l’alterazione del doppiaggio originale con quello italiano, e qui dovremmo aprire una parentesi che rischierebbe di durare tutto il post. Chissà se un giorno avremo, anche noi, in tutte le sale, proiezioni con audio originale e sottotitoli in italiano, (noi, ovviamente, dubitiamo assai).
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In terza posizione, il film consigliato da cinemavistodame, è la pellicola francese “Piccole Bugie tra amici” (Les Petits mouchoirs), che dai critici d’oltre alpe è stato accostato ad “Il grande freddo“, di Lawrence Kasdan, opera corale diretta dall’attore transalpino Guillaume Canet, che racconta della tormentata vacanza al mare, piena di colpi di scena e di rivelazioni, di un gruppo di amici di vecchia data. Tanta nostalgia e cast di prim’ordine, tra cui spiccano il recente Premio Oscar Jean Dujardin e Marion Cotillard. Una vista completa dei giudizi dei critici francesi, per farvi un’idea più precisa, è qui.
La mia personale sensazione è che si voglia sfruttare il successo del bellissimo “Quasi Amici“, uscito nelle sale italiane recentemente è che in Francia ha letteralmente sbancato al box office, e che annovera nel cast, (ed è qui che nasce il mio sospetto, conoscendo le acute menti dei nostri strateghi del marketing cinematografico italiano), il bravissimo attore francese François Cluzet, protagonista di tale film, e presente – guarda caso, in un ruolo, peraltro, secondario – anche nel cast di “Les Petits mouchoirs“.
Meglio, comunque, di tanti altri film in uscita di questa settimana pasquale.
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Segue l’italiano “I più grandi di tutti“, opera seconda di Carlo Virzì (fratello minore di Paolo, l’opera prima fu “L’estate del mio primo bacio“), che racconta la storia dei Pluto, una band musicale attiva nella prima metà degli anni ’90, nel circuito musicale alternativo nazionale. Ma tra i membri del gruppo – il cantante Maurilio, detto Mao, la bassista Sabrina, il batterista Loris e il portentoso chitarrista Rino – ben presto inizia a non correre più buon sangue e, dopo una serie di litigi, il gruppo si scioglie. Ognuno va per la sua strada, finché, 15 anni dopo, il batterista Loris riceve una e-mail …
Il film è stato promosso, con largo anticipo, anche su faccialibro. Figo no?
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Esce anche “Biancaneve“, primo dei due adattamenti della fiaba di Perrault e dei Grimm in calendario quest’anno (il secondo, “Biancaneve e il cacciatore“, con Charlize Theron e Kristen Stewart è atteso per questa estate). Diretto dal regista indiano Tarsem Singh – e non sono pochi gli influssi di Bollywood nella trasposizione: dalle scenografie alle coreografie – questa Biancaneve (interpretata da Lily Collins) presenta non poche novità: ha una bellezza fuori dai canoni estetici dominanti (a partire dalle folte sopracciglia), usa la spada come D’Artagnan, ruba ai ricchi per dare ai poveri (coadiuvata dalla gang dei sette nani), è scaltra al punto da non mangiare la mela avvelenata che la perfida matrigna (Julia Roberts) le offre.
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“Good As You – Tutti i colori dell’amore” di Mariano Lamberti racconta invece le vicende di otto amici – quattro donne e quattro uomini – che a volte si amano e altre si detestano, si prendono e poi si lasciano, affrontano nevrosi sentimentali, frustrazioni lavorative, piccoli e grandi tradimenti. Tutto in chiave omosex. Dall’America arriva infine Act of Valor, incentrato su una squadra altamente specializzata delle United States Navy Sea, Air & Land forces (SEAL) che viene mandata sotto copertura a salvare un agente della CIA sequestrato dai terroristi.
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In pochissime sale uscirà anche “Amore liquido“ un film di Marco Luca Cattaneo già uscito in altre pochissime sale nel 2010.
Certe volte certe uscite non riesco proprio a spiegarmele, ma tanto è.
Le sale sono talmente poche che a Roma, per dire, non uscirà in nessuna.
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Per gli appassionati di motociclismo arriva in sala anche il documentario “Fastest – Il più veloce“.
Girato tra il 2010 e il 2011, questo documentario prende il nome dal Fastest Lap, che nel motociclismo indica il più rapido giro della pista, e racconta, sul grande schermo, attraverso il mito di Valentino Rossi, e la voce narrante di Ewan McGregor, l’emozionante ed impressionante realtà del Campionato del Mondo MotoGP: le cadute più difficili, l’impegno, il coraggio e la passione che questo sport richiede ed esige dai suoi protagonisti. Probabilmente una pellicola da non perdere per chi ama le moto e il motoGP, il film è un documentario incentrato prevalentemente sul campione Valentino Rossi, ma anche su altri grandi nomi, tra cui Marco Simoncelli, il mitico “Sic”, scomparso tragicamente il 23 ottobre 2011.
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Esce anche “Act of Valor“, un film davvero difficile da valutare, che sembra avere come intento primario quello di racimolare gli entusiasmi dei liceali americani per farli arruolare nell’esercito. Diretto, a giudicare dai contenuti del film, da due pseudo esaltati rispondenti ai nomi di Mike McCoy e Scott Waugh, si scherza eh naturalmente.
Il lungometraggio è tecnicamente impeccabile, sia chiaro, quello che sembra esserci dietro, tuttavia, è molto più pericoloso di tutte le bombe che esplodono nel film.
Per il resto, dialoghi di una banalità sconcertante, per chiunque non subisca l’influenza del patriottismo americano.
Ecco, non so voi, ma io, ultimamente, non subisco neppure il fascino di quello italiano, figuriamoci di quello americano.
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Ed a proposito di America, ma lo sapevate che esce anche la versione in 3D del film “Titanic” il kolossal di James Cameron, in occasione del centenario del tragico suo affondamento?
Se non vi sono bastate le lagrime versate da una generazione di spettatori nel 1997, vi ri-confermo che la pellicola riesce nelle sale italiane in versione 3D.
Schettino per una volta non c’entra. Anche perché il comandante del celeberrimo transatlantico morì nel naufragio.
Un lavoro realizzato in post-produzione dal regista, che, più di ogni altro, ha contribuito, con Avatar, a spostare in avanti le frontiere della visione stereoscopica.
Ed è proprio al pubblico già svezzato da Avatar, oltre a quello che già allora si commosse di fronte alla sciagura della nave più famosa del mondo e alla love-story tra Jack e Rose (Leonardo Di Caprio e Kate Winslet), che questa operazione si rivolge. Nella speranza che, come per Il Re Leone 3D, il botteghino risponda.
Noi purtroppo ne siamo certi, anche se non replicherà gli incassi (i secondi in assoluto della storia del Cinema), che fece registrare l’uscita del 1997.
Avvertenze – come leggere questo post
Le preferenze accordate da cinemavistodame.com ai film in uscita, le evincete, come sempre, dall’ordine d’impaginazione delle pellicole nel post.
Potete anche dare uno sguardo ai film in sala, qui.
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