Tutti i premi assegnati dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences alla 94/a edizione degli Oscar durante la cerimonia al Dolby Theatre di Hollywood
L’opinione di Roberto Bernabò
Miglior Film: Coda – I segni del cuore di Sian Heder
Migliore regia: Jane Campion per Il potere del cane
Migliore attrice protagonista: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
Migliore attore protagonista: Will Smith per King Richard – Una famiglia vincente
Migliore attrice non protagonista: Ariana DeBose per West side story
Migliore attore non protagonista: Troy Kotsur per Coda – i segni del cuore
Migliore sceneggiatura originale: Belfast di Kenneth Branagh
Migliore sceneggiatura adattata: Coda – I segni del cuore di Sian Heder
Migliore fotografia: Dune (Greig Fraser)
Miglior trucco e acconciatura: Gli occhi di Tammy Faye (Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh)
Miglior film internazionale: Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi
Miglior film d’animazione: Encanto di Byron Howard e Jared Bush
Miglior documentario: Summer of Soul…or When the Revolution Could Not Be Televised di Ahmir “Questlove” Thompson
Migliori effetti speciali: Dune (Paul Lambert, Tristan Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer)
Miglior suono: Dune (Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett)
Miglior montaggio: Dune (Joe Walker)
Migliore colonna sonora: Dune (Hans Zimmer)
Migliore canzone originale: No time to die (Billie Eilish e Finneas O’Connell)
Migliori costumi: Crudelia (JJenny Beavan)
Migliore scenografia (production design): Dune (Patrice Vermette; Set Decoration: Zsuzsanna Sipos)
Miglior corto documentario: The Queen of Basketball di Ben Proudfoot
Miglior corto animato: The windshield wiper di Alberto Mielgo e Leo Sanchez
Miglior corto live action: The long goodbye di Aneil Karia e Riz Ahmed
Tutte le nomination e i vincitori
Miglior Regista:
- Vince l’Oscar 2022: Jane Campion per Il potere del cane
- Kenneth Branagh per Belfast
- Ryusuke Hamaguchi per Drive My Car
- Paul Thomas Anderson per Licorice Pizza
- Steven Spielberg per West Side Story
Migliore Attrice protagonista:
- Vince l’Oscar 2022: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
- Olivia Colman per La figlia oscura
- Penelope Cruz per Madres Paralelas
- Nicole Kidman per Being the Ricardos
- Kirsten Stewart per Spencer
Migliore Attore protagonista:
- Vince l’Oscar 2022: Will Smith per Una famiglia vincente – King Richard
- Javier Bardem per Being the Ricardos
- Benedict Cumberbatch per Il potere del cane
- Andrew Garfield per Tick, Tick… Boom
- Denzel Washington per The Tragedy of Macbeth
Migliore Attore non protagonista:
- Vince l’Oscar 2022: Troy Kotsur per I Segni del cuore – Coda
- Ciaran Hinds per Belfast
- Jesse Plemons per Il potere del cane
- J.K. Simmons per Being the Ricardos
- Kodi Smit-McPhee per Il potere del cane
Migliore Attrice non protagonista:
- Vince l’Oscar 2022: Ariana DeBose in West Side Story
- Jesse Buckley in La figlia oscura
- Judi Dench in Belfast
- Kirsten Dunst in Il potere del cane
- Aunjanue Ellis in Una Famiglia vincente – King Richard
Migliore Sceneggiatura originale:
- Vince l’Oscar 2022: Belfast
- Don’t Look Up
- Una famiglia vincente – King Richard
- Licorice Pizza
- La persona peggiore del mondo
Migliore Sceneggiatura non originale:
- Vince l’Oscar 2022: Coda
- Drive My Car
- Dune
- La figlia oscura
- Il potere del cane
Migliore Film Internazionale:
- Vince l’Oscar 2022: Drive My Car
- Flee
- È stata la mano di Dio
- Lunana: a Yak in the Classroom
- La persona peggiore del mondo
Migliore Film d’animazione:
- Vince l’Oscar 2022: Encanto
- Flee
- Luca
- I Mitchell contro le macchine
- Raya e l’ultimo drago
Migliore Montaggio:
- Vince l’Oscar 2022: Dune
- Don’t Look Up
- Una famiglia vincente – King Richard
- Il potere del cane
- Tick, Tick… Boom
Migliore Scenografia:
- Vince l’Oscar 2022: Dune
- Nightmare Alley
- Il potere del cane
- The Tragedy of Macbeth
- West Side Story
Migliore Fotografia:
- Vince l’Oscar 2022: Dune
- Nightmare Alley
- Il potere del cane
- The Tragedy of Macbeth
- West Side Story
Migliori Costumi:
- Vince l’Oscar 2022: Cruella
- Cyrano
- Dune
- La fiera delle illusioni – Nightmare Alley
- West Side Story
Miglior Trucco e acconciature:
- Vince l’Oscar 2022: Gli occhi di Tammy Faye
- Coming 2 America
- Cruella
- Dune
- House of Gucci
Migliori Effetti visivi:
- Vince l’Oscar 2022: Dune
- Free Guy
- No Time to Die
- Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli
- Spider-Man: No Way Home
Miglior sonoro:
- Vince l’Oscar 2022: Dune
- Belfast
- No Time To Die
- Il potere del cane
- West Side Story
Miglior Colonna sonora originale:
- Vince l’Oscar 2022: Dune
- Don’t Look Up
- Encanto
- Madres parallelas
- Il potere del cane
Miglior Canzone Originale:
- Vince l’Oscar 2022: “No Time To Die” – No Time To Die
- “Be Alive” – King Richard
- “Dos Oruguitas” – Encanto
- “Down to Joy” – Belfats
Miglior Documentario:
- Vince l’Oscar 2022: Summer of Soul
- Ascension
- Attica
- Flee
- Writing with Fire
Miglior Cortometraggio documentario:
- Vince l’Oscar 2022: The Queen of Basketball
- Audible
- Lead Me Home
- Three Songs for Benazir
- When We Were Bullies
Miglior Cortometraggio:
- Vince l’Oscar 2022: The Long Goodbye
- Ala Kachuu – Take and Run
- The Dress
- On My Mind
- Please Hold
Miglior cortometraggio d’animazione:
- Vince l’Oscar 2022: The Windshield Wiper
- Affairs of the art
- Bestia
- Boxballet
- Robin Robin
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Come ormai da tempo, anche gli Oscar 2022 si sono svolti senza troppi colpi di scena, i premi sono stati assegnati con la confortante pigrizia che regna sovrana nell’Academy con la filosofia sottesa:
Anche quest’anno proveremo a farci sorprendere il prossimo anno. :-)
Non che la tendenza ad assegnare award scontati sia necessariamente un male, ad esempio nell’edizione dell’anno scorso, seppure Nomadland e Chloe Zhao erano da tempo dati per vincitori, quel riconoscimento suonava come una sorta di augurio, un vero e proprio messaggio d’amore e di conforto per un mondo stretto nella morsa dell’incertezza, oltre che un premio all’eccellenza artistica del film e della sua regista.
Tuttavia quest’anno l’Academy ha deciso di assegnare dei premi che sembrano lo specchio del mood del Paese: s’invocano tanto l’amore e la pace, anchge se, guarda caso, l’unica cosa che davvero fa parlare il pubblico e gli addetti ai lavori è il gesto violento di Will Smith nei confronti di Chris Rock.
Il siparietto, tutt’altro che previsto o concordato in scaletta, è stato senza dubbio il momento di maggiore sorpresa di una serata scontata, ma i premi sono, invece, la migliore cartina di tornasole dello stato dell’Academy, e del senso che questi riconoscimenti hanno all’interno dell’industria, senza contare poi il loro valore artistico nella cornice più ampia della settima arte in quanto linguaggio e specchio della contemporaneità.
La tendenza – che viene confermata in questa edizione – è che gli Oscar tecnici vengono assegnati in massa a un solo film, che, però, non arriva mai alle categorie artistiche, per così dire (dal momento che ogni categoria, secondo chi scrive, richiede doti tecniche e artistiche notevoli), ed è quindi come se i film non potessero essere più contemporaneamente rappresentazioni di grandi capacità tecniche e portatori di arte, contenuto e cultura.
Certamente a registi d’altri tempi, come James Cameron o Peter Jackson, questo elemento non piace per niente. E così Dune è effettivamente il trionfatore della serata, con sei Oscar su dieci nomination, tutti premi tecnici, molti dei quali assegnati fuori onda, nel pre-cerimonia, mentre i vip erano ancora sul red carpet a sfilare.
E questo per risparmiare tempo, per accorciare la cerimonia, per dare maggiore ritmo alla serata.
E così, in una manifestazione che si fregia di premiare l’eccellenza del cinema, premi come Migliore montaggio e Migliore colonna sonora vengono assegnati fuori onda.
Il Montaggio considerato come un premio da relegare ai margini. Il Montaggio. A cui questo blog dedica una delle immagini flottanti della sua header. Va beh.
Poi non ci sorprendiamo se il miglior film è CODA – I segni de cuore, ma ci arriveremo.
E, attenzione, non si sta dicendo che esistono altri premi che possano essere lasciati fuori, perché in generale togliere ai premi, a tutti i premi, lo spazio del palco, degli applausi, togliere loro la ribalta non è il modo giusto per accorciare i tempi.
E quindi se Dune porta a casa sei premi, c’è chi come Licorice Pizza (o anche La fiera delle Illusioni, ma in questo caso dispiace meno) che torna a casa a mani vuote, e chi, come King Richard – Una famiglia vincente o Gli occhi di Tammy Faye, vince invece almeno un Oscar alla performance.
Will Smith doveva essere allontanato dalla sala, dopo l’eccesso d’ira, e questo è indiscusso, il fatto che abbia passato tutto il suo emozionato discorso di ringraziamento a giustificare il suo gesto, mescolando vita e arte, sovrascrivendo la sua persona al personaggio che ha interpretato, è stato un momento davvero basso per la cerimonia e per tutta la storia degli Oscar.
E se un solo gesto non può cancellare una carriera costruita con impegno, suscitando sempre simpatia e rispetto, non si può “lasciar correre” di fronte ad una tale reazione, in nessuna circostanza.
Dall’altro alto abbiamo invece Jessica Chastain, attrice straordinaria, tra le migliori della sua generazione, che vince un Oscar alla carriera, e non certo per un film pessimo in cui è in overacting in ogni scena, facendoci rimpiangere persino The 355 o Il cacciatore e la Regina di Ghiaccio.
Eppure stiamo parlando della Salomè di Al Pacino, della Madre di Terrence Malick, della Maya di Zero Dark Thirty!
Ma parliamo proprio della sceneggiatura, il premio che in genere si assegna a quei film più ricercati, che non incontrano il grande pubblico per una questione di comunicazione, ma che spesso impressionano l’Academy.
Era successo per Spike Jonze, è successo per Quentin Tarantino, e quest’anno poteva succedere per Licorice Pizza, a La persona peggiore del mondo, a La figlia Oscura, e invece si è scelta la via conciliante, quella che cerca di accontentare tutti ma che non premia l’eccellenza, e in fin dei conti non accontenta nessuno: Siân Heder con CODA – I Segni del Cuore batte Gyllenhaal, Hamaguchi e Oe, Campion, Villeneuve.
E non ci sono davvero parole per questo evento.
Ce ne sono invece per Belfast e per Kenneth Branagh che porta a casa il suo primo premio Oscar per un film che per lui vale molto, in termini di peso emotivo, ma che forse poteva essere premiato per altro, e non proprio per la sceneggiatura, soprattutto nell’anno di Licorice Pizza e de La persona peggiore del mondo.
L’Italia torna a mani vuote dalla sua serata al Dolby: Massimo Cantini Parrini battuto dalla corazzata Jenny Beaver (migliori costumi a Crudelia invece che a Cyrano), Enrico Casarosa e il suo Luca messi all’angolo da Encanto (I Mitchell contro le macchine troveranno la loro giustizia, in questa vita o nell’altra),
Paolo Sorrentino che si arrende a Ryûsuke Hamaguchi e al bellissimo Drive My Car, ma da parte del regista resta l’emozione e la consapevolezza (speriamo) di aver regalato al mondo la sua opera migliore, la sua testimonianza che l’arte, la tecnica, il cuore, la vita, il peso dei ricordi e dell’esperienza, lo spirito altissimo e quello più basso insieme, possono creare meraviglia.
Nonché di avere regalato alla storia del Cinema una delle immagini più iconiche degli Oscar 2022:
L’attrice Dora Romano che morde la mozzarella di Agerola nei panni della Signora Gentile.
Il miglior film dell’anno è dunque CODA – I Segni del Cuore.
Nell’anno in cui Steven Spielberg compie il miracolo per porta il nome di West Side Story, l’Academy sceglie di premiare Siân Heder e il suo piccolo film, la sua piccola storia che, sebbene sia socialmente importante per via della sacrosanta rappresentazione che promuove, non è assolutamente, in nessun modo, da qualunque lato la si guardi, l’eccellenza della settima arte.
Quella degli Oscar 2022 sarà ricordata forse come una delle peggiori edizioni del premio, o forse verrà completamente dimenticata, come accadrà a molti dei film premiati la notte scorsa.