Cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

I film in uscita dal 30 settembre 2011

cinepresa di cinemavistodame  Weekend al cinema visto da me

Premiato a Cannes per la regia, arriva in sala “Drive” – di Nicolas Winding Refn, con Ryan Gosling e Carey Mulligan.

Noi vi segnaliamo però anche “Blood Story” – di Matt Reeves, remake USA della chicca svedese “Lasciami entrare“. Per chi non lo ricordasse Matt Reevens è il regista dell’inquietante film prodotto da J.J. Abrams: “Cloverfield“. Che a me piacque, nonostante il finale un po’ imbarazzante.

E’ anche il weekend di “A Dangerous Method” del maestro David Cronenberg, visto in Concorso a Venezia, ed accolto freddamente dalla critica. Due cose altre su questa pellicola. La prima. Il tema che affronta. Il rapporto tra il maestro Freud e il suo allievo Jung. La seconda. Il cinema romano dove ho visto il trailer. Il Greenwich di Testaccio, a Roma. Due ottime ragioni, per me, per assistere ad una proiezione in sala.

Per gli amanti del sesso, arriva la curiosa pellicola made in Hong Kong “Sex and Zen 3D” … della serie non ci facciamo mancare niente.

Parla italiano “Baciato dalla fortuna” di Paolo Costella (il regista preferito ultimamente da Massimo Boldi, che, voglio dire, … son cose), con il mio conterraneo Vincenzo Salemme che al cinema ha ormai fatto una scelta di campo: fare i soldi.

Peccato perché il ragazzo avrebbe doti interpretative e personalità degne di miglior causa.

Anche se, nel caso di specie, il plot originale è proprio tratto da una sua commedia teatrale, ed il cast coinvolge un inedito, ma assolutamente considerevole, insieme di attori, del calibro di Alessandro Gassman, Nicole Grimaudo, recentemente premiata a Venezia 68, ed Asia Argento (eeehhhh!!??) – (ma come diavolo ci è finita dentro un film italiano del genere? Misteri sempre più fitti del cinema italiano e, credo, della crisi economica).

Vincenzo, il regista, e gli attori, se la giocano così, in questa intervista di televisionet:
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=3c4hPHKzqYQ&w=540&h=315]

Parla italiano anche “Oltre il mare” di Cesare Frangelli. Un film che sta a voi giudicare dopo avere visto il trailer, qui.

Le preferenze accordate da questo blog, come sempre, seguono l’impaginazione del post, dopo i due trailer selezionati da YouTube.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=ISTW3ECvRho&w=540&h=315]

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=s63CJSvKtdY&w=540&h=315]

Buona visione.

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I film in uscita dal 30 settembre 2011

Il weekend al cinema visto da me

Premiato a Cannes per la regia, arriva in sala “Drive” – di Nicolas Winding Refn, con Ryan Gosling e Carey Mulligan.

Noi vi segnaliamo però anche “Blood Story” – di Matt Reeves, remake USA della chicca svedese “Lasciami entrare“. Per chi non lo ricordasse Matt Reevens è il regista dell’inquietante film prodotto da J.J. Abrams: “Cloverfield“. Che a me piacque, nonostante il finale un po’ imbarazzante.

E’ anche il weekend di “A Dangerous Method” del maestro David Cronenberg, visto in Concorso a Venezia, ed accolto freddamente dalla critica. Due cose altre su questa pellicola. La prima. Il tema che affronta. Il rapporto tra il maestro Freud e il suo allievo Jung. La seconda. Il cinema romano dove ho visto il trailer. Il Greenwich di Testaccio, a Roma. Due ottime ragioni, per me, per assistere ad una proiezione in sala.

Per gli amanti del sesso, arriva la curiosa pellicola made in Hong Kong “Sex and Zen 3D” … della serie non ci facciamo mancare niente.

Parla italiano “Baciato dalla fortuna” di Paolo Costella (il regista preferito ultimamente da Massimo Boldi, che, voglio dire, … son cose), con il mio conterraneo Vincenzo Salemme che al cinema ha ormai fatto una scelta di campo: fare i soldi.

Peccato perché il ragazzo avrebbe doti interpretative e personalità degne di miglior causa.

Anche se, nel caso di specie, il plot originale è proprio tratto da una sua commedia teatrale, ed il cast coinvolge un inedito, ma assolutamente considerevole, insieme di attori, del calibro di Alessandro Gassman, Nicole Grimaudo, recentemente premiata a Venezia 68, ed Asia Argento (eeehhhh!!??) – (ma come diavolo ci è finita dentro un film italiano del genere? Misteri sempre più fitti del cinema italiano e, credo, della crisi economica).

Vincenzo, il regista, e gli attori, se la giocano così, in questa intervista di televisionet:

Parla italiano anche “Oltre il mare” di Cesare Frangelli. Un film che sta a voi giudicare dopo avere visto il trailer, qui.

Le preferenze accordate da questo blog, come sempre, seguono l’impaginazione del post, dopo i due trailer selezionati da YouTube.

Buona visione.

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Paolo Sorrentino ed Emanuele Crialese hanno trovato l’America

… o meglio … l’America ha trovato loro

 

Quando è il cinema italiano a conquistare gli U.S.A. la cosa mi rende molto felice, per molte ragioni.

In primis perché molti luoghi comuni su questa confederazione di paesi, tanto amata e tanto odiata, un po’ vengono smentite, ed io, che sono in questa fase della mia vita, impegnato per la felicità di tutto il mondo, non posso che leggere in ciò, una conferma della mia nuova direzione.

Un po’ perché, diciamolo ed ammettiamolo, fa piacere che due registi del calibro di Paolo Sorrentino ed Emanuele Crialese, che amo molto, per ragioni assai diverse, possano fare breccia nel contesto così all’avanguardia, e competitivo, della settima arte americana.

§§§

Veniamo ai fatti.

Dopo il successo di critica allo scorso Festival di Cannes, “This Must be the Place” si prepara a essere distribuito negli Usa dalla Weinstein Company.

“Sono orgoglioso di lavorare con Harvey Weinstein ha dichiarato Sorrentino – Ha una comprensione profonda del film e una visione chiara dell’uscita nelle sale. E in più ama molto Roma!”

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I film in uscita dal 23 settembre 2011

Cambio di pelle, spleen lagunare, o comicità francese?

Questa settimana sono indeciso.

Sono, in realtà, consapevole del fatto che non è che possano uscire sempre capolavori del calibro di “Carnage“, che continuo caldamente a consigliare.

Serve, quindi, saper leggere tra le righe, ed andare al di là di quanto strombazzano i siti di cinema, con i loro fastidiosissimi banner, pop up, e tutte quelle diavolerie che il web marketing contemporaneo continua ad escogitare, pensando che l’utente di internet sia una sorta ameba, replica di quello televisivo (… e andiamo su !!!).  Senza parlare degli uffici stampa.

Ok veniamo a noi.

In realtà esce il nuovo film di Pedro Almodovar, il maestro spagnolo della movida, che tanto mi piacque con i suoi primi indimenticabili film: “La pelle che abito“, pellicola presentata in concorso a Cannes ’64, quest’anno ed ispirata al romanzo di Thierry Jonquet, “La Piel que habito“.

Anche se non sono, da parecchio, più un fan di questo regista, devo dire che mi riesce davvero difficile non mettere questa pellicola in pole position, questa settimana.

Il secondo film che mi vi segnalo è l’opera prima di Andrea Segre: “Io sono LI“.

Un film drammatico presentato alle “Giornate degli autori Venice days“. E’ proprio il genere di film che desidero vedere, in questo inizio di autunno.

Sarà per lo spleen poetico, sarà perché il tema dei “crash tra culture” mi appassiona.  Sarà che mi piace segnalare le opere prime di registi italiani che decidono di girare film non volgari, anzi chiaramente ispirati.

Biografia di Andrea Segre: Come regista studia e racconta da diversi anni le migrazioni verso l’Europa e le contraddizioni del mondo sviluppato: ha scritto e diretto “Marghera Canale Nord” (2003’) selezionato alla 60 Mostra del Cinema di Venezia, “Che cosa Manca” (2006), prodotto da Eskimosa e RaiCinema, “La Mal’ombra” (2007 – prod. JoleFilm) Premio Avanti! al 25 TorinoFilmFestival e “A sud di Lampedusa” (2007 – prod. CeSPI – SID) sulle espulsioni dei migranti africani nel deserto del Tenerè, di cui “Come un Uomo sulla Terra” (2008) è in qualche modo una continuazione.
Sito Web:  http://andreasegre.blogspot.com

Per chi vuole farsi due risate esce il nuovo film di Dany Boon, diventato celeberrimo in Italia dopo il successo di “Benvenuti al Sud“, remake del suo meno celebre “Giu al Nord” (Bienvenue chez les Ch’tis).

Il film in questione s’intitola “Niente da dichiarare“.

Per chi, invece, ha voglia di docu-finction segnalo infine: “Mozzarella Stories“, che narra una strana lotta tra italiani e cinesi, come produttori di mozzarella di bufala. Una storia a base di caglio ambientata nel casertano. Anche questa è un’opera prima italiana, e noi la sosteniamo, anche se ribadiamo che la Campania non è solo Camorra.

Biografia di Edoardo De Angelis: Tra il 2000 e il 2003 frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia dove realizza i suoi primi cortometraggi: “Okappa e Kappao“, “Lo Scambio” e “Mors Tua“, il documentario “Not my way“. “Ciao Alberto”, che partecipa al Bellaria Film Festival e collabora alla realizzazione di Gabbiani. Studio su “Il Gabbiano” di Anton Čechov, film collettivo coordinato da Francesca Archibugi, selezionato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2004. Nel 2004 realizza “Quanta donna vuoi“, cortometraggio che ottiene il Premio Massimo Troisi. Nel 2005 gira “Merendina Tropicale“, cortometraggio tratto da “Le Notti Bianche” di Fëdor Michajlovič Dostoevskij. Nel 2006 dirige il cortometraggio “Mistero e Passione” di Gino Pacino che riceve il Premio della Critica al Kustendorf Film Festival, diretto dal regista serbo Emir Kusturica, e partecipa a numerosi festival nazionali e internazionali. Nel 2007 torna a cimentarsi con il genere documentario realizzando “Il futuro che vorrei” e “Siamo in ascolto” prodotti con il sostegno del Ministero per le Politiche Giovanili. Nel 2008, il nuovo corto “Fisico da Spiaggia“, cattura nuovamente l’attenzione di Emir Kusturica, che lo seleziona per il suo Kustendorf Film Festival. Nel 2007 firma, con Devor De Pascalis, la sceneggiatura per il lungometraggio “Caserta Stories” che diventerà, poi, “Mozzarella Stories“, selezionato tra i finalisti al Premio Solinas.

Arriva anche nelle sale l’atteso prequel (qualcuno vi prego mi spieghi il senso, visto che non li ho mai amati), della saga scimmiesca: “L’alba del paese delle scimmie“, forte del successo già ricevuto dall’altra parte dell’oceano (in America il film ha incassato quasi 200 milioni di dollari), e ribalta, quasi alchemicamente, la situazione: non solo sono gli esseri umani a maltrattare i poveri scimpanzè, ma quest’ultimi, per la prima volta, sono interamente ricreati al computer (ad eccezione della scimmia protagonista, Cesare, ricavata dalla motion capture applicata alla performance attoriale di Andy Serkis).

Per gli amanti del genere potrebbe essere il film giusto.

Infine segnalo il romanticismo: “Il primo bacio” di Riad Sattouf, commedia rivelazione dell’ultima Quinzaine di Cannes del 2009 e vincitore del Cesar (l’Oscar francese) come migliore opera prima. Racconta l’adolescenza problematica di Hervé, il cui unico chiodo fisso è quello di arrivare ad uscire con una ragazza (come biasimarlo?)

Le altre preferenze accordate da questo blog, le trovate, come sempre, nel seguito del post, in ordine d’impaginazione.

Buona visione e buon inizio autunno.

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Colazione da Tiffany | in Blu-Ray

Esce in blu-ray dal 21 settembre, ed in una special edition a novembre, con esclusivi ed inediti contenuti speciali, il capolavoro del Cinema diretto da Blake Edwards

«Io vado pazza per Tiffany … Lì non può accaderti niente di brutto!» (Holly)


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I film in uscita dal 16 settembre 2011

E’ il giorno di Roman Polansky

Credo fosse il 1994 quando vidi al cinema un film che mi piacque molto.

Si trattava de “La morte e la fanciulla” (The Death and the Maiden) – di Roman Polanski.

Un cast di attori di tutto rispetto:

Sigourney Weaver: Paulina Lorca Escobar
Ben Kingsley: Dr. Roberto Miranda
Stuart Wilson: Gerardo Escobar
Krystia Mova: Moglie di Miranda
Jonathan Vega: Figlio di Miranda
Rodolphe Vega: Figlio di Miranda

Era un film claustrofobico. Con un’incantevole Sigourney Weaver. La storia era di quelle tormentate, che scavavano dentro i sensi di colpa. Indagava i debiti mai pagati per i mali compiuti, e cercava, a tutti i costi, il mostro che può celarsi dentro ognuno di noi, con il sottofondo ossessivo della celebre ed omonima opera di Franz Schubert.

Nessun regista sa narrare storie circoscritte su pochi personaggi meglio di questo grande maestro del cinema.

Forse anche per la storia personale che lo riguarda.

Quindi, per me, l’uscita della settimana è, senza dubbio, il suo Carnage, presentato, in concorso, a Venezia ’68, e dato, anche, ad un certo punto, tra i papabili per il Leone d’oro, vinto poi, invece, dal russo “Faust” di Aleksander Sokurov.

Una sorta di psicodramma da camera, tratto dalla pièce di Yasmina Reza, tutto agito ed ambientato all’interno di un appartamento, ed interpretato tra alcuni degli attori più bravi del momento: Winslet, Foster, Waltz, Reilly.

L’altra uscita degna di segnalazione è quella della commedia corale americana “Crazy, Stubit, Love, che ha fatto registrare un considerevole apprezzamento da parte della cirtica cinematografica americana, che, da queste parti, viene tenuta nella massima considerazione.

Le altre preferenze come sempre seguono l’impaginazione.

In altri anni avrei parlato dell’uscita di questo stranissimo film sui Puffi, un’operazione davvero curiosa di rivisitazione, e, quasi, ribaltamento alchemico di un archetipo giovanile da “Corrierino dei piccoli”, che potrebbe anche essere, per certi versi, inquietante. Un film che potrei anche decidere di andare a vedere, per idre.

Per completezza cito, in questo incipit, anche il film che troverete al terzo posto:

Il debito” di John Madden, l’apprezzato regista di Shakespeare in Love e de “Il mandolino del capitano Corelli“, e interpretato da Helen Mirren e Jessica Chastain

Buona visione.


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Venezia ’68 | Tutti i premi ufficiali ed i vincitori

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha fatto le sue scelte

Riflettevo sulla rassegna.

Sui film in concorso.

Sulla scadenza di ben due mandati, di quattro anni ciascuno, al bravissimo Direttore della Mostra del Cinema di Venezia Marco Müller.

Riflettevo e pensavo che oggi è l’11 settembre.

Sono, cioè, passati esattamente 10 anni, dai misteriosi (sento il dovere di definirli così), attentanti alle Torri Gemelle di New York.

Penso non sia un caso che, a vincere il Leone d’oro, e altri premi, siano stati, in questa mostra che terminava la sera prima di questo anniversario, film che narrano, un po’ tutti, questo disagio del nostro millennio.

Questa urgente necessità di comprendere l’altro.

Di riuscire, in qualche modo, in un qualsiasi, qualsivoglia, modo, ad integrarlo. Farlo entrare nel cerchio.

Sento, troppo spesso, dire, che bisognerebbe aiutare queste persone nei paesi dai quali fuggono. E che, accettare questo stato delle cose, significhi, in pratica, non solo non risolvere questo problema, ma addirittura crearne un secondo.

Io non riesco ad essere così categorico, e netto, in questo giudizio.

Non ci riesco, non c’è niente da fare, ed, anzi, sono portato a credere che, se esiste un flusso migratorio così importante, se esiste gente senza scrupoli che lucra su questo infinito disagio, è perchè il mondo viaggia – da troppo tempo, ormai – a due velocità.

Una guidata da un regime di vita, quello occidentale, che spreca risorse.

Ed una seconda nella quale il regime di vita è quello di morire ancora di fame e di guerra.

Chiudere gli occhi difronte a questa verità, ed affermare che è necessaria una politica fatta di chiusure e respingimenti, temo, che significhi ignorare che, prima o poi, questa gente si sarebbe stufata di questo stato delle cose.

E, certe affermazioni, mi appaiono troppo lapidarie, e, soprattutto, ciniche.

Anche se, al dunque, questo dovere morale a cui accenno, siamo proprio noi, come italiani, seppure con i nostri tanti problemi, a riuscirlo ad interpretare, forse proprio perché siamo stati, anche noi, un popolo di migranti.

Forse è proprio per questo che il film di Emanuele Crialese, Terraferma, mi è piaciuto così tanto.

Insomma, per dirla in una frase, sono convinto, fermamente, della necessità di dover fare tutti, in questa parte del mondo, un passo indietro, per poter far compiere, all’altra parte del mondo, e arrivo a dire all’umanità intera, mille passi avanti.

Ringrazio, quindi, Marco Müller, che, nel suo piccolo, ha saputo dare voce a questo disagio, ed ha saputo dirigere una mostra così intensa di emozioni.

E ringrazio tutti coloro nel mondo del Cinema, a qualunque titolo, si sono impegnati, e si stanno impegnando, in questa direzione.

Non vedo molte alternative … per il futuro dell’umanità.

Dette queste vaneggianti parole passiamo ai premi.

§§§

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