Cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

L’uomo che verrà – di Giorgio Diritti

Italia – 2009

analisi di eventi, esistenti e linguaggio audiovisivo

“Il recupero di una identità e di una verità storica, attraverso una narrazione rigorosa, onesta, morale e poetica” – a cura di Roberto Bernabò

L’uomo che verrà – Scheda

titolo originale: L’uomo che verrà
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Giorgio Diritti
genere: Drammatico
durata: 117 min.
distribuzione: Mikado Film
Sito Originale del film: http://www.uomocheverra.com/

Attori e Personaggi
Alba Rohrwacher: Beniamina
Maya Sansa: Lena
Claudio Casadio: Armando
Greta Zuccheri Montanari: Martina
Stefano “Vito” Bicocchi: Signor Buganelli
Eleonora Mazzoni: Signora Buganelli
Orfeo Orlando: Il mercante
Diego Pagotto: Pepe
Bernardo Bolognesi: Il partigiano Gianni
Stefano Croci: Dino
Zoello Gilli: Dante
Timo Jacobs: Ufficiale medico SS
Raffaele Zabban: Don Giovanni Fornasini

sceneggiatura: G. Diritti • G. Galavotti • T. Pedroni
musiche: Marco Biscarini • Daniele Furlati
fotografia: R. Cimatti
montaggio: G. Diritti • P. Marzoni

Sinossi: Inverno, 1943. Martina ha 8 anni, vive alle pendici di Monte Sole, non lontano da Bologna, è l’unica figlia di una famiglia di contadini che, come tante, fatica a sopravvivere. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. Nel dicembre la mamma rimane nuovamente incinta. I mesi passano, il bambino cresce nella pancia della madre e Martina vive nell’attesa del bimbo che nascerà mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il piccolo viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.

Monte Sole – cenni storici: Sulla fine del 1943, dopo l’armistizio firmato dal re e Badoglio con gli alleati, l’Italia è divisa in due, occupata a sud dall’esercito anglo-americano, al centro e al nord dai tedeschi, che hanno anche liberato Mussolini e lo hanno posto a capo di uno stato fantoccio, la cosiddetta Repubblica di Salò. È in questo periodo che nella zona di Monte Sole, compresa tra il torrente Setta e il fiume Reno, a una trentina di chilometri a sud di Bologna, comincia spontaneamente a formarsi una brigata partigiana, la Brigata Stella Rossa. I partigiani sono i figli e i fratelli dei contadini che abitano la zona e lavorano la terra a mezzadria per conto dei proprietari terrieri, che in genere stanno in pianura. Il territorio è boscoso, il terreno difficile da coltivare e i raccolti scarsi. Le famiglie, spesso numerose, fanno sempre più fatica perché il fascismo prima e la guerra poi le hanno rese ancora più povere di quanto non fossero già. I partigiani incarnano un atteggiamento di ribellione diffuso e nei mesi successivi con le loro azioni di guerriglia creano grossi problemi a tedeschi e fascisti, già incalzati dall’avanzata dell’esercito anglo-americano. Il 29 settembre del 1944 le SS scatenano nella zona una rappresaglia senza precedenti che prosegue nei giorni successivi, mettendo a ferro e fuoco il Monte Sole. Circa 770 persone, per lo più bambini, donne e anziani, vengono massacrate: un eccidio immane rimasto nella storia come “la strage di Marzabotto”, dal nome del comune a cui appartiene la maggior parte del territorio.

Riconoscimenti: La pellicola ha vinto il premio Marc’Aurelio d’Oro del pubblico al miglior film ed il Gran Premio della Giuria Marc’Aurelio d’Argento al Festival Internazionale del Film di Roma 2009.

Altre informazioni: Il film è stato girato nelle province di Siena e Bologna, con un budget di 3 milioni di euro, grazie, anche, al supporto di Rai Cinema, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con quello del Programma MEDIA dell’Unione Europea, con la partecipazione di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, con il sostegno di Regione Toscana e Toscana Film Commission, ed infine con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Cineteca di Bologna.
Nella versione originale il film è in dialetto bolognese con sottotitoli in italiano.

Ecco la cosa che ho capito … che molti vogliono ammazzare qualcun altro ma non ho capito perché
Martina

“Tutti noi siamo quello che ci hanno insegnato ad essere”
Ufficiale delle S.S.

1. Dedicato alla crisi del Cinema Italiano ed ai talenti nascosti

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I film in uscita dal 5 febbraio 2010

Paranormal Concert an education?

Tre film di cui dirvi non so.

Anzi si e come ma sull’ultimo numero di cinemavistodame2.com.

Che lui sui film in uscita è una garanzia.

Oramai lo sapete no, che si attende il momento buono, di San Valentino.

Trovano spazio così pellicole che sono un po’ meteore in attesa di film migliori.

Ma anche no.

Mentre invece.

Dal 19 marzo 2010

Mentre invece noi qui siamo in trepidante attesa del film “Il Profeta” – di Jacques Audiard del 2009.

Con: Tahar Rahim, Niels Arestrup, Adel Bencherif, Gilles Cohen, Salem Kali, Reda Kateb, Sonia Hell, Jean-Philippe Ricci.

Prodotto in Francia.

Distribuito in Italia da Bim Distribuzione. In uscita nelle sale italiane il prossimo 26 febbraio ed in gara come Oscar per il Miglior Film Straniero.

Dopo il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2009 e dopo l’attribuzione dell’EFA (l’Oscar europeo) al protagonista Tahar Rahim, questo film è stato candidato in patria a ben 13 premi César, il più alto numero di nomination per il massimo riconoscimento francese.

Il Profeta, quando lo vederemo in sala, ci racconterà la storia di una vendetta, attraverso una sorta di romanzo di formazione, un’allegoria politica.

Ed il cui trailer, in esclusiva su questo blog, lo potete vedere qui.

I film in uscita dal 5 febbraio 2010

cinepresa di cinemavistodame Nei cinema dal 5 febbraio 2010

Nei cinema dal 5 febbraio 2010

  • An Education – di Lone Scherfig
  • Il concerto – di Radu Mihaileanu
  • Paranormal Activity – di Oren Peli

§§§

L’anticipazione (in uscita nelle sale italiane dal 26 febbraio 2010)

Il Profeta

titolo originale: Un Prophète
nazione: Francia
anno: 2009
regia: Jacques Audiard
genere: Drammatico
durata: 149 min.
distribuzione: Bim Distribuzione
cast: T. Rahim (Malik El Djebena) • N. Arestrup (César Luciani) • A. Bencherif (Ryad) • A. Oumouzoune (prigioniero ribelle) • R. Kateb (Jordi lo zingaro) • H. Yacoubi (Reyeb) • J. Ricci (Vettorri) • S. Dazi (Lattrache)
sceneggiatura: J. Audiard • T. Bidegain
musiche: A. Desplat
fotografia: S. Fontaine
montaggio: J. Welfling

Trama: Condannato a sei anni di prigione, Malik El Djebena non sa né leggere né scrivere. Solo al mondo, appare più giovane e fragile degli altri detenuti. A prenderlo sotto la sua ala protettrice sono un gruppo di prigionieri corsi che gli insegnano tutti i trucchi per sopravvivere. Malik sfrutta, però, tutto quello che ha appreso a suo vantaggio facendosi amici i Musulmani, l’altro clan del carcere. Quando esplode una guerra tra i due gruppi Malik dovrà decidere da che parte stare.

Che dirvi se non che questo è un film a colpo sicuro?

Dopo il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2009 e dopo l’attribuzione dell’EFA (l’Oscar europeo) al protagonista Tahar Rahim, questo film è stato candidato in patria a ben 13 premi César, il più alto numero di nomination per il massimo riconoscimento francese.

La storia di una vendetta, un romanzo di formazione, un’allegoria politica.

Jacques Audiard (Sulle mie labbra, Tutti i battiti del mio cuore) costruisce un film denso e coeso  toccando vette di coinvolgimento al cardiopalma. Non c’è un momento di rilassatezza possibile in platea. Intreccia inserti soprannaturali che si amalgamano senza discostare l’attenzione dal filo della trama principale.  Meritato Gran Premio della Giuria a Cannes 2009.

Un prophète racconta la storia di Malik El Djebena (un ottimo Tahar Rahim che incarna eccelso ingenuità e forza) diciannovenne condannato a sei anni di carcere costretto a muoversi nel mondo gerarchizzato della criminalità all’interno del carcere.

Arabo di origini ma non praticante musulmano viene individuato come pedina dal boss còrso (stranissima e suggestiva lingua, auspichiamo che nella versione doppiata non si perda tale idioma) Luciani (Niels Arestrup) per eliminare un avversario.

Da quel momento inizia il percorso all’interno del crimine organizzato che lo usa raccogliendolo derelitto, impacciato, ignorante e impaurito e ne restituisce al rilascio un capo scaltro e capace di navigare nelle acque torbide della sopravvivenza a tutti i costi.

Scolpisce scene memorabili: la compassione/tenerezza del primo volo in aereo, la forza distruttiva allestita con grande maestria mentre compie l’attentato a uno dei grandi capi, la fratellanza nata con l’amico malato, la famiglia che deve prendere in custodia, il primo angelo caduto per mano del protagonista (le prove con la lametta, terribili) che lo perseguita ma allo stesso tempo lo sosterrà nel pensiero unico della via d’uscita.

§§§

Dal 5 febbraio 2010 nelle sale italiane

An Education

titolo originale: An Education
nazione: Gran Bretagna
anno: 2009
regia: Lone Scherfig
genere: Drammatico
durata: 95 min.
distribuzione: Sony Pictures
cast: C. Mulligan (Jenny) • O. Williams (Miss Stubbs) • A. Molina (Jack) • C. Seymour (Majorie) • P. Sarsgaard (David) • D. Cooper (Danny) • R. Pike (Helen) • E. Thompson (Preside) • S. Hawkins (Sarah)
sceneggiatura: N. Hornby
musiche: P. Englishby
fotografia: J. De Borman
montaggio: B. Pilling

Trama: Jenny è una ragazzina al culmine dei suoi 16 anni, intelligente e studiosa, completamente concentrata sull’obiettivo di essere ammessa a Oxford. Quando incontra il trentenne David, un uomo affascinante e dai bei modi, Jenny perde completamente la testa ed improvvisamente Oxford non è più una priorità. Si scopre una giovane donna innamorata e questa scoperta le fa dubitare per più di un minuto su quale sia realmente la sua strada …

Che dirvi di questo film che ha 3 nominations per gli Oscars, e che ha già vinto 12 award e ricevuto ben 41 nominations (tra cui una si Golden Globe)?

Con un palmares così fitto e ricco, è difficile parlare male di questo film, per il quale vi posso dire che Nick Hornby si sperimenta per la prima volta come sceneggiatore, trasponendo dal letterario al filmico il breve memoriale della giornalista inglese Lynn Barber, apparso sulla rivista Granta.

E che la regia è curata dalla danese Lone Scherfig, la quale, proprio in quanto straniera, pone un’attenzione meritevole alla ricostruzione culturale del periodo. Hornby suggerisce probabilmente anche le musiche, da appassionato pop listener quale è. Il risultato è un film di ingredienti molto saporiti che corre nella prima parte e fa marcia indietro nella seconda.

Insomma non vi aspettate una storia di formazione ma preparatevi a stupirvi ed a commuovervi con una piccola storia di vita che senza proporre temi complessi riesce a trovare respiri è ampissimi pur rimanendo tutto sommato coerente e come dire, assolutamente perfetto per la dimensione drammaturgica che ha tutto sommato deciso di darsi.

Probabilmente la migliore uscita della settimana con buona pace del film francese che pure merita.

Il concerto

titolo originale: Le concert
nazione: Francia / Romania / Belgio / Italia
anno: 2009
regia: Radu Mihaileanu
genere: Commedia / Grottesco
durata: 119 min.
distribuzione: Bim Distribuzione
cast: A. Guskov (Andrei Filipov) • D. Nazarov (Sacha Grossman) • M. Laurent (Anne–Marie Jacquet) • F. Berléand (Olivier Morne Duplessis) • Miou-Miou (Guylène) • V. Barinov (Ivan Gavrilov) • L. Abelanski (Jean- Paul Carrère) • J. Bisset (Victor Vikitch) • L. Bateau
sceneggiatura: R. Mihaileanu • M. Robbins • A. Blanc • H. Cabello Reyes
fotografia: L. Dailland

Trama: Un osannato direttore dell’orchestra Bolshoi di Mosca viene allontanato in epoca comunista per essersi rifiutato di licenziare i musicisti ebrei. Venticinque anni dopo l’uomo lavora ancora in teatro come custode e aiuta la moglie a movimentare finte manifestazioni d’orgoglio ex-comunista. Un giorno intercetta un invito per il teatro Chatelet di Parigi e decide di riscattarsi dalle umiliazioni con l’inganno, accettando l’ingaggio al posto dell’orchestra ufficiale. Riunisce così i vecchi compagni di concerto e qualche improbabile new entry.

Dopo il successo al Festival di Roma 2009 arriva nelle sale il film europeo (made in Francia, Romania, Belgio, Italia), “Il concerto” (Le Concert), commedia drammatica diretta da Radu Mihaileanu con Aleksei Guskov, Mélanie Laurent, Dmitri Nazarov, Valeri Barinov, François Berléand, Miou-Miou, Lionel Abelanski.

No dico Miou Miou ma ve la ricordate?

Periodo comunista in Unione Sovietica (ma si la cara vecchia URSS): un famoso direttore dell’orchestra Bolshoi di Mosca si rifiuta di licenziare i musicisti ebrei.

Viene perciò “congedato” e relegato a fare il custode. Dopo 25 anni però accetta un invito del teatro Chatelet di Parigi e decide di tornare a lavorare nell’orchestra ufficiale. Da qui ha inizio una sorta di riscatto individuale e forse non solo …

Giocando con la sua proverbiale ironia, Mihaileanu, il Benigni romeno: ricorderete tutti il suo “Train de vie” (1998), porta in sala la curiosa ed originalissima e deliziosa storia di Andrei Filipov, il più grande direttore d’orchestra dell’Unione Sovietica.

Un vero gioiello, pare. Regia sublime, rese attoriali di notevole spessore (su tutti la tarantiniana e bravissima Mélanie Laurent e l’impeccabile Aleksei Guskov) sceneggiatura scoppiettante, con dialoghi fitti e densi di quella ironia tipica del regista, tanto surreale quanto geniale, nel voler prendere in giro gli ex comunisti duri e puri.

Per farlo ricorre alla metafora del “concerto”, inteso come opera corale frutto di tutti quegli spunti idealistici del comunismo che fu.

Insomma con “Le Concert” si ride, anche di gusto, ci si commuove, ci si emoziona, ci si diverte.

Con “Le Concert” assisterete al vero cinema d’autore, promesso, ok?

Paranormal Activity

titolo originale: Paranormal Activity
nazione: U.S.A.
anno: 2007
regia: Oren Peli
genere: Horror
durata: 86 min.
distribuzione: Filmauro
cast: K. Featherston (Katie) • M. Sloat (Micah) • M. Fredrichs (Psychic) • A. Palmer (Diane) • A. Armstrong (Amber)
sceneggiatura: O. Peli
montaggio: O. Peli


Trama: Una giovane coppia è convinta che la propria abitazione sia infestata da un’entità malefica: i due decidono di installare una telecamera e filmare quanto avviene nella loro camera da letto mentre stanno dormendo. Il film è il racconto, spaventosamente reale, di quello che accade nella loro stanza di notte: 90 minuti di puro terrore.

Non bisogna essere un esperto di cinema per notare che Oren Peli ha fatto praticamente tutto da solo in questo film.

Regista, sceneggiatore, montatore dell’opera che è stata realizzata con un budget veramente basso.

Ciò non di meno gli incassi strabilianti, qualche premio internazionale, qualche nomination ed ecco che questo film horror arriva nelle sale italiane dopo un vero e proprio bombardamento mediatico.

Quello che posso dirvi che viene propagandato come “L’esorcista” dei nostri giorni.

Che dirvi … immagino sia un film per chi ama il genere che non innova molto né il linguaggio audiovisivo (film che sembrano prese in diretta di videocamere amatoriali ne abbiamo visti anche in sala horror, come REC o [●REC]), un film horror del 2007 diretto da Paco Plaza e Jaume Balagueró, prodotto dalla Filmax. e REC 2 (indicato anche come ‘[REC] 2’ o ‘[●REC] 2’) anch’esso un film horror, del 2009, diretto sempre da Paco Plaza con l’aiuto di Jaume Balagueró, prodotto dalla Filmax. Sequel di REC del 2007. E senza dimenticare: “The Blair Witch Project” a cui pare questo film debba davvero molto.

Nè innova la materia che tratta.

Eppure il successo passa parola di un film a baso budget anche se non amo il genere mi fa simpatia.

Se avessi desiderio di vedermi un film de paura per dirla con Rokko Smitterson, me lo andrei a vedere in sala.

Alla prossima.

A cura di cinemavistodame.com.

I film in uscita dal 29 gennaio 2010

cinepresa di cinemavistodame Nei cinema dal 29 gennaio 2010

  • Baciami ancora – di Gabriele Muccino
  • Bangkok Dangerous – Il codice dell’assassino – di Oxide Pang • Danny Pang
  • Alvin Superstar 2 – di Betty Thomas

Baciami ancora

titolo originale: Baciami ancora
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Gabriele Muccino
genere: Sentimentale / Drammatico
durata: n.d.
distribuzione: Medusa Film
cast: S. Accorsi (Carlo) • V. Puccini (Giulia) • P. Favino (Marco) • V. Bruni Tedeschi • A. Giannini • C. Santamaria (Paolo) • G. Pasotti (Adriano) • S. Impacciatore (Livia) • P. Reggiani • M. Cocci (Alberto)
sceneggiatura: G. Muccino • S. Petraglia • S. Rulli
fotografia: A. Catinari


Trama: “Baciami ancora” è il sequel del fortunato “L’ultimo bacio”: dieci anni dopo ritroviamo Carlo e Giulia …

Che uno all’inizio quasi non ci crede.

Che Gabriele Muccino dopo due film negli USA con Will Smith, non senza riconoscimenti anche di critica, con tanto di award vinti, torni in Italia e che cosa decide di girare?

Il sequel dell'”Ultimo Bacio“.

Traduco dal sito IMDB mentre SKY Cinema sta proiettando “Ricordati di me”, la sinossi del film ivi riportata:

Uno sguardo alla vita di Carlo, Giulia, e dei loro amici circa 10 anni dopo gli eventi di L’Ultimo Bacio“.

No dico sono trascorsi 10 anni Gabriele. Hai dimostrato di esserti emancipato dal loop dei film made in Italy.

Avresti in pratica potuto decidere di girare finalmente il film italiano nuovo che ti avrebbe potuto finalmente innalzare al rango che avresti potuto conquistarti e tu che fai?

Il sequel dell'”Ultimo Bacio“.

Ma non mi potevi telefonare prima.

Avvisarmi. Ti avrei parlato a lungo. Ti saresti potuto sfogare.

Niente vuoi fare sempre tutto di testa tua.

Ma magari ammettiamolo è proprio questo il tuo merito.

Io ti assegno un dubbio amletico e sono molto, ma molto, buono.

Perché dopo “The Pursuit of Happyness” da te mi aspettavo molto, ma molto, più coraggio.

E considera che ti metto in prima posizione nel post.

E dire che ero alla serata del tuo Davide di Donatello per l’Ultimo Bacio … quanto ci attendevamo da te …

Bangkok Dangerous – Il codice dell’assassino (2008)

titolo originale: Bangkok Dangerous
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Oxide Pang • Danny Pang
genere: Azione
durata: 99 min.
distribuzione: Eagle Pictures
cast: N. Cage (Joe) • S. Yamnarm (Kong) • C. Yeung (Fon) • P. Hemmanee (Aom)
sceneggiatura: J. Richman
musiche: B. Tyler
fotografia: D. Srimantra
montaggio: M. Jackson • C. Pang


Trama: Un killer in trasferta a Bangkok ha il compito di portare a termine un paio di lavori, ma finisce per innamorarsi di una ragazza del posto. Remake dell’omonimo film del 1999 diretto anch’esso dai fratelli Pang.

Qui invece di un sequel siamo ad un remake di un film del 1999.

La cosa che devo riportare qui dopo le nostre attente ricerche svolte solo per voi è che neanche quello era un grande film ma una cosa è certa era migliore di questo.

E non è che dica questo perché considero le trote salmonate morte delle attrici assai più espressive di Nicolas Cage, perchè questo sarebbe oltremodo scorretto e poco carino.

No lo dico perchè lo dicono i fatti.

Del resto ragazzi c’è ancora tanto di quel ben di Dio nelle sale che fare dell’autoelsionismo per vedere questo film mi sembra troppo.

Non che non ci siano remake realizzati bene.

Tipo “The departed” di Martin Scorsese, nonostante le mie perplessità persino su quel film.

Ma in questo caso fidatevi meglio lasciare perdere.

Un bel pollice verso e via.

Alvin Superstar 2

titolo originale: Alvin and the Chipmunks: The Squeakquel
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Betty Thomas
genere: Commedia
durata: n.d.
distribuzione: 20th Century Fox
cast: J. Lee (Dave Seville) • Z. Levi (Toby Seville) • D. Cross (Ian Hawke) • C. Richardson (Claire Wilson)
sceneggiatura: J. Vitti • J. Aibel • G. Berger
fotografia: A. Richmond
montaggio: M. Friedman


Trama: Le famose popstar Alvin, Simon e Theodore vengono affidate alle cure di Toby, il nipote ventenne di Dave Seville. I ragazzi, per il momento, devono mettere da parte i sogni di successo per tornare a studiare, e hanno il compito di salvare il programma di musica della scuola vincendo il premio di 25.000 dollari messo in palio in un concorso per band musicali. Ma, inaspettatamente, i Chipmunk si troveranno a doversi confrontare con le “Chipette”, una band tutta al femminile, formata da Brittany, Eleanor e Jeanette. Le scintille si accendono in tutti i sensi non appena ha inizio la gara tra i Chipmunk e le Chipette.

E lo so neanche un pollice in su e nemmeno un Oscar, direte voi.

Ma io che ci posso fare se i vostri markettari del Cinema italiano, ritenendo, in parte a ragione, intendiamoci, che questo sia l’anno del cinema di animazione, provino a rifiliarci anche questa sola memorabile di film? Magari contando sulla vostra scarsa informazione?

La mia personale idea è che un sequel di un film recentissimo, che non aggiunge nulla d’innovativo né dal punto di vista tecnico né da quello tematico, ma che si limita, sul grosso successo del primo film, esclusivamente a riproporre niente altro che un secondo episodio dello stessa storia, sia una cosa evitabilissima, oltre che esecranda in se.

Tanto più se l’operazione non è già piaciuta né al pubblico, né alla critica americana, dove il film è già uscito dal 23 dicembre 2009.

Cercate, pertanto, in questo blog, nei post recenti … troverete film ancora in sala che meritano più di quelli in uscita questa settimana.

Pollice verso.

Alla prossima.

A cura di cinemavistodame.com.

Non era l’ultimo bacio

ne abbiamo le prove nella settimana dei sequel e dei remake

Il resto di questa settimana da dimenticare è nell’ultimo numero di cinemavistodame2.com.

Che è on line qui ed ora.

Come ogni settimana da oltre 2 anni.

Avatar in 3D – di James Cameron

U.S.A. – 2009

analisi di eventi, esistenti e linguaggio audiovisivo

Pandora vs. America, ovvero realtà virtuale vs. realtà analogica, la riflessione ecologista, panteistica e new age, scontata e prevedibile, di James Cameron – a cura di Roberto Bernabò

Avatar

titolo originale: Avatar
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: James Cameron
genere: Fantascienza / Azione / Thriller
durata: 166 min. – 3D
officiale site: http://www.avatarmovie.com/index.html
distribuzione: 20th Century Fox
cast: Zoe Saldana (Neytiri) • Sam Worthington (Jake Sully) • Michelle Rodriguez (Trudy Chacon) • Sigourney Weaver (Dr. Grace Augustine) • Giovanni Ribisi (Selfridge) • C. Pounder (Moha) • S. Lang (Col. Quaritch) • Joel Moore (Norm Spellman) • Wes Studi • D. Rao (Dr. Max Patel)
sceneggiatura: J. Cameron
musiche: J. Horner
fotografia: M. Fiore
montaggio: J. Refoua • S. Rivkin
uscita nelle sale: 15 Gennaio 2010

Trama: Nel 2154, l’umanità si trova in piena crisi energetica. Su Pandora, mondo incontaminato e dominato da una natura incontrastata, si trova un minerale rarissimo e capace di risolvere la crisi terrestre. La RDA è incaricata di estrarre questo minerale, il cui più ricco giacimento si trova sotto un possente e gigantesco albero, luogo sacro dove vive la comunità indigena locale, i Na’vi. La diplomazia e la conoscenza della loro cultura sembrano le uniche vie per dominarli e cacciarli da lì. Il progetto «Avatar», capeggiato dalla dottoressa Grace, è essenziale per lo svolgimento della missione: con la creazione di un ibrido Na’vi è possibile trasportare la coscienza di una persona all’interno di esso. Così facendo, l’interazione con i Na’vi diventa una realtà tangibile. Dopo la morte del fratello gemello, scienziato rinomato e rispettato, è il marine Jack Sully l’unico ad essere idoneo geneticamente al suo avatar. Obbligato su una sedia a rotelle, vivere in quella creatura forte e dall’enorme vitalità si rivela un’esperienza unica. Ma quando entra in contatto con la meravigliosa Neytiri, con la tribù Na’vi e con il respiro di Pandora, il dovere di proteggere quest’incredibile sogno dall’ombra dell’intervento militare del colonnello Quaritch si trasformerà in una guerra per preservare la vita del pianeta.

§§§

“Si è capovolto tutto … adesso il mondo vero è là fuori, ed il sogno qui dentro.
Jake Sully

1. Introduzione – il populismo necessario ed ineludibile di James Cameron
Continua a leggere →

I film in uscita dal 22 gennaio 2010

cinepresa di cinemavistodame Nei cinema dal 15 gennaio 2010

  • Tra le nuvole – di Jason Reitman
  • L’uomo che verrà – di Giorgio Diritti
  • Nine – di Rob Marshall
  • Cuccioli – Il Codice di Marco Polo – di Sergio Manfio
  • Il quarto tipo – di Olatunde Osunsanmi

Amici, lettori, fan, di questo pazzo pazzo pazzo blog, non ditemi che siete tutti emigrati su Pandora con il vostro Avatar? Ehm … io scherzavo la settimana scorsa.

Ciancio alle bande, quindi, ed ecco i nostri ineludibili, quanto inevitabili, consigli, spericolati e spettacolari, per i film in uscita in questo weekend, freddo freddo, di un gennaio 2010 che è non capitava da 2010 anni, credetemi, ci siamo informati.

Tra le nuvole

titolo originale: Up in the Air
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Jason Reitman
genere: Commedia
durata: 108 min.
distribuzione: Universal Pictures
cast: G. Clooney (Ryan Bingham) • V. Farmiga (Alex) • A. Kendrick (Natalie) • J. Bateman (Craig Gregory) • D. McBride (Jim) • M. Lynskey (Julie Bingham)
sceneggiatura: J. Reitman • S. Turner
musiche: R. Kent
fotografia: E. Steelberg
montaggio: D. Glauberman

Trama: Sarebbe meglio la vita senza legami? Chi non ha mai pensato a fuggire o semplicemente di abbandonare tutto e tutti per vivere in libertà? Ryan Bingham, un esperto tagliatore di teste, in superlavoro e superstress per via della crisi, è riuscito a prendere questa decisione vitale. Si è staccato da tutti e da tutto. La sua agognata vita on the road, aeroporto dopo aeroporto, mille miglia dopo mille miglia, è però minacciata proprio quando sta per ottenere da una compagnia aerea il premio fedeltà, un superbingo da un milione di miglia e subito dopo aver incontrato la donna dei suoi sogni, appassionata di viaggi e alberghi.

Di questo film hanno già parlato i telegiornali di tutto il mondo.

La solita pubblicità dei kolossal americani penserete voi.

No vi rispondo io per una volta è il tema che interessa.

Avete una vaga idea della crisi finanziaria che ha colpito l’America?

Potrete farvela meglio con la visione di questo film, grazie all’interpretazione notevole di un attore che solo i fratelli Coen utilizzano attraverso personaggi “assolutamente scemi” che lui peraltro s’impegna a rendere perfetti.

George Clooney.

Il film, per dirvela tutta, è stato un caso di successo all’ultimo Festival di Roma, una commedia che altri (non me) definiranno amarissima, ma anche romanticissima, firmata da Jason Reitman (regista di Juno), che fa prendere il volo (nel senso che il suo personaggio si sposta da aeroporto ad aeroporto) al mitico attore, oggi fidanzato con la velina più famosa d’Italia (Elisabetta Canalis) – dove interpreta un cinico tagliatore di teste, eternamente in viaggio – in carriera.

Compagne di (s)ventura la bellissima Vera Farmiga e la brava Anna Kendrick più un gruppo agguerrito di neo-disoccupati (veri), pronti a sposare la causa umanista di Reitman: contro la penuria di valori, d’intelligenza e di posti di lavoro.

Pollice su ed Oscar della settimana, senza riserve.

Non vedo l’ora di ri-vederlo, eh si lo avevo visto al festival di Roma.

L’uomo che verrà

titolo originale: L’uomo che verrà
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Giorgio Diritti
genere: Drammatico
durata: 117 min.
distribuzione: Mikado Film
cast: A. Rohrwacher (Beniamina) • M. Sansa (Lena) • C. Casadio (Armando) • G. Zuccheri Montanari (Martina) • S. Bicocchi (sig. Bugamelli) • E. Mazzoni (sig.a Bugamelli) • O. Orlando (mercante) • D. Pagotto (Pepe)
sceneggiatura: G. Diritti • G. Galavotti • T. Pedroni
musiche: M. Biscarini • D. Furlati
fotografia: R. Cimatti
montaggio: G. Diritti • P. Marzoni
uscita nelle sale: 22 Gennaio 2010

Trama: Inverno, 1943. Martina ha 8 anni, vive alle pendici di Monte Sole, non lontano da Bologna, è l’unica figlia di una famiglia di contadini che, come tante, fatica a sopravvivere. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. Nel dicembre la mamma rimane nuovamente incinta.
I mesi passano, il bambino cresce nella pancia della madre e Martina vive nell’attesa del bimbo che nascerà mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il piccolo viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.

Come certo vi sarete accorti leggendo blog e giornali l’esclusione di Baaria dalla corsa agli Oscar (Eh si, Peppuccio ci prova sempre), ha dato il via alle solite filippiche ed ai consueti strali sul cinema italiano, che diventa, a seconda dei casi, scadente, non competitivo, poco industriale, sfigato … e questo solo per citare gli appellativi più bonari. Eppure.

Eppure, quest’inizio d’anno, ci consegna un dato ben diverso.

Come l’inatteso colpo di reni dei film tricolore: Verdone (Io, loro e Lara), che ha superato i dodici milioni d’incasso e quello del film di Paolo Virzì (La prima cosa bella) che ha niente di meno che superato sua maestà Avatar al box office (nelle città di Pisa e Livorno, eh ma che davero davero vi credavate).

Parliamo, comunque, (più per Paolo Virzì a mio giudizio), in entrambi casi, di commedie ben scritte, “all’italiana”, nell’accezione più sana deli lemma, capaci, cioè, di mettere d’accordo critica e pubblico. Qualità e successo. Un binomio che, almeno per quanto riguarda la prima, sembrerebbe … anzi … è assolutamente confermato, da “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti, da oggi in sala dopo la trionfale accoglienza (tre premi) all’ultimo Festival di Roma.

Diritti, che si era fatto notare (dai blogger e da alcune sale assai attente alla programmazione artistica come il “Fandango” di Roma), con l’opera d’esordio “Il vento fa il suo giro“, (che vidi alla rassegna Fuori Fuoco, organizzata da visionaria, a Siena nel 2008), alza il tiro già al secondo film per raccontare, senza retorica, e al netto della fiction la strage di Marzabotto.

Regia purissima, grande cast (soprattutto per la parte che riguarda i “non professionisti”: vedi la performance della piccola Greta Zuccheri Montanari) e risultato moralmente ineccepibile. Venezia non volle presentare il film in concorso, Roma lo incensò con diversi premi, che il pubblico, su nostro consiglio, corra nelle poche sale che lo proietteranno.

A Roma per dirne una lo danno al:

EDEN
(ROMA)

Via Cola di Rienzo 74/76   Tel: 06/3612449
16:00 18:10 20:20 22:30

NUOVO SACHER (si si, quello di Nanni Moretti)
(ROMA)

Largo Ascianghi 1   Tel: 06/5818116
15:45 18:00 20:15 22:30

QUATTRO FONTANE
(ROMA)

Via  Quattro Fontane 23  Tel: 06/4741515
17:15 20:00 22:30

Tre dei migliori cinema della capitale, sempre per dirne una.

Pollice su e solo un piccolo dubbio sull’Oscar della settimana, che concedo perché sono certo che trattasi di film italiano di spessore.

Nine

titolo originale: Nine
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Rob Marshall
genere: Musical
durata: 121 min.
distribuzione: 01 Distribution
cast: D. Day-Lewis (Guido Contini) • M. Cotillard (Luisa Contini) • P. Cruz (Carla) • N. Kidman (Claudia) • J. Dench (Lilli) • K. Hudson (Stephanie) • S. Loren (Mamma) • S. Ferguson (Saraghina) • R. Tognazzi (Dante) • G. Cederna (Fausto) • E. Germano (Pierpaolo) • A. Di Stefano (Benito) • R. Nobile (Jaconelli) • F. De Vito (Radio Reporter) • E. Cilenti (Leopardi) • V. Mastandrea (De Rossi) • R. Remotti (Cardinale) • M. Alhaique (Don Mario) • M. Stella (Donatella) • M. Scattini (Matrone pensione) • R. Citran (Dr. Rondi) • V. Riotta (Luigi) • A. Safroncik (Attrice)
sceneggiatura: M. Tolkin • A. Minghella • A. Kopit • M. Yeston • M. Fratti
musiche: A. Guerra
fotografia: D. Beebe
montaggio: C. Simpson • W. Smith

Trama: Guido Contini è un regista di fama mondiale che sta attraversando una crisi professionale e psicologica. Intento a preparare le riprese del suo prossimo film, si ritrova ad affrontare tutte le donne protagoniste della sua vita: la moglie, l’amante, la musa ispiratrice, la confidente, una giornalista di moda, la prostituta che ha segnato la sua giovinezza e la sua defunta madre.

Insomma, alcuni di voi magari lo sapevano anche prima dell’uscita di questo film, che “Nine” è una celeberrima commedia musicale made in USA, liberamente ispirata al film “” di Federico Fellini.

L’idea di questa pellicola è, pertanto un arduo tentativo di trasposizione da commedia musicale al filmico, per un’opera musicale già ispirata ad un film.

Oddio mi sta già venendo il mal di testa …

Idea, invero, peraltro, non certo originale, ma che, nel caso di specie, corre forse consapevolmente, e forse presuntuosamente, il rischio, per non dire la certezza, di essere sottoposta all’improbabile, quanto inevitabile, confronto con uno dei film più di atmosfera felliniana di tutti i film di Fellini (mi si perdoni il gioco di parole).

Ma si, insomma, il cast all stars:

Daniel Day-Lewis, nel ruolo che fu di Marcello Mastroianni, il regista Guido Contini, Ricky Tognazzi nel ruolo del suo produttore, ed un incantevole manipolo di donne (i premi Oscar: Marion Cotillard, Nicole Kidman, e persino un’inaspettata Sophia Loren temo non basteranno a farmi cambiare idea su questa ennesima dubbiosa iniziativa made in USA. E neanche la, pare, convincente interpretazione dell’ennesimo premio Oscar al femminile, Penelope Cruz, riuscrà temo a salvare la pellicola.

Che però statene certi sbancherà al box office.

Dal momento che, per dirne una, a Roma proiettano le seguenti sale:

ADRIANO
(ROMA)

Piazza Cavour 22   Tel: 06/36004988
15:15 17:45 20:20 22:45

AMBASSADE
(ROMA)

Via Accademia degli Agiati 57/59   Tel: 06/5408901
15:30 17:50 20:10 22:30

ANDROMEDA
(ROMA)

Via Mattia Battistini 195   Tel: 06/6142649
15:30 17:50 20:20 22:40

ATLANTIC
(ROMA)

Via Tuscolana 745   Tel: 06/7610656
15:30 17:50 20:10 22:30

BARBERINI
(ROMA)

Piazza Barberini, 24,25,26   Tel: 06/4821082
11:00 13:20 15:45 18:10 20:30 22:45

CINELAND
(ROMA)

Via dei Romagnoli 515  Tel: 06/561841
15:00 17:30 20:00 22:30

CINESTAR
(ROMA)

Via Vibio Mariano 20  Tel: 06/33261019
16:30 18:30 20:30 22:30

DORIA
(ROMA)

Via Andrea Doria 52   Tel: 06/39721446
15:30 17:50 20:10 22:30

LUX
(ROMA)

Via  Massaciuccoli 39  Tel: 06/86391361
15:30 17:50 20:30 22:50

REALE
(ROMA)

Piazza Sonnino 7   Tel: 06/5810234
15:30 17:50 20:10 22:30

STARDUST VILLAGE (EUR)
(ROMA)

Via  di Decima 72  Tel: 06/5291223 – 06/52244119
15:40 18:10 20:40 23:00

STARPLEX
(ROMA)

Via  della Lucchina 90  Tel: 06/30819887
15:30 17:45 20:05 22:25

THE SPACE CINEMA WARNER VILLAGE PARCO DE’ MEDICI
(ROMA)

Parco De’ Medici   Tel: 892111
15:40 18:30 21:30 0:20

UCI CINEMAS MARCONI
(ROMA)

Via Enrico Fermi 161  Tel: 892960
14:40 17:20 20:00 22:40

UGC CINE CITE LEONARDO
(ROMA)

Via  Portuense 2000  Tel: 899788678
14:05 15:00 16:35 17:30 19:05 20:00 21:35 22:30 0:10

UGC CINE CITE PORTA DI ROMA
(ROMA)

Via Delle Vigne Nuove    Tel: 899788678
14:25 17:00 19:40 22:10 0:40

VIS PATHE’ ROMA EST
(ROMA)

Via Collatina  858  Tel: 06/22423208
14:45 17:30 20:00 22:20

Pollice verso e curiosità cinefila … nel cast anche Valerio Mastandrea.

Cuccioli – Il Codice di Marco Polo

titolo originale: Cuccioli – Il Codice di Marco Polo
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Sergio Manfio
genere: Animazione
durata: 80 min.
distribuzione: 01 Distribution
sceneggiatura: F. Manfio • S. Manfio
musiche: S. Manfio • L. Tomio • M. Minniti
fotografia: M. Lovadina


Trama: I Cuccioli, protagonisti di una delle serie teleisive di animazione più amate dai bambini di 40 paesi nel mondo, passano dal piccolo schermo a quello del cinema. Riuscirà il gruppo dei sei simpatici e scatenati cuccioli a contrastare i diabolici piani della Maga Cornacchia che vuole trasformare i canali di Venezia in strade asfaltate?

La mesta speranza che spiega questo ennesimo film di animazione (italiano), è che la buona stella del cartoon – l’anno scorso re del box office – continui a brillare.

Che tristezza no? Senza considerare l’assoluta impossibilità di reggere il confronto coi grandi competitors internazionali.

Né con la tradizione di Bruno Bozzetto (quello si che era troppo avanti con pellicole come West & Soda).

Con Cuccioli l’animazione italiana tenta di battere un colpo ancora e spera nel botto. Al posto del padre delle Winx Sergio Manfio, invece che la Rainbow il Gruppo Alcuni. Ma la filosofia (avrebbero voluto) è la stessa: unire merchandising e creatività, digitale e disegno, confidando che il successo televisivo tracimi in sala.

Nel merito però, Cuccioli non vale un solo ciuffo delle Winx televisive, ed il suo transito sul grande schermo amplia, temiamo, solo il formato, non, ahimè, gli orizzonti.

Pollice verso senza sensi di colpa, e probabilmente, a confronto dell’altra uscita di Dritti, “film italiano da deridere della settimana“, come direbbe qualcuno.

Il quarto tipo

titolo originale: The Fourth Kind
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Olatunde Osunsanmi
genere: Thriller / Fantascienza
durata: 98 min.
distribuzione: Warner Bros
cast: M. Jovovich (Abbey Tyler) • W. Patton (Sceriffo August) • H. Kae-Kazim (Awolowa Odusami) • C. Johnson (Tommy Fisher) • E. Cilenti (Scott Stracinsky) • E. Koteas (Abel Campos)
sceneggiatura: O. Osunsanmi
musiche: A. Orvarsson
fotografia: L. Senatore
montaggio: P. Covington

Trama: “Il quarto tipo” si ispira alla storia vera di una cittadina dell’Alaska, dove numerosi abitanti hanno testimoniato di essere stati vittime di incontri con alieni. Il titolo del film si basa su uno studio del 1972 nel quale si stabilì una scala di misurazione per gli incontri con gli extraterrestri: dal semplice avvistamento all’incontro del quarto tipo, il rapimento. La psicologa Abigail Tyler comincia a videoregistrare le sue sedute con pazienti traumatizzati da questi terribili incontri e inizia a scoprire le prove più inquietanti di rapimenti alieni mai documentate prima …

Alta tensione – almeno sulla carta – per il thriller d’importazione dall’America:  Milla Jovovich viene rapita dagli alieni che, pur provenendo da un altro mondo, dimostrano di avere buon gusto anche nel nostro.

Credere, voler credere, o tenere gli occhi chiusi? potrebbe essere questo il dilemma? Una cosa è certa mai come in questo film il confine tra la realtà e la finzione, sarà labile, anche se questo indugiare della pellicola potrebbe essere il limite di un un film che propone un taglio decisamente diverso ma forse troppo difficile.

Dubbio amletico, allora, in onore alla presenza di Milla Jovovich che, ammettiamolo, è sempre un gran bel vedere, nel cast.

Alla prossima e scusate il ritardo.

A cura di cinemavistodame.com.