Ovvero l’antropofagia dei produttori italiani Il cinema italiano contemporaneo, quello basato sulle storie, o, meglio, sul modo di narrarle, di scrivere le sceneggiature, che rievocano gli autori del passato, dovrebbe essere ormai considerata una pratica superata, obsoleta, al limite sopravvissuta – ma non in quanto utile, o, darwinianamente parlando, perché abbia saputo adattarsi al cambiamento – […]