Al Cinema dal 3 Ottobre 2008
- Miracolo a Sant’Anna – di Spike Lee
- Mamma mia! – di Phyllida Lloyd
- Zohan – di Dennis Dugan
- L’Arca di Noè – di Juan Pablo Buscarini
- Riflessi di paura – di Alexandre Aja
- Ex Drummer – di Koen Mortier
Miracolo a Sant’Anna
titolo originale: Miracle at St. Anna
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Spike Lee
genere: Drammatico
durata: 144 min.
distribuzione: 01 Distribution
cast: D. Luke (Sergente Aubrey Stamps) • M. Ealy (Sergente Bishop Cummings) • L. Alonso (Caporale Hector Negron) • O. Miller (Soldato Sam Train) • M. Sciabordi (Angelo Torancelli) • J. Leguizamo (Enrico) • J. Gordon-Levitt (Tim Boyle) • V. Cervi (Renata) • P. Favino (Peppi Grotta) • J. Turturro (Ispettore Antonio Ricci ) • C. Francini (Fabiola) • O. Antonutti (Ludovico) • K. Washington (Zana Wilder) • L. Lo Cascio (Angelo adulto) • J. Gandolfini
sceneggiatura: J. McBride
musiche: T. Blanchard
fotografia: M. Libatique
montaggio: B. Brown
Trama: Toscana, 1944. Quattro soldati americani di colore rimangono bloccati in un piccolo paese al di là delle linee nemiche. I quattro sono rimasti separati dal resto della compagnia dopo che uno di loro ha rischiato la vita per trarre in salvo un bambino italiano. Asserragliati sulle montagne toscane con i tedeschi da un lato ed i superiori americani incapaci di gestire gli eventi dall’altro, i soldati riscoprono una dimenticata umanità vivendo tra gli abitanti del paese e con un gruppo di partigiani.
La nota pellicola sui partigiani italiani che ha suscitato molte polemiche in Italia.
Persino Giorgio Bocca scritto un pezzo dal titolo “Caro Spike Lee adesso ti spiego perché sparavo e scappavo”.
Insomma i nostri partigiani ne uscirebbero con le ossa rotte come personaggi pavidi e vigliacchi.
La storia è tratta da un romanzo di finzione che a sua volta narra di un fatto realmente accaduto.
Se avete voglia di un po’ di revisionismo storico, e volete guardare alla storia del movimento partigiano italiano con gli occhi del noto regista afroamericano, accomodatevi.
La questione si può sinteticamente riassumere in due complementari elementi.
- Un primo che è inerente a Spike Lee
A chi gli abbia chiesto se fosse consapevole che la sua rivisitazione romanzata della resistenza avrebbe sicuramente scatenato critiche da parte della sinistra italiana (il suo film è basato sull’invenzione che la strage di cui parla, scaturì dal tradimento di un partigiano, n.d.b.), lui ha risposto che se questo film dovesse generare polemiche sulla storia, nonché sul passato dell’Italia e della Seconda Guerra Mondiale, questo fatto non potrà che essere positivo. Ci sono diverse interpretazioni su quello che è successo, ma un fatto è certo – ha affermato il regista in una recente intervista a Roma – il 12 agosto del 1944 a Sant’Anna di Stazzema, vicino Firenze, la XVI Divisione delle SS ha massacrato 560 civili innocenti.
- Un secondo inerente a James McBride (l’autore del romanzo n.d.b.) ed il perché abbia deciso di raccontare la strage di Sant’Anna di Stazzema dal punto di vista del conflitto tra due partigiani.
“La mia è una storia di finzione che è nata il giorno in cui ho messo piede a Sant’Anna di Stazzema. Ho trovato assurdo il fatto che nessuno conoscesse la loro vicenda, quello che era avvenuto lì cinquant’anni prima. Non potevo credere che 560 persone fossero state massacrate e nessuno lo sapesse, perciò dovevo trovare la maniera giusta per raccontare quella storia, affinché la gente ne parlasse. Mi sono chiesto se era più giusto scrivere un libro di storia o un romanzo, poi ho optato per quest’ultimo perché volevo che la storia si trasformasse in una rivelazione. Mi interessava parlare non solo della guerra, ma anche di tutte le difficoltà che questa comportava per gli italiani.
Avevo uno spazio limitato e ho trovato nei due personaggi dei partigiani dei simboli per far vedere come la guerra poteva distruggere anche i rapporti di amicizia.
Mi dispiace se ho offeso in qualche modo la sensibilità dei partigiani e degli italiani e chiedo scusa.
Noi, come persone di colore, ci sentiamo ancora più vicine a questa situazione e sappiamo come sia difficile avere a che fare con libri su di te scritti da altre persone, ma bisogna dire che anche noi abbiamo partecipato a quella guerra, non stiamo parlando di cose lontane da noi. La mia missione era portare questa vicenda al pubblico, poi le cose sbagliate si possono correggere ed è già una cosa buona se oggi le persone parlano di questo e non del Grande Fratello.”
Del resto, aggiungo io, ne “La notte di San Lorenzo” i fratelli Taviani non affrontarono un fatto sostanzialmente analogo?
Non mi pare che ciò sollevò il vespaio di polemiche di quest’opera di Lee, che è un regista mai banale che non fai mai nulla per caso.
Io andrò a vedere il film per farmi un’idea mia.
Spike Lee mi è sempre piaciuto molto, ma, su quest’opera, non so davvero cosa dire.
Anche il pubblico americano non ha molto amato la pellicola.
Direi che dovrei dare due stars virgola cinque, ma, per fiducia a Spike, salgo a tre.
Mamma mia!
titolo originale: Mamma mia!
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Phyllida Lloyd
genere: Commedia
durata: 108 min.
distribuzione: United International Pictures
cast: M. Streep (Donna) • P. Brosnan (Sam Carmichael ) • A. Seyfried (Sophie) • C. Baranski (Tanya) • J. Walters (Rosie) • C. Firth (Harry Bright) • S. Skarsgård (Bill) • D. Cooper (Sky)
sceneggiatura: C. Johnson
musiche: B. Andersson
fotografia: H. Zambarloukos
montaggio: L. Walker
Trama: Una madre, una figlia e tre possibili papà. Ispirato alle storie magiche narrate nelle canzoni degli ABBA come “Dancing Queen” o “SOS”, il film racconta la storia di Sophie che, cresciuta da un’indipendente madre single (Donna), decide di scoprire chi sia suo padre prima di sposarsi. Lo farà invitando, nel loro albergo, all’insaputa della madre, i tre uomini che hanno fatto parte della vita di Donna, riaccendendo vecchi amori e creandone di nuovi.
Il regista televisivo “Phyllida Lloyd” ha vinto nel 2001 il celeberrimo Golden FIPA al Biarritz International Festival of Audiovisual Programming (in verità per music e live event) per il film TV Gloriana (2000).
In effetti questa informazione apparentemente di scarso interesse può essere invece predittiva della meta-competenza di codesta regista nel trasporre dal musical al filmico quest’opera.
Un’operazione, cinematograficamente parlando, mai, e sottolineo mai, semplice.
Forse “Hair” di Milos Foreman riuscì in questa impresa.
Leggerete in giro che il film è un film divertente sull’età adulta la qual cosa a me sembra un ossimoro. Ho detto ossimoro? Sui l’ho detto. Ormai è fatta.
Ah c’è il Premio Oscar Meryl Streep. Ah beh si certo le musiche degli Abba.
3 stars virgola cinque? Ma si.
Zohan
titolo originale: You don’t mess with the zohan
nazione: U.S.A.
anno: 2007
regia: Dennis Dugan
genere: Commedia
durata: 113 min.
distribuzione: Sony Pictures
cast: A. Sandler (Zohan Dvir) • J. Turturro (fantasma) • E. Chriqui (Dalia) • N. Swardson (Michael) • L. Kazan (Gail) • R. Schneider (Salim)
sceneggiatura: A. Sandler • R. Smigel • J. Apatow
musiche: R. Gregson-Williams
fotografia: M. Barrett
montaggio: T. Costain
Trama: Un agente del Mossad finge di esser morto per trasferirsi a New York e diventare parrucchiere, ma non tutto andrà secondo i suoi piani.
Una nomination al Teen Choice Awards? E allora? E basta co sti teen !!! Leggere qui per capire meglio.
2 stars.
L’Arca di Noè
titolo originale: L’Arca di Noè (El arca de Noè)
nazione: Italia / Argentina
anno: 2007
regia: Juan Pablo Buscarini
genere: Animazione
durata: 88 min.
distribuzione: Eagle Pictures
sceneggiatura: E. Cortés • B. Di Girolamo • A. Nacher • F. Schmidt
musiche: A. Goldstein • D. Tarrab
montaggio: M. Croce • C. Custodio
Trama: La storia del diluvio universale e del viaggio di Noè, con la sua arca, rivista in chiave di fumetto, solo, che questa volta durante il viaggio, non sempre le cose tra i passeggeri vanno come previsto…
La nomination all’Argentinean Film Critics Association Awards puzza alquanto.
Un film d’animazione a sfondo biblico nel w.e.? Ma non era il titolo di una canzone di Sergio Endrigo? Capirai … Scusatemi ma non sono un amante del genere.
No grazie.
2 stars virgola cinque.
Riflessi di paura
titolo originale: Mirrors
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Alexandre Aja
genere: Horror
durata: 110 min.
distribuzione: 20th Century Fox
cast: K. Sutherland (Ben Carson) • P. Patton (Amy Carson) • A. Smart (Angela Carson) • C. Boyce (Michael Carson) • E. Gluck (Daisy Carson) • M. Peil (Anna) • J. Shrapnel (Lorenzo Sapelli) • J. Flemyng (Larry Byrne) • T. Ahern (Dr. Morris) • J. Glover (Robert Esseker) • J. Cole (Gary Lewis)
sceneggiatura: G. Lavasseur • A. Aja
musiche: J. Navarrete
fotografia: M. Alexandre
montaggio: Baxter
Trama: Un ex-poliziotto che lavora nella security di un viale scoprirà qualcosa di strano negli specchi di un grande magazzino… Da lì in poi cercherà di scoprire cosa c’è in effetti di strano in quegli specchi e qual è l’origine di quel male.
Alexandre Aja chi era costui? Un regista di genere che ha vinto anche qualche premio. Ed anche una nomination a Cannes per il Corto “Over the Rainbow” (1997). Ed al Sitges – Catalonian International Film Festival per Haute tension (2003).
Non con questo film che registriamo come l’ormai consueta uscita horror della settimana. A chi piace il genere magari non sarà neanche male, ma io non ne sono troppo convinto.
E poi una considerazione ragazzi … qui siamo al quarto film USA in uscita.
E poi parlano della crisi Alitalia, parlano. Tre stars
Ex Drummer
titolo originale: Ex Drummer
nazione: Belgio / Francia / Italia
anno: 2006
regia: Koen Mortier
genere: Commedia
durata: 104 min.
distribuzione: L’Altrofilm
cast: D. Vanhegen (Dries) • N. Baert (Koen de Geyter) • S. Louwyck (Ivan Van Dorpe) • G. Lamoot (Jan Verbeek) • T. Versteven (Dorian) • D. Bouckaert (Lio)
sceneggiatura: K. Mortier
musiche: G. Van Nueten • Millionaire • F. Kowlier
fotografia: G. Speeckaert
montaggio: M. Van Hove
Trama: Una rock band composta da tre ragazzi disabili è in cerca di un batterista. La scelta cade su Dries, un noto scrittore che sembra proprio la persona giusta, anche se non è un batterista provetto. Col passare del tempo, la presenza di Dries si rivela per il gruppo estremamente dannosa.
Vincitore di ben tre premi ed una nomination questo film è una curiosa coproduzione tra Belgio Francia ed Italia.
Il regista Koen Mortier ha racimolato diversi premi in giro per il mondo. E sembrerebbe avere pertanto del talento.
La storia di un batterista che rovina un gruppo di disabili sinceramente non so quanto faccia al caso mio.
Ma su questo film sono incerto e lascio un giudizio di non meno di tre stars.
C’è un po’ d’Italia infondo, no?
A cura di cinemavistodame.
mamma mia e’ bellissimo .. esci a fine film con il ritmo nel sangue …
Beh Spike Lee dovrebbe anche informarsi scome in Italia oggi sulla Resistenza si faccia del “rovescismo”, dove i repubblichi all’improvviso sono diventati dei martiri della patria i partigiani dei vigliacchi. Il tutto, ovviamente, secondo gente che al tempo o non c’era o si nascondeva. Questo è il Paese delaggio postumo e che i coraggiosi li tumula in vita, mi sa che Spike Lee merita una cittadinanza onoraria, risponde ai canoni.
@akiro Ti dico la verità vedendo il trailer il sospetto mi era venuto. Grazie del commento molto utile agli utenti del blog … ;)
“Mamma mia!” non mi è proprio piaciuto.
Le canzoni non si amalgano bene con il resto del film e la sceneggiatura è piena di buchi e scossoni.
@devid Caro Devid mi ricordo sia di te che di Francesca e della bella serata passata ai castelli romani. Il giudizio su “L’amore ai tempi del colera” attiene a diversi aspetti. Non ultimo un tema a me caro: “le trasposizioni dal letterario al filmico” operazioni mai semplici in verità. Sulle rese attoriali della mezzodì siamo d’accordo a metà. Apri anche tu un blog di cinema e scrivi quello che pensi in questo … se permetti … scrivo quello che penso io ;)
In questo blog, e questo lo ri-chiarisco e lo ri-preciso anche qui, ovviamente, parlo con ironia di tutti i film in uscita, e, naturalmente non potendoli vedere tutti per intuibili ragioni, mi baso su percezioni aprioristiche non basate, necessariamente, sulla visione.
Questa avvertenza è scritta chiaramente anche nella toolbar di sinistra.
Del resto, se dovessi davvero vederli tutti, dovrei spendere cifre e tempi non assolutamente possibili per una persona sola … neanche Gianluigi Rondi immagino riesca in una impresa così titanica ;).
Però, questo ci tengo a dirlo, ci azzecco quasi sempre … sia perché, prima di scrivere, consulto molte fonti, anche non italiane, e sia perché … dopo quasi cinque anni che scrivo di cinema in due blog … qualcosa credo di avere imparato. ;)
Vista la tua attenzione alla mia opera t’invito a leggere anche l’altro mio blog https://cinemavistodame.com, lì trovi le recensioni ai film che ho visto.
Grazie ancora della visita e del commento.
Un saluto.
Rob.
ciao!!! vedo ora il tuo sito ben fatto roberto. Non so se ti ricordi sono devid da gorizia ci siamo visti a roma con Mario tuo cugino, credo tre anni fa. ci parlavi del tuo amore per il cinema ed ecco un bel risultato. comunque per venire al sodo non sono assolutamente d’accordo con le tre stars che hai dato al film L’amore ai tempi del colera. direi almeno 4. è un film interessante, la storia pure e gli attori soprattutto la mezzodì come al solito si è rivelata all’altezza. Una curiosità ma i film che recensisci li vedi tutti? ah dimenticavo vero che alcuni horror sono una sola come dici tu ma con altri sei troppo stretto di manica. Guarderò il film dr plonk vediamo se è così bello.
se non ti ricordi di noi devid e francesca chiedi a mario!
ciao
a me piacciono soprattutto i film guerra…non vedo l’ora di vedere questo!!!buona visione a tutti… ;-)